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Burger Day, da quello gourmet a quello multicolor: tutti i gusti del panino yankee

In Italia, da nord a sud, sono ormai numerosi i locali che propongono intriganti e succulente ricette: di manzo, ma anche con il pesce, così come le proposte per vegetariani e vegani.


Oggi si celebra l’International Burger day, la giornata dedicata all’amato e goloso panino con l’hamburger che nasce in America nell’Ottocento e che ben presto è arrivato sulle tavole di tutto il mondo. Nel tempo è stato reinterpretato nei modi più svariati: ad allietare i palati degli amanti dell’hamburger non c’è solo il classico, con la carne di manzo, ma anche quello di pesce, così come proposte per vegetariani e vegani. Negli ultimi anni, poi, la versione gourmet ha conquistato anche i più esigenti con ingredienti e materie prime locali e di eccellenza capaci di declinare il piatto americano in versioni che strizzano l’occhio ai prodotti tipici delle regioni italiane.

In Italia, da nord a sud, sono ormai numerosi i locali che propongono intriganti e succulente ricette. Presente a Milano, Roma, Padova e Viterbo, Ham Holy Burger punta su cinque elementi: la qualità della cucina, l’amore per il servizio, la storia delle location, l’innovazione e il piacere sacro di un buon hamburger, che qui è gourmet. Tutta la carne utilizzata nei ristoranti Ham Holy Burger proviene da presidi Slow Food.

L’idea era quella di trasformare l’hamburger, da sempre riconosciuto come un pasto semplice e veloce, internazionale e da strada, in una eccellenza gastronomica 100% italiana

Ham Holy Burger

E così nel menu si trovano il Settimo Cielo (salsiccia di maiale italiano, burratina, cima di rapa, pancetta alla griglia, crema al peperoncino e maionese all’origano) e il Cupolone (fassona piemontese, salsa all’amatriciana, guanciale croccante e chips di melanzane), per esempio, ma anche il Paradiso Vegano (burger zero carne, pomodoro, julienne di insalata e maionese vegana).

A proposito di alternativa alla carne, Flower Burger, nato dall’idea di Matteo Toto, giovane imprenditore con la voglia di sperimentare un’offerta totalmente vegetale, propone per tutti i suoi panini un incontro tra l’hamburger e la cucina vegana. Ha riscontrato molto successo e in soli sei anni, dopo l’apertura di Milano, ha raggiunto Bari, Bergamo, Bologna, Firenze, Palermo, Rimini, Roma, Torino e Verona, fino ad arrivare anche all’estero, con le sedi di Londra e di Marsiglia. Jungle, Flower Burger e Cherry Bomb sono solo alcune delle “colorate” (nel vero senso della parola) proposte in menu, accompagnate da patate al forno profumate alla paprika, patatas bravas e edamame. Il pane, home made come le salse e i patty, spazia dal tipo ai 7 cereali a quello alla curcuma (che lo rende giallo) fino alla variante con estratto di ciliegia (da qui il suo colore rosa).


I colori degli altri panini? Il panino azzurro è ottenuto con la ficocianina, contenuta all’interno dell’alga spirulina, mentre il panino verde è il risultato di un mix di spirulina blu e curcuma gialla che incontrano la farina di tipo 1.


Ancora, il panino viola deriva dall’unione tra la farina di tipo 1 e un estratto a base di carota nera.
A Milano è poi possibile gustare Al Mercato Burger (torchon di foie gras, cipolla pickled, jus di manzo, salsa speciale e pane liscio), preparato dallo chef di origini italo-americane Eugenio Roncoroni nel suo ristorante Al Mercato Steaks & Burgers. Per un dialogo fra Italia, America e Giappone, sempre a Milano, e precisamente al ristorante Wicky’s Innovative Japanese Cuisine, il menu propone fra gli altri piatti il WiKakuni Kyoto dello chef Wicky Priyan, preparato con il maialino nero dei Nebrodi cotto a bassa temperatura per sedici ore, proprio come vuole la tecnica tradizionale giapponese Ryoutei Kaneki. Ancora, sempre nel capoluogo meneghino, Sberla, il fast food di Cocciuto che rispetta l’ambiente e gli animali, propone burger realizzati con pane americano a base di impasto di patate, carne Presidio Slow Food, Cheddar britannico DOP e verdure fresche di stagione.

