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Il Gruppo Obicà arriva a Milano nel cuore di Brera

L’atmosfera cosmopolita e conviviale si riflette nelle architetture interne realizzate da Labics


A Milano, nel cuore di Brera, ha appena aperto i battenti l’ultimo nato della “famiglia” Obicà, il gruppo di locali che dal 2004 si fa portavoce dell’autenticità e della genuinità dei migliori prodotti italiani nel mondo attraverso venti ristoranti dall’atmosfera cosmopolita e conviviale. Da Milano a New York, da Palermo a Tokyo, da Firenze a Londra, l’emblema di Obicà è la mozzarella di bufala campana Dop.

Una novità, questa nuova location, che ne porta con sé un’altra legata al passaggio di proprietà: fondato da Silvio Ursini, oggi il Gruppo Obicà mozzarella bar appartiene alla famiglia Scudieri, già attiva nel settore della ristorazione dal 2014: «La nuova apertura rappresenta un nuovo capitolo del percorso iniziato con Eccellenze campane, che condivide con Obicà i valori improntati sulla diffusione internazionale della qualità dei prodotti italiani», spiega Achille Scudieri, nuovo proprietario del Gruppo.

La proposta gastronomica di Obicà prevede varie possibilità di scelta, fra le quali spicca il mozzarella bar che vede protagonista la mozzarella, prodotta con latte di bufala nelle aree previste dal disciplinare del Consorzio della mozzarella di bufala campana Dop. Accanto a questa fanno bella mostra di sé anche la stracciatella, la burrata e la ricotta di bufala. Accanto ai latticini è possibile trovare piatti di salumi – tra i quali il prosciutto crudo toscano Dop e la bresaola di Chianina Igp -, e anche piatti caldi come le Polpettine di manzo e la Salsiccia e mezzi paccheri fritti. Non mancano i piatti freddi, quali la Caprese rivisitata e la Tartare di pomodoro biologico. Per apprezzare il concept conviviale, emblema della filosofia di Obicà, ci sono poi la Gran degustazione di mozzarelle e il Gran tagliere.

La proposta gastronomica è curata da Antonia Leone, executive chef del Gruppo Obicà. Pugliese di nascita, classe 1984, fin da giovane al fianco della nonna ha conosciuto la gastronomica locale, dimostrando da subito una passione per la rilettura di piatti tradizionali. Dopo le sue esperienze fra Roma e Londra, nel 2014 è arrivata da Obicà.

Anche grazie alla mia formazione, la mia idea di cucina si basa sempre sull’equilibrio tra il rispetto del passato e un approccio contemporaneo.

Antonia Leone, executive chef del Gruppo Obicà

Salmone al forno. (Foto: Tim Atkins)

«Per me i pranzi in famiglia sono sempre stati un momento di condivisione di esperienze piacevoli con tutti i miei parenti – spiega la chef a Pantografo –. Ora considero un po’ tutti i clienti Obicà come membri della mia famiglia, per cui il mio obiettivo è creare piatti che facciano rivivere loro quell’atmosfera fatta di tante piccole azioni e dettagli che si ritrovano all’interno delle proprie case».

Per chi desidera una scelta più ampia di primi e secondi ci sono una serie di proposte deliziose e fresche che richiamano i colori della primavera e introducono sapori legati al nostro territorio. Per chi ama i primi (la pasta è prodotta a Gragnano con farine di grano duro italiano) ci sono, fra gli altri, gli Schiaffoni con pomodoro e mozzarella, gli Spaghetti alla chitarra con gamberi, la Cacio e pepe rivisitata con l’aggiunta di peperone crusco di Senise Igp. Per chi preferisce i secondi il menu contempla, fra le altre bontà, il Burrata burger con pancetta affumicata, ketchup artigianale di papaccelle napoletane (presidio slow food), rucola, avocado e patate arrosto. Non mancano le insalate, disponibili anche in versione vegana, e le pizze preparate con farine macinate a pietra di grano italiano e con un impasto lasciato lievitare lentamente per un minimo di 48 ore.

Le novità di Obicà comprendono anche il restyling della sua immagine coordinata, che prevede una nuova palette colori e nuove grafiche basate su illustrazioni che richiamano in modo astratto il mondo food e drink del marchio, attraverso la rappresentazione stilizzata di piatti o di azioni che si compiono in cucina. Questa nuova grafica caratterizza sia i materiali presenti nel ristorante (come i menù e i biglietti da visita) sia la comunicazione digitale sui social e sul sito. Un ulteriore aspetto del nuovo corso di Obicà è l’identità olfattiva del marchio, creata in collaborazione con Integra Fragrances. «O di Obicà, la nostra fragranza, è un elemento che accoglie la nostra clientela agendo sul piano subliminale, veicolando una sensazione di calma e di freschezza – racconta Davide Di Lorenzo, ceo del Gruppo Obicà mozzarella bar –. La fragranza è attualmente diffusa nell’ingresso e nelle toilette di Obicà Cusani, in futuro verrà diffusa anche in altri ristoranti, in concomitanza con la ristrutturazione degli spazi. E proprio la ristrutturazione di alcuni locali storici Obicà, sulla base del nuovo design di Cusani a Milano, è un obiettivo per i prossimi mesi, con almeno quattro ristrutturazioni previste entro la prima metà del 2023».


