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Creativi e green. Calabria, una mappa di luoghi e talenti

Il Concept design festival di Cosenza ha acceso i riflettori sul territorio e le sue potenzialità


Superecologic! Questo il tema scelto dalla società scientifica RiAgita per il primo Concept design festival per accompagnare la comunità verso la transizione ecologica.

La kermesse, ospitata a Cosenza presso la Galleria Nazionale di Palazzo Arnone, dal 22 settembre al 28 ottobre, ha avuto una forte impronta green che gli artisti coinvolti hanno declinato in modo personale: Claudio Lucchini, ad esempio, ha aperto il festival con il suo monologo sulla terra malata. Tra le installazioni una ha scelto come materiale i sacchi di spazzatura, un’altra ha visto protagonista una sedia di Vitra realizzata con il 70% di plastiche riciclate; coinvolte numerose aziende che stanno avviando riconversioni dei prodotti in materiali riciclati.

Ad ispirare il progetto non solo la massima di Gio Ponti “Amate l’architettura, perché l’Italia l’han fatta per metà Dio, per metà gli architetti”, ma anche la volontà di stimolare percorsi d’innovazione di ricerca nel mondo del progetto e delle produzioni nel Mezzogiorno, con un occhio particolare alla Calabria ancora in ritardo rispetto ad altre regioni ma che negli ultimi anni, grazie al lavoro di giovani professionisti, fa registrare nuove sensibilità. Questo evento come altri, tra cui la Biennale dello Stretto tra Reggio e Messina (dal 30 settembre al 4 ottobre), Materia design festival (dal 23 al 26 settembre), Altrove festival (7 e 8 agosto), disegnano anche nuove geografie culturali e fanno emergere temi e percorsi di progetto. Si aggiunga che le università locali, da anni, tra ricerca e formazione, sono un driver per tanti giovani professionisti che sempre più spesso rimangono a lavorare nei territori d’origine.


Il design in Calabria è fatto di bellezza, natura e tradizione, artigianato, incluso “l’artigianato digitale”.


La grafica sposa il marketing per trainare i prodotti dell’agroalimentare, si pensi ad esempio alle etichette di vini e alimenti, con l’illustrazione che fa emergere itinerari e paesaggi inediti. E l’architettura diventa spesso protagonista negli spazi aperti e per gli interventi di riqualificazione.

La scommessa lanciata dai curatori della rassegna, gli architetti Rosanna Algieri, Domenico De Rito e Pino Scaglione, è stata quella di far ruotare la prima edizione intorno all’idea di concept: «un termine dal significato volutamente ampio che presuppone libertà di pensiero e l’incipit di un processo creativo senza limiti e preconcetti», spiega Scaglione, docente all’Università di Trento.

L’evento cosentino conferma la vivacità culturale che sta animando la regione in questi anni. Un incentivo ai giovani studi di progettisti che stanno emergendo è offerto da Maurizio Muzzupappa docente Unical che sostiene design e nuove start-up, e tra i nomi più interessanti di una geografia dei talenti si contano Lina Malfona, Istmo Architecture e Fabrizia Berlingieri architetta e docente Polimi; tra i giovani ricercatori di Reggio, Beppe Mangano e Domenico Lucanto. Contaminazione e sperimentazione per i designer come Carla Scorda, la coppia OVO Design di Maurizio Orrico ed Enrica Vulcano, Studiocharlie, oppure per Emilio Salvatore Leo nel suo lanificio-laboratorio a Soveria Mannelli; senza dimenticare l’art director Aldo Presta. Ci sono poi giovani grafici come Valerio Aprigliano, Manuel Alvaro, Francescopaolo Amendola, Viviana Scutari; o ancora lo chef Antonio Biafora che fa un lavoro di ricerca tra cibo, natura, design, oppure Vincenzo Costantino ideatore del Festival Altrove o Giulia Brutto, architetta di interni a Catanzaro.

Oltre alla mappa delle persone c’è anche un atlante dei luoghi che fa di questo territorio un posto da conoscere e visitare. Tra le opere più recenti la chiesa firmata Mario Cucinella Architects a Mormanno, il ponte di Santiago Calatrava e il Planetario di Monestiroli a Cosenza, la nuova sede della Procura Antimafia Catanzaro di Corvino+Multari, la casa realizzata a Squillace da Studio Morq, il Museo di Pitagora a Crotone di Obr, il MUSABA di Nick Spatari e Hiske Maas a Mileto, il Museo archeologico di Reggio di Abdr, la nuova “Opera” di Edoardo Tresoldi a Reggio Calabria.

Il festival è stato anche l’occasione per lanciare la sede di SOUx a domicilio – Scuola di Architettura per Bambini – di Cosenza, nata dall’esperienza formativa di Farm di Favara (Ag), centro culturale indipendente di nuova generazione con una forte attenzione all’arte contemporanea e all’innovazione, che recentemente ha fatto base anche a Torino.

La sede SOU di Favara © Rosanna Algieri

RiAgita vuole avviare una collaborazione attiva tra il centro agrigentino e Cosenza, in sinergia con le altre sedi italiane, per fare tesoro dell’innovazione e dell’esperienza che nella città siciliana ha trasformato un centro urbano e sociale in crisi in un fenomeno visitato e studiato da ogni parte del mondo. SOUx, è oggi una realtà in costante crescita diffusa quasi in tutte le regioni italiane nata in Sicilia che in poco tempo ha visto il Farm cultural park diventare non solo un centro culturale indipendente molto apprezzato. La Fondazione Curry stone design lo ha indicato come una delle 100 esperienze internazionali che hanno prodotto maggiore impatto sociale nel mondo negli ultimi dieci anni.

In copertina: Opera, Edoardo Tresoldi © Roberto Conte

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