A Torino vale la pena di provare gli hamburger (rigorosamente con fassona piemontese del consorzio “La Granda”) di 100 Vini e Affini, il bistrot che il Gruppo Affini ha aperto in collaborazione con Fontanafredda al terzo piano di Green Pea, il Green Retail Park con negozi, ristoranti, piscina, spa e club dedicato al tema del rispetto e della sostenibilità.
A Roma, fra le innumerevoli proposte, c’è quella di Anvedi, il ristorante/pizzeria di quartiere dall’anima pop che ha appena aperto la seconda e la terza sede rispettivamente in zona Battistini e in zona Tuscolana. Nel menu, oltre ai grandi classici della cucina romana, è presente la sezione “Nun fa l’Ammericano”, nella quale si trova lo Smokey Burger (Pulled pork alla romana con insalata coleslaw). «Abbiamo voluto prendere spunto dall’American BBQ per creare piatti caratterizzati da ingredienti e sapori di Roma», racconta il giovane chef Andrea Becattini. Per chi ama il pesce sempre a Roma ci sono i fish burger di The Fisherman Burger. Tra le proposte più invitanti spiccano Del Pescatore (trancio di salmone, crema di patate, rucola, peperoni, olive taggiasche, salsa the Fisherman), Del Mozzo (trancio di merluzzo, spinaci saltati, bacon croccante, scamorza affumicata, maionese), Davy Jones (rosetta con polpo arrosto, crema di fave, bietola e friggitelli).


Se vi trovate in provincia di Napoli è d’obbligo una sosta da Sciuè – Il panino vesuviano a Pomigliano d’Arco: è il paradiso degli hamburger, realizzati con prodotti locali di qualità, generosi nelle quantità, bellissimi da vedere.


Sono hamburger con un tocco di gusto tipicamente partenopeo: fra gli ingredienti ci sono la parmigiana di melanzane preparata con l’Antico pomodoro Napoli, la mozzarella di bufala campana, le papaccelle napoletane, il Provolone del Monaco Dop e il pomodoro del piennolo DOP. La ricerca dei prodotti privilegia presidi Slow Food, produzioni tipiche e di piccoli contadini artigiani. Fra i panini in carta, il Pork 2.0, il Suino Black, il Pistacchioso, lo Spaccanapoli, il Vesevo. E c’è spazio anche per i vegetariani.
A Reggio Calabria c’è Malto Gradimento, un locale che sposa l’innovazione a partire dai prodotti del territorio e senza lasciar indietro la tradizione. Fra i panini in menu c’è non a caso il Calabrian Burger (hamburger di podolica, frittatina di cipolle di tropea cotte nella birra, caciocavallo calabrese, buccularo calabrese, salsa malto). Il punto di forza di Malto Gradimento è anche la vasta selezione di birre tutte rigorosamente artigianali, oltre a una continua e appassionata ricerca sugli impasti più digeribili e realizzati con farine bio.
In Sicilia è nato FUD – Bottega Sicula, che dopo aver aperto le sedi di Catania e di Palermo è sbarcato anche a Milano registrando un grande successo. Lo si deve ad Andrea Graziano, imprenditore visionario e gourmand che, a partire da ingredienti siciliani di qualità come la Tuma Persa, il Maiale Nero dei Nebrodi, la Cipolla di Giarratana, la Provola della Madonie, il formaggio Ragusano, l’Aglio Rosso di Nubia, ha portato sui tavoli dei suoi bei locali panini come il Big Shek (con carne di asino) e l’Ors Burgher (con carne di cavallo), oltre alle proposte a base di manzo siciliano, pollo modicano e bufalo ragusano.

 

In copertina: Cherry Bomb. Cortesia “Flower Burger”

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