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Turismo 2020, Italia la più ambita d’Europa con 400mila prenotazioni dall’estero

I dati del bollettino Enit. Gli strumenti a sostegno delle imprese


L’Enit ha rilasciato online il Bollettino n.1 che restituisce lo stato del turismo in Italia, settore che copre il 13% del Pil del Paese, confrontando i dati anche con l’estero. L’emergenza Covid-19 con il conseguente lockdown e l’interruzione di trasporti su scala nazionale ed internazionale, ha dato una forte scossa agli ultimi dati.

Firenze, Italia.

Per monitorare l’andamento del settore turistico in UE – la quarta categoria d’esportazione, con circa il 12% di occupazione totale ed entrate per oltre 400 miliardi di euro – l’Unione Europea ha messo in campo diversi strumenti di controllo. Primo: la manovra Coronavirus Response Investment Initiative, in vigore dal 1° aprile, per orientare i fondi rimasti inutilizzati nell’ambito di Fondi strutturali e di investimento europei anche nel settore turistico. Secondo: 1 miliardo di euro dal bilancio della Commissione a garanzia al Fondo Europeo per gli investimenti come rafforzamento per i finanziamenti già esistenti, mobilitando 8 miliardi di euro di finanziamenti a sostegno di almeno 100.000 piccole e medie imprese anche del settore turistico. Terzo: l’istituzione del fondo SURE per contenere i rischi in caso di emergenza, per disoccupazione e cassa integrazione.


La ricerca si basa sull’osservazione del traffico aereo, del potenziale impatto economico del virus, e sulle ricerche per le vacanze degli italiani e in Italia da parte di Germania, UK, Francia e USA, prestando particolare attenzione ai social.


Gli arrivi aeroportuali internazionali tra gennaio e marzo 2020 hanno subito un calo generalizzato del -38,2% rispetto al I trimestre del 2019; in Europa quello più importante si è verificato nell’area del Centro-Est. Per quanto riguarda il mercato nazionale, le diminuzioni più significative si hanno relativamente al mercato cinese a -77,4% e USA -71,7%.

Nei primi mesi del 2020, poco dopo lo scoppio della pandemia, il traffico aeroportuale verso l’Italia è diminuito del -64,8%, il più significativo se comparato alle altre principali destinazioni europee come Francia (-54,3%) o Spagna (-54,5%) che però si sono mosse con un mese di ritardo sul fronte lockdown. I dati per l’estate 2020 mostrano un rinnovato equilibrio, con attualmente 407mila prenotazioni per l’Italia, 403mila per la Spagna e 358mila per la Francia.

Venezia, Italia.

Nel complesso dello scenario italiano si prevede che l’impatto della pandemia porterà a -41% di visitatori totali rispetto allo scorso anno, vale a dire 47 milioni di visitatori in meno, con una spesa turistica totale che diminuirà di 65 miliardi di euro – di questi 21 miliardi dal mercato estero -.  L’effetto dovrà comunque essere più evidente per gli arrivi internazionali, visto che ogni paese riaprirà i propri confini in maniera differenziata. Attualmente le previsioni indicano che per un ritorno alla normalità bisognerà attendere il 2023 (2022 per il mercato italiano), dove il settore turistico avrà recuperato i dati del 2019 e superati del + 4%. In Italia le città che verranno colpite significativamente dall’impatto del virus saranno molto probabilmente quelle maggiormente legate al traffico di turismo internazionale, come Venezia e Firenze.

Il monitoraggio Enit fa al tempo stesso una panoramica su come si stanno comportando le persone in Italia e nel resto del mondo adesso che c’è stato il tanto atteso allentamento delle restrizioni e che l’estate è ormai alle porte.


Nelle ultime settimane il sentiment positivo sui social è cresciuto di pari passo a varie dimostrazioni di solidarietà verso l’Italia.


È evidente che, nonostante l’emergenza Covid-19 ancora presente, la voglia di partire per le vacanze sia rimasta inalterata. Stando ai dati riportati dal 18 marzo al 30 aprile l’Italia ha avuto ben 617,4mila mention, 32,6mila dal web e 584,8mila sui social, facendo crescere progressivamente la percentuale di citazioni con riferimenti alla parola “turismo”.

Di conseguenza è cambiato anche il trend; se nei primi momenti della pandemia e del conseguente lockdown le reaction erano per lo più di preoccupazione e rabbia, l’ultima settimana di aprile mostra 20.800 reazioni di gradimento.

Oltretutto, nonostante il caso percentuale significativo in fatto di prenotazioni, per il mese di giugno le strutture alberghiere segnalano meno disponibilità di camere, un dato senz’altro positivo.

Firenze, Italia.

Sul fronte interno per ogni singolo Paese invece avverrà tutto più rapidamente, principalmente perché sarà più facile alla riapertura muoversi all’interno dei confini nazionali oltre che per la maggior economicità a confronto, dei viaggi all’interno dei confini nazionali. Anche la ripresa dei viaggi a lungo raggio subirà una prima frenata rispetto ai viaggi corti; un lieve rientro è previsto già per luglio, con più consistenza da agosto. Gli strascichi negativi si sentiranno per lo meno fino alla fine dell’anno, per un totale di 10 mesi.

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