I ristoranti di Obicà, che si trovano nel cuore delle principali città italiane e straniere, portano la firma di importanti studi di architettura, fra i quali Labics, ideatore del design dei primi locali e attuale autore del nuovo Obicà.


Obicà Cusani, Milano. Progetto di interni: Labics. (Foto: Marco Cappelletti)

L’obiettivo è stato quello di riprodurre al chiuso l’idea della piazza, intesa come spazio pubblico votato alla condivisione e alla socialità, che non a caso costituiscono alcuni dei punti forti del Gruppo Obicà mozzarella bar. In questo senso si spiega la scelta di materiali che nell’immaginario comune sono destinati agli esterni, come i mattoni di cemento utilizzati per i pavimenti e i rivestimenti. E ancora quella dei parapetti del piano rialzato che alludono alle ringhiere dei balconi, così come quella delle luci che ricordano le feste e le cene all’aperto. Il risultato, oltre a produrre un’interazione sapientemente equilibrata fra raffinatezza e informalità, è accattivante: seduce per esempio il carattere ancora una volta urbano dichiarato dall’accostamento fra il nero e il grigio dell’architettura nella quale, come un susseguirsi di garbate scintille, si inseriscono i toni caldi dei rivestimenti delle sedute e delle loro strutture in legno. L’immagine di insieme è quella di un ambiente sartoriale capace di mixare design italiano e atmosfera internazionale.

«La sfida più interessante è stata quella di riuscire a dare una nuova immagine a un brand storico e consolidato come Obicà – spiega Labics –. L’obiettivo è stato quello di rinnovarne l’immagine dall’interno, mantenendo cioè una continuità di linguaggio e intercettando al tempo stesso alcuni elementi di innovazione. Il principale elemento di innovazione rispetto ai progetti precedenti, curati per lo più da noi Labics, è stato quello di aggiungere una forte dimensione informale e urbana allo spazio».

Gli interni del locale confermano l’attenzione per la qualità dell’architettura anche da parte dei nuovi proprietari, interessati al mondo del design. «Il nostro modello di business si basa su una crescita attenta alla tutela della qualità – racconta a Pantografo Di Lorenzo –. Per noi l’attenzione al dettaglio e il mantenimento di elevati standard di qualità sono fondamentali. L’ubicazione altamente premium dei ristoranti è anche un fattore che influenza il modello di business in quanto ricerchiamo solo location di prestigio in centri città o aree business con una clientela altospendente».

Insalata di pollo. (Foto: Tim Atkins)

Insalata di pollo nostrano

Ingredienti per due persone

Per l’insalata

120 gr di lattughino, 120 gr di pomodori datterini, 100 gr di avocado, 80 gr di olive Nere, 40 gr di mandorle intere

Per il pollo marinato

200 gr di filetto di pollo, 20 gr di rosmarino, 20 gr di salvia, 10 gr di timo, 1/2 limone, Sale qb, Pepe nero qb, Olio EVO, Burro

Per la senape con mela e sedano

50 ml di olio EVO, 20 gr di mela, 20 gr di sedano, 10 gr di senape, 5 gr di maggiorana, Sale qb, Pepe nero qb

PREPARAZIONE DEL POLLO

Tritate finemente rosmarino, salvia e timo servendovi di un coltello da cucina o di un frullatore. Mettete i filetti di pollo in un contenitore abbastanza capiente con le erbe tritate, il sale, il pepe nero, il succo di mezzo limone e, infine, un cucchiaio di olio EVO. Massaggiate il pollo con le mani per farlo amalgamare bene con gli ingredienti. Lasciate quindi riposare il pollo per almeno mezz’ora, in modo che si insaporisca assorbendo il sapore del limone e delle spezie. Quando la marinatura sarà completata, potrete tagliare il pollo a strisce della grandezza desiderata. Quindi scaldate un filo d’olio EVO e una noce di burro in una padella antiaderente e scottate poi i filetti di pollo per circa 3 minuti per lato.

PREPARAZIONE DELLA SALSA DI SENAPE, MELA E SEDANO

Abbiamo abbondato un po’ con le dosi, quindi potete aggiungerla più volte secondo il vostro gusto. Pelate le mele e pulite il sedano, poi tagliateli a pezzetti e metteteli in un contenitore unendo l’olio. Frullate gli ingredienti fino a ottenere una salsa dalla consistenza densa. Aggiungete infine la senape, il sale, il pepe nero, la maggiorana e frullate nuovamente il tutto.

COME SERVIRE

Come prima cosa, posizionate sul piatto il lattughino, la base della vostra insalata. Aggiungete mandorle, olive nere e pomodori datterini preferibilmente tagliati a metà. Tagliate l’avocado e posizionatelo sopra gli ingredienti, coprendo circa la metà dell’insalata. Nell’altra metà posizionate infine i filetti di pollo marinati. E ora potete completare l’insalata con il tocco finale: la senape con mela e sedano.

In copertina: Obicà Cusani, Milano. Progetto di interni: Labics. (Foto: Marco Cappelletti)

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