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Scoprire l’Italia attraverso i piatti, l’idea del ristorante Mamì

Gli ambienti, firmati Alvaro Sans e Vittorio Grassi Architects, richiamano il legame con la Penisola


Fra il restyling dei suoi ambienti e il nuovo menu, il ristorante Mamì propone ai suoi ospiti, interni ed esterni, una nuova esperienza che coinvolge senso estetico e piaceri del gusto. Situato all’interno dell’hotel Meliá Milano e nello scenario di Citylife, il nuovo quartiere che ha messo insieme firme del calibro di Zaha Hadid, Arata Isozaki e Daniel Libeskind, il ristorante presenta “Storie di cucina italiana”, il menu che punta sulla declinazione delle cucine regionali del Bel Paese, sul territorio e sulla qualità delle materie prime.

La proposta enogastronomica degli chef Roberto Picozzi e Pio De Filippo si racconta attraverso un tour della penisola italiana che prende le mosse dalla cucina del passato per reinterpretarla nel presente con l’obiettivo di intercettare la tradizione di domani. Un impegno non scontato, che richiede una profonda conoscenza della storia e delle tradizioni della cucina italiana, una buona dose di creatività e altrettanta lungimiranza.

«Ogni ricetta racconta una storia, una regione, una città o un posto speciale in qualche angolo d’Italia – spiega Nicholas Dileo, responsabile F&B Meliá Italia –. Obiettivo fortemente legato alla qualità della materia prima che selezioniamo dai migliori produttori italiani, punto di partenza per la reinterpretazione di tradizioni gastronomiche antiche e di famiglia che hanno ispirato le nuove ricette contemporanee.»


Il menu pone a dialogo i ricordi d’infanzia con la leggerezza della cucina moderna.


E così, fra i piatti che potranno raggiungere il nostro tavolo e il nostro palato, ci sono per esempio i Piccoli sandwich di baccalà mantecato alla vicentina e patate viola, polvere di peperone crusco e il Polpo bicolore arrostito, insalatina di ceci neri, crema di ceci bianchi fra gli antipasti, le Orecchiette alle cime di rapa leggermente piccanti, briciole di tarallo e acciuga e la Fregola sarda in guazzetto di totani, carciofi e finocchietto selvatico fra i primi, il Carrè di maialino arrostito, perle di mela confit, patate delfino e salsa al Marsala e il Filetto di manzo cotto a bassa temperatura, battuto di melanzana all’aglio e menta, patate novelle e salsa all’aceto balsamico di Modena fra i secondi.

Gli ambienti del ristorante, oggetto del restyling firmato Alvaro Sans in collaborazione con Vittorio Grassi Architects (autori della riqualificazione dell’intero hotel), richiamano il legame con l’Italia caro alle voci del menu con un linguaggio contemporaneo capace di guardare anche al passato e all’arte del design milanese. Si viaggia nel tempo anche con le immagini affisse alle pareti, come per esempio quelle che ritraggono il periodo della Dolce Vita o quella che vede Sophia Loren intenta a stendere la pasta.

Luce, spazi aperti, trionfo del verde sono protagonisti di tutto il progetto di riqualificazione dell’albergo, in particolare della hall, del ristorante e degli spazi comuni. Dalla lobby si accede al ristorante, dove i clienti sono accolti in un ambiente sofisticato con luci soffuse e arredi custom-made selezionati con cura per creare uno scenario contemporaneo, ma che allo stesso tempo rievoca le forme morbide e i materiali del design storico milanese. «Ora tutto è più vicino e funzionale, contenuto in una grande hall aperta che offre un’esperienza globale – ha dichiarato Sans–. Il cliente entra in hotel e si immerge in uno spazio dedicato al design, dove si inseriscono perfettamente le aree dedicate a bar, ristorante, meeting, co-working».

In copertina: Ristorante Mamì, Meliá Milano. Progetto: Alvaro Sans con Vittorio Grassi Architects. (Credits Meliá Hotels International)

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