Search for content, post, videos

Coronavirus: strategie di resilienza dal mondo del teatro

Lezioni sui social e copioni per le cene: la cultura non ti abbandona. Se la creatività fa nascere nuovi mestieri


Il nuovo decreto emanato la sera del 9 marzo dal Governo Conte per contrastare l’emergenza Coronavirus impone la chiusura di tutti i musei, teatri e cinema almeno fino 3 aprile. Ma a Milano, una delle prime città “sorvegliate speciali” sin dall’inizio dell’epidemia in Italia, misure analoghe erano già state adottate dalla fine di febbraio.

Delia Rimoldi, direttrice artistica dello Spazio DiLà in zona Corvetto a Milano, aveva deciso di chiudere i battenti sin dalla prima ordinanza. Il suo è un piccolo teatro che ha in cartellone sia una stagione di prosa che una stagione di musica da camera, quest’ultima curata da Claudio Gaj, musicista, pianista e socio di Rimoldi. Uno spazio che non aveva le forze per rimanere aperto in questo periodo di crisi.

«Il nostro teatro è nato nel 2015 all’interno dello scantinato di un condominio» spiega Rimoldi, che si è perfezionata presso il corso di alta formazione dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano “Teatro Antico In Scena” sotto la direzione artistica di Giorgio Albertazzi, «abbiamo solo 36 posti, ma gli spettacoli andavano molto bene. Facciamo attività di teatro anche per gli over-65 e per i ragazzi, corsi che abbiamo dovuto sospendere, e durante la settimana affittiamo i nostri spazi per laboratori». Rimoldi, che oltre ad essere attrice, scrive anche l’80% dei copioni che vanno in scena a Spazio DiLà, dagli adattamenti alle pièce originali, aveva inoltre siglato una collaborazione con una compagnia di teatro italo-inglese che avrebbe dovuto affittare i loro spazi per 2 giorni alla settimana per 3 mesi. «Era la nostra ultima speranza», dice, speranza che inevitabilmente è andata in fumo quando è stato emanato l’ultimo decreto.


Ma la giovane imprenditrice e i suoi collaboratori hanno messo in atto una serie di strategie “di resistenza” in queste settimane, tra le quali la registrazione delle lezioni di teatro, che saranno disponibili gratuitamente per tutti gli alunni e non solo sulla pagina Facebook di Spazio DiLà, la creazione di una playlist con le musiche di scena e l’ideazione di un contest per il miglior monologo.


«Al momento non abbiamo ancora deciso il tema, ma tra i premi in palio stiamo pensando di offrire biglietti omaggio per gli spettacoli di prosa o per i concerti». Idee che permetteranno a Rimoldi e Gaj di mantenere alta l’attenzione sul loro spazio sia tra i loro alunni che tra il pubblico, in attesa che riaprano i teatri.


E per sopperire ai mancati introiti, Rimoldi si è messa a scrivere copioni per un’agenzia che organizza cene con delitto.


Delia Rimoldi, Claudio Gaj, Jacopo Veronese

«Un’esperienza molto divertente, soprattutto quando ho dovuto sviluppare un copione a partire dal famoso film Frankenstein Junior» o per merende con delitto, dedicate ai più piccoli, visto che Rimoldi è anche autrice di due pubblicazioni per bambini. «Non so ancora però per quanto quest’attività andrà avanti, visto che anche queste iniziative sono state sospese».

Come lei, ci sono altri esempi “virtuosi” di teatri o associazioni culturali che hanno deciso di resistere alle chiusure dovute all’emergenza Coronavirus. Tra questi, Le Musichall di Torino, con la direzione artistica di Arturo Brachetti, hanno lanciato l’hashtag #LaCulturaNonTiAbbandona mettendo a disposizione gratuitamente sulla loro pagina Facebook la diretta streaming degli spettacoli che sarebbero dovuti andare in scena nelle prossime settimane.

E sempre per restare nel mondo della cultura, sono tante le librerie del nord Italia, dalla Verso di Milano alla Libreria Gulliver di Torino per citarne solo alcune, che hanno attivato servizi di consegna di libri a domicilio (rigorosamente in bicicletta), un modo per contrastare il calo vertiginoso delle vendite che ha toccato il 25% in questi giorni, mettendo ulteriormente in crisi un settore già da tempo in sofferenza.

Infine, il sito Be Unsocial fondato da Alice Avallone e specializzato in antropologia digitale ha lanciato su Instagram la #25giorniacasa challenge, con un’attività diversa da fare ogni giorno. I “compiti” vanno dal comporre un haiku con le coste dei libri a descrivere cosa si vede dalla finestra, e sono dedicati a tutti coloro che saranno costretti a rimanere a casa fino al 3 aprile. Insomma, un modo per dire che la cultura non si ferma.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Questo sito utilizza cookie, anche di terze parti, per offrirti una migliore esperienza di navigazione. Accedendo a questo sito, chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all’uso dei cookie. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi