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Con “Ristoranti contro la fame” i grandi chef sposano la solidarietà

Dal 16 ottobre al 31 dicembre cuochi e ristoratori aderenti invitano i clienti a scegliere un piatto o un menù con cui donare pasti ai bisognosi


Il 16 ottobre si celebra la Giornata mondiale dell’Alimentazione, una ricorrenza che ogni anno dal 1945, quando fu istituita dall’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (Fao), intende sensibilizzare sui temi della povertà, della fame, della malnutrizione e della sicurezza alimentare attraverso attività ed eventi che hanno luogo in oltre 50 nazioni del mondo. Fra queste anche l’Italia che, oltre alle iniziative istituzionali della Fao, conta diverse attività promosse da organizzazioni umanitarie e non solo in ogni angolo del Paese. È il caso di “Ristoranti contro la Fame”, evento promosso da Azione contro la Fame, organizzazione umanitaria internazionale impegnata nella lotta contro la fame e la malnutrizione con l’obiettivo di rafforzare la resilienza delle famiglie con cibo, acqua, salute e formazione, in vista di un cambiamento sostenibile.

“Ristoranti contro la Fame”, giunto alla IX edizione, si focalizza quest’anno sul tema “Nutriamo la solidarietà”. Dal 16 ottobre al 31 dicembre chef e ristoratori aderenti alla campagna invitano i propri clienti a scegliere un piatto o un menù solidale attraverso cui donare due euro, cinquanta centesimi per una “pizza solidale” e altrettanti per una bottiglia d’acqua. Allo stesso modo, i ristoranti possono scegliere di supportare l’evento con una serata speciale destinando ad Azione contro la Fame parte del ricavato. È l’occasione per godere del piacere di un pranzo o di una cena contribuendo a sostenere i progetti dell’organizzazione umanitaria. Fra i ristoranti che partecipano all’iniziativa ci sono Alto Ristorante a Fiorano Modenese, Particolare Milano nel capoluogo lombardo, Scatto a Torino.


In particolare, la ricetta che Pantografo riserva a suoi lettori proviene da Il Sereno Al Lago, il ristorante di Torno (Como) dove lo chef stellato Raffaele Lenzi è protagonista, insieme ad altri colleghi, di “Cene Super Solidali”, l’evento di lancio della campagna in programma lungo tutto lo stivale dal 16 al 19 ottobre.


Puntando su piatti concepiti in modo tale da non produrre alcuno spreco e con un occhio di riguardo alle materie prime vegetali, lo chef spiega che «in un mondo di incoerenze e disuguaglianze, spetta a chi è più privilegiato, come me, mettere in atto delle azioni concrete ispirate al rispetto e alla solidarietà. Per questo ho deciso di aderire alla campagna. Per unirmi a un gruppo di persone che, informato e consapevole, sente la necessità di condividere riflessioni, trovare soluzioni e mettere in piedi veri e propri progetti destinati a determinare un cambiamento che garantisca più equità.» Gli fa eco un altro protagonista di “Cene Super Solidali”, Cristian Benvenuto de La Filanda a Macherio che, insieme agli amici Giuseppe Postorino e Fabio Zanetello, concepisce per l’occasione un menù che punta sul connubio tra la cucina mediterranea contemporanea dei primi due e quella settentrionale del terzo: «Fare del bene in maniera concreta attraverso un’attività che amo mi rende molto orgoglioso – dichiara Benvenuto . Attenzione agli sprechi, circolarità e riduzione delle disuguaglianze sono temi che mi stanno particolarmente a cuore».
I fondi raccolti durante lo svolgimento di “Ristoranti contro la Fame”, che quest’anno accoglie nuovi celebri chef ambasciatori fra i quali Gennaro Esposito, Ernst Knam, Roberto Valbuzzi e Filippo La Mantia, sono destinati a sostenere la campagna “Mai Più Fame”, con la quale ogni anno Azione contro la Fame finanzia specifici progetti per garantire cibo e costruire l’autonomia di persone e comunità, in Italia e nel mondo. In questo momento l’organizzazione è impegnata in particolare in Italia, nel Sahel, in Libano e nella Repubblica Centrafricana.


Nello specifico il progetto “Mai più Fame: dall’emergenza all’autonomia”, in corso a Milano già dallo scorso anno, è dedicato al contrasto alla povertà e all’insicurezza alimentare nel nostro Paese.


