Una serie di eventi all’insegna di Bacco, dell’alta cucina, del design e delle bellezze delle nostre regioni
Con l’arrivo dell’autunno comincia un periodo denso di eventi legati al mondo del vino, rivolti sia ai professionisti sia agli appassionati. Fra degustazioni, incontri, dibattiti, lezioni di cucina e di abbinamento dei vini, Pantografo segnala alcune mete in giro per l’Italia per godere del periodo dedicato a Bacco, Dio del vino.
Partiamo da Milano Wine Week 2023 (7-15 ottobre), il grande evento dedicato alla promozione, al racconto e all’esperienza del vino. Con un palinsesto ricco di attività, l’agenda presenta un approccio fortemente immersivo, improntato al coinvolgimento dei consumatori tramite esperienze che portano il vino nella realtà cittadina: dai Walk Around Tasting al Wine Boat -il battello che naviga lungo i Navigli per un’esperienza di degustazione fuori dal comune, nel contesto di uno degli scorci più rappresentativi di Milano- fino al Wine Bus, con ventidue appuntamenti di degustazione in giro per la città.
Fra le novità da non perdere c’è “Degustando” (10 ottobre) il format che in un’atmosfera conviviale riunisce dieci chef con le loro ricette proposte in abbinamento ad altrettanti produttori di vino.
Fra gli chef coinvolti ci sono Michele Minchillo del ristorante Vitium di Crema che per l’occasione propone Ravioli, ragù alla genovese, Salva Cremasco Dop, mostarda di zucca, un vero e proprio incontro tra i diversi sapori del nostro Paese. E poi Pasquale Tozzi del Ristorante il Pescatore e del Ristorante Magnolia (situati all’interno del Grand Hotel Fasano & Villa Principe di Gardone Riviera) con il Raviolo di patata affumicata, sedano rapa e storione, che unisce un pesce di acqua dolce poco valorizzato, dalle carni sode, corpose e delicate, ad alcune delle materie prime provenienti dalla terra considerate più povere, ma che in cucina si rivelano particolarmente versatili. Ancora, Alessia Rolla del ristorante Cantina Nicola di Cocconato d’Asti che propone Trota Fario, brodo koji, pino e vinacce, ricetta attenta alla stagionalità e alla territorialità.
Se amate sorseggiare il vostro calice di vino ascoltando della buona musica “Wine&Opera”, “October in wine”, “Jazz & Wine of Peace” sono quel che fa per voi.
Nel primo caso lo scenario è quello delle Tenute Ugolini a San Pietro in Cariano, nella Valpolicella: nel mese di ottobre ad accompagnare l’assaggio di pregiate etichette della cantina sono altrettante arie d’opera eseguite al pianoforte dal mezzosoprano Maria Giuditta Guglielmi.
Nel secondo caso il contesto è quello di Pula, in Sardegna, dove Charì Bistrò, ogni sabato di ottobre presenta i vini biologici e biodinamici di quattro diverse cantine dell’isola accompagnati da abbinamenti culinari ad hoc e dalla musica dal vivo di alcuni fra i più interessanti gruppi musicali sardi.
Nel terzo caso siamo in un territorio di confine, dove il festival transfrontaliero tra Collio friulano e sloveno (23-29 ottobre) è dedicato alla scena jazzistica internazionale e alla scoperta del patrimonio enogastronomico del territorio.
Per una degustazione in quota, se oltre al vino amate la montagna, l’appuntamento è con “Top Wine 2.950” (13 e 14 ottobre) al Rifugio Maria, sulla vetta del Sass Pordoi, a 2.950 metri di altezza con vista mozzafiato sulla Marmolada e il Sassolungo, le Tofane e le Pale di San Martino fino alle alpi austriache e svizzere. Organizzato dalla Società incremento turistico Canazei, con la collaborazione dei Sommelier di Fassa e Fiemme, l’evento si apre con una masterclass dedicata alla Valpolicella e ai suoi vini, seguita il giorno dopo dalla degustazione di grandi etichette del Trentino Alto Adige e della Valpolicella, con la proposta culinaria dello chef Giovanni Gabrielli.
