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A Roma le api fanno il miele all’ombra dell’arte

Partito dai giardini di Palazzo Barberini il progetto Apincittà


Cortesia Gallerie Nazionali di Arte Antica, Galleria Corsini, Roma

Ripopolare di api la città di Roma e salvaguardare le nuove colonie a protezione della biodiversità. È questo l’obiettivo del progetto Apincittà, frutto della collaborazione fra Comune di Roma, Fai (Federazione Apicoltori Italiani) e Arma dei Carabinieri. Numerose le iniziative già in corso, a partire da Regina Apium, che vede in campo il primo Municipio di Roma Capitale con il supporto degli apicoltori dell’Abbazia di San Paolo fuori le Mura – dove è stata intrapresa l’attività apiaria tre anni fa – che prevede il posizionamento di una serie di arnie in alcuni luoghi simbolici e dall’importante valenza storico-culturale.

Ed è nei giardini di Palazzo Barberini – luogo emblematico per le insegne araldiche con le tre api, simbolo della famiglia Barberini – che dal 3 giugno sono ospitate due arnie per le colonie di Apis mellifera ligustica, specie tipica delle regioni del centro Italia.

Regina Apium ha una pluralità di obiettivi perfettamente in linea con la mission del museo, che con questo progetto intende affermarsi ancora di più come esperienza partecipata.

Flaminia Gennari Santori, Direttrice delle Gallerie Nazionali Barberini Corsini

«Un luogo dove il patrimonio artistico, culturale e naturale trova un proficuo ambiente di coesistenza e reciproca elevazione, a disposizione dei fruitori, grandi e piccini, sempre più chiamati a sentirsi parte di una comunità di condivisione e di crescita».

Saranno gli apicoltori dell’Abbazia di San Paolo a provvedere alla cura e alla fornitura degli sciami e grazie alla collaborazione con la Federazione Apicoltori Italiani, sarà possibile estrapolare dati utili a garantire la salubrità dell’aria grazie a un costante monitoraggio degli insetti nonché della cera e del miele (sulla linea di quanto già raccontato da Pantografo ascoltando la storia della start up Acme21). In programma, a Palazzo Barberini, anche una serie di visite a cura della delegazione Fai di Roma per sensibilizzare il pubblico sul ruolo fondamentale svolto dagli impollinatori negli ecosistemi, inclusi gli ambienti urbani e antropizzati.

Raffaele Cirone, Presidente Nazionale FAI – Federazione Apicoltori Italiani, Maria Assunta Fiorentino, curatore delle Gallerie Nazionali Barberini Corsini e coordinatrice del progetto per il museo, e Valentino Mango, apicoltore dell’Abbazia di San Paolo fuori le Mura. Cortesia Gallerie Nazionali di Arte Antica, Galleria Corsini, Roma. Ph. © Alberto Novelli

Secondo dati dell’Ismea in Italia ci sono circa 1,4 milioni di alveari e siamo al quarto posto in Europa dopo Spagna (2,9 milioni), Romania (1,8 milioni) e Polonia (1,6 milioni). E secondo i dati dell’anagrafe apistica aggiornati all’inizio del 2021, in Italia si contano quasi 64mila produttori, cifra in costante crescita dal 2016, che “curano” oltre 153mila apiari, per un totale stimato di circa 1,7 milioni di alveari. Ma l’Italia, stando a quanto emerso in occasione della Giornata mondiale delle api, lo scorso 20 maggio, sta attraversando una delle peggiori annate produttive e non a caso proprio il 20 maggio si è riunito al Mipaaf il Tavolo del miele durante il quale è stata avanzata la proposta di intervenire con un ristoro per i produttori di miele danneggiati dalle gelate delle scorse settimane, attraverso un emendamento al DL Sostegni bis. Copagri, la Confederazione Produttori Agricoli ha chiesto di istituzionalizzare il Tavolo del miele, riunendolo con cadenza periodica: «Altresì prioritario continuare a lavorare per accelerare con l’emanazione delle nuove linee guida dell’Efsa sulla tutela dei pronubi, andando a sciogliere una serie di nodi riguardanti l’utilizzo degli agrofarmaci».

Immagine di copertina: cortesia Gallerie Nazionali di Arte Antica, Galleria Corsini, Roma. Ph. © Alberto Novelli

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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