Nella selezione dei partecipanti particolare attenzione è stata riservata alle famiglie con due o più figli, soprattutto monogenitoriali e con bambini di età inferiore ai cinque anni, con donne in gravidanza o neomamme, con genitori disoccupati o impegnati in lavori occasionali. Le linee dell’intervento prevedono: un contributo alla spesa settimanale, per fornire un supporto nutrizionale immediato, la promozione dell’educazione alimentare per favorire l’adozione di una dieta sana ed equilibrata, la formazione per migliorare le capacità personali, sociali e professionali, con un percorso di gruppo teso a riattivare la motivazione e valorizzare le competenze trasversali dei beneficiari, affinché possano trovare occupazione. L’obiettivo adesso è di ampliare il numero delle persone raggiunte a Milano e di portare l’intervento anche a Napoli.
Nel Sahel Azione contro la Fame sostiene l’implementazione dell’intelligenza artificiale per contrastare i cambiamenti climatici, grazie al progetto “Pastoral Early Warning System” (Pews) che combina le immagini satellitari e i dati raccolti dai pastori per monitorare la siccità e guidare gli allevatori verso i pascoli migliori. Negli anni l’organizzazione ha elaborato un sistema di allerta precoce sempre più accurato per costruire resilienza e capacità di adattamento, in una regione tra le più colpite dalla fame e dagli shock climatici e ambientali.
In Libano il conflitto siriano ha avuto un profondo impatto, anche a causa del grande afflusso di rifugiati che ha messo a dura prova le risorse e le infrastrutture del Paese. Qui Azione contro la Fame mira a ridurre la tensione tra le comunità e a mitigare l’impatto ambientale degli insediamenti. Concepito in un’ottica di sostenibilità e di costruzione dell’autonomia delle comunità locali, il progetto adotta un approccio integrato e globale in materia di acqua, servizi igienici e igiene (Wash). Il progetto si propone anche il miglioramento dell’accesso ai servizi sanitari e nutrizionali, nonché della capacità delle donne di adottare pratiche nutrizionali ottimali per fornire un’alimentazione adeguata ai neonati e ai bambini.
Nella Repubblica Centrafricana, dove il susseguirsi di crisi politico-militari ha portato a un contesto di grave insicurezza e difficoltà di accesso ai servizi di base, Azione contro la Fame ha avviato un progetto di assistenza nutrizionale, sanitaria, mentale e psicosociale. L’intervento si rivolge alle comunità di sfollati interni, ai rimpatriati e alle popolazioni ospitanti, con particolare attenzione alle donne in gravidanza e in allattamento e ai bambini sotto i cinque anni. L’obiettivo finale è contribuire alla riduzione della mortalità e della morbilità delle popolazioni colpite dalla crisi, migliorando l’accesso ai servizi e rafforzando la capacità di risposta degli organismi locali nei settori della sanità della nutrizione e della salute mentale.
Non rimane che scegliere uno dei ristoranti o delle pizzerie che partecipano a “Ristoranti contro la Fame” per contribuire alla causa. Conosceremo nuove ricette e rafforzeremo il nostro impegno sociale.

RICCIOLA IN CEVICHE, FINOCCHIO, CODIUM

Chef Raffaele Lenzi, Il Sereno Al Lago, Torno (Como)

 

INGREDIENTI PER 4 PERSONE

SPUMA DI CEVICHE

500 g polpa di pesce bianco e parature di ricciola/branzino/dentice, 18 g peperoncino fresco, 70 g cipollotto bianco, 25 g sale, 140 g succo di lime, 340 g latte di soia, 10 g zenzero, 250 g fumetto ridotto (da 1,25 L a 250 g), Q.b. colla di pesce.

Miscelare tutti gli ingredienti e far marinare per 12 ore.

Filtrare, schiacciando per estrarre tutti i succhi.

Ogni 650 g di salsa ceviche, aggiungere 10 g colla di pesce e mettere una carica nel sifone.

BRUNOISE DI FINOCCHIO

1 finocchio.

Con un pelapatate, privare la pelle esterna del finocchio.

Ricavare una brunoise.

TARTARE DI RICCIOLA

1 filetto di ricciola, 500 g zucchero di canna Demerara, 250 g sale grosso, 250 g sale fino, 30 g pepe di Sichuan.

Marinare il filetto di ricciola per circa 15/20 minuti con gli altri ingredienti.

Ricavare una tartare.

FINITURA

Q.b. Codium in polvere, finocchietto marino.

In un piatto un po’ concavo, condire con un filo d’olio la brunoise di finocchio e la tartare di ricciola.

Adagiare la spuma di ceviche sul pesce.

Completare il tutto con finocchietto marino e una spolverata di codium.

 

In copertina: Sahel. (Foto: ©Lys Arango per Azione contro la Fame).

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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