In Puglia troviamo “Sovra Naturale” (21-23 ottobre), dedicato al vino naturale con degustazioni guidate, masterclass, mostre d’arte dedicate alla natura e al rispetto dell’ambiente, documentari, lezioni di cucina. Qui l’attenzione è rivolta principalmente alle fermentazioni spontanee, alla vinificazione a basso intervento, all’agricoltura circolare e ai prodotti del territorio.
Lo scenario è quello del Castello di Sannicandro di Bari, fortificazione normanna-sveva che per l’occasione accoglie professionisti e appassionati del settore.
L’evento, che pone l’accento sulle piccole produzioni artigianali al di fuori dei circuiti della grande distribuzione organizzata, intende creare sinergie sul territorio e promuovere la collaborazione tra i produttori e i ristoranti locali.
Spostandoci in Campania troviamo “In Vino Civitas” (21-23 ottobre) che si svolge a Salerno nel “ventre” della Stazione marittima progetta da Zaha Hadid (se foste soli e desideraste compagnia, portate con voi un amico architetto e lo farete felice): un contesto affascinante con vista sul mare che bagna la Costiera amalfitana. Accanto alla degustazione dei vini provenienti da diverse regioni italiane, l’iniziativa propone un ricco calendario di iniziative legate alla promozione del territorio e dell’artigianato, oltre a una serie di incontri mirati a riflettere sul futuro del turismo e sullo sviluppo del settore enogastronomico.
A Matera è di scena “Vini da Terre Estreme” (28-30 ottobre), l’iniziativa concepita per rendere omaggio a quei vini che – coltivati in aree cosiddette estreme come la montagna, i territori con forti pendenze, i terreni rocciosi, i terrazzamenti, le piccole isole – hanno come denominatore comune l’essere frutto di un’agricoltura con origini e storia secolari, tramandata di generazione in generazione.
Tappa interessante – fra l’altro con estrema probabilità potreste essere ancora in tempo per un bel tuffo in mare prima dell’arrivo dell’inverno – è anche “Taormina Gourmet” (28-30 ottobre), tra i più importanti eventi del Sud Italia dedicati al food & beverage. Una volta in Sicilia, merita una visita la Tenuta Tascante, nel Parco dell’Etna, che peraltro ha appena vinto il premio In/Architettura 2023 Sicilia per l’intervento di recupero e rigenerazione firmato da Mab Arquitectura e voluto da Tasca d’Almerita. Il restauro del complesso, una delle cinque tenute dell’azienda vitivinicola certificata B Corp, è stato compiuto con un approccio filologico sia nelle tecniche, che si rifanno alla maestria artigiana, sia nella conservazione e nell’utilizzo dei materiali della tradizione locale, come il cocciopesto, la pietra lavica e il legno di castagno. È così che il palmento, storicamente dedicato alla produzione del vino, è stato rifunzionalizzato mantenendo le sue peculiarità e diventando un museo per raccontare la storia della produzione vinicola nel Parco dell’Etna, oltre che uno spazio destinato ad accogliere degustazioni e conferenze stampa. La casa del viticoltore, con la sua piccola cucina e il salotto riscaldato da un camino in pietra lavica, ha invece la funzione di accogliere gli ospiti, offrendo degustazioni di prodotti locali e di produzione propria. Tasca d’Almerita, fondatrice di Sostain, il protocollo di sostenibilità che ha l’obiettivo di promuovere un sistema più virtuoso per la viticoltura siciliana, ha ricevuto anche una menzione speciale, questa volta per la tenuta sull’isola di Salina, dove Mab Arquitectura si è occupato del restauro dell’ottocentesco faro: nei suoi suggestivi spazi interni, originariamente occupati dall’alloggio del guardiano, sono state ricavate le nuove suite che costituiscono l’estensione dell’adiacente “Capofaro Locanda & Malvasia”, complesso ricettivo circondato da filari di vigneti che regalano il tipico vino dell’isola: la Malvasia. Una buona occasione per cominciare a proiettarsi verso la prossima estate organizzando un viaggio sulla più verde delle Isole Eolie.
In copertina:Vigneti. ©Cortesia Tenute Ugolini
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