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La nuova tendenza degli hotel: aprire bar e ristoranti attrattivi anche per gli esterni

Nell’Ibis styles Roma Aurelia Rizoma Architetture ha realizzato Vita Restaurant fruibile dalla mattina alla sera


A Roma c’è un nuovo luogo da vivere dalla mattina alla sera, per una colazione, un aperitivo, un pranzo o una cena: è Vita Restaurant, il locale situato all’interno di Ibis styles Roma Aurelia che conferma l’attuale tendenza a ideare con un nuovo concept gli spazi del settore alberghiero dedicati alla ristorazione. L’obiettivo è quello di rendersi più attrattivi non solo per i clienti interni ma anche per la comunità cittadina nel suo complesso. È con questo approccio che i ristoranti/bar degli hotel – fino a qualche tempo fa luoghi attivi a intermittenza e poco frequentati dagli stessi ospiti interni che, fatta eccezione per la colazione, preferivano cercare soluzioni alternative per pranzo e cena – stanno tornando a vivere lungo tutto l’arco della giornata.

In questa occasione a rendere pulsante Vita Restaurant ci ha pensato Rizoma Architetture, studio con base a Bologna ormai molto affermato nella progettazione per il settore alberghiero, ristorazione incusa, che ha donato nuova luce, colore ed energia a questo spazio a pochi passi dal Vaticano. «Il concept di VITA è quello di una pizzeria grocery che si apre verso il quartiere – racconta Camilla Gorlandi, capo progetto di Rizoma Architetture –. La volontà è quella di creare uno spazio esperienziale sia per gli ospiti dell’hotel Ibis Styles Roma Aurelia sia per i residenti. Un punto di riferimento in cui ritrovare un’atmosfera calda e intima, in cui il cibo è il protagonista, in cui assaggiare i sapori del territorio, degustare i vini e i prodotti locali, veder cucinare e cucinare dolci e pizza in prima persona».

L’idea, sviluppata in sinergia con la committente, è stata quella di creare un luogo «dove anche i turisti di una struttura smart e easy come Ibis possono trovare e provare in prima persona le ricette e i segreti dei piatti tipici italiani», continua Gorlandi, attraverso il laboratorio pasticceria e i workshop di cucina e bar tender.

A volere questa nuova realtà è stata Giacinta Trivero, co-proprietaria dell’hotel insieme alla sua famiglia oltre che chef di Vita Restaurant. Dopo aver studiato management della ristorazione e della cucina in Francia presso l’Istituto Paul Bocuse ha lavorato in tutto il mondo per rientrare poi a Roma con la volontà di dare nuovo impulso all’attività di famiglia. «Durante i due anni della pandemia abbiamo deciso di ristrutturare il nostro albergo, costruito da mio nonno negli anni ‘80, e io da chef ho pensato di intraprendere la gestione della ristorazione affidandomi allo studio Rizoma per i lavori di ristrutturazione», racconta la chef a Pantografo.

L’ambiente è dominato da un «un mix equilibrato tra materiali raw e nobili, tra preesistenze e novità», spiega Gorlandi. La palette dei colori punta su tonalità intense e calde -come il bordeaux, il mattone, il petrolio- abbinate alla matericità del cemento casserato e del parquet nobile del pavimento esistente. A donare ulteriore energia e vitalità all’ambiente sono le opere realizzate ad hoc per l’hotel da Hitnes, street artist di fama internazionale.

In questo contesto Giacinta esprime la sua passione per la cucina rivisitando i classici italiani con piatti come i Ravioli del plin ripieni di ricotta ed erbette (provenienti dal suo orto urbano) con burro nocciola, il Risotto al radicchio con fonduta di taleggio e nocciole croccanti, e anche pinse e pizze come la Margherita sbagliata con pomodorini confit, pesto e burrata. «La mia filosofia di cucina consiste soprattutto nella valorizzazione del prodotto e nel rispetto della sua natura, nella stagionalità, nel cercare di lavorare con prodotti del territorio laziale – continua la chef –. Da Vita, per esempio, abbiamo scelto di servire solo vini locali. Anche i formaggi e i salumi vengono da piccoli produttori locali».

Il modello di business di Giacinta punta sulla strategia di creare un ristorante fuori dagli schemi anche all’interno di un albergo, aperto dalle 7 alle 24 con un’offerta che cambia in base al momento della giornata, dotato anche di spazi per eventi privati e tavoli di coworking, capace di garantire un’offerta non stop per le persone che viaggiano e che arrivano in hotel.

Cavolfiore sottaceto alla curcuma. (Cortesia VITA Restaurant)

Sottoaceti 1-2-3
Cavolfiore alla curcuma

Ricetta di sottaceti con tecnica indimenticabile 1-2-3: 1 parte di zucchero, 2 parti di aceto bianco e 3 parti di acqua

Tempo di preparazione: 10 min
Tempo di riposo: 4 ore
Tempo di cottura: 5 min

Ingredienti
100 g di zucchero fino
200 g di aceto bianco
300 g di acqua
350 g di cavolfiore
5 g curcuma
10 g sale
1g pepe in grani
1g semi di mostarda
1 foglia di allora

Utensili
2 vasetti a chiusura ermetica

Procedimento
Tagliare il cavolfiore a cimette. Mettere le verdure nei due vasetti. Portare a ebollizione la miscela di acqua, zucchero e aceto bianco e mescolare per far sciogliere lo zucchero. Aggiungere le spezie. Versare il contenuto sulle verdure e chiudere ermeticamente. Una volta raffreddato il contenuto riponete in frigorifero o dispensa. Lasciare riposare minimo per quattro ore. Degustare.

In copertina: VITA Restaurant, Roma. Progetto di interni: Rizoma Architetture. (Foto: Bruno Gallizzi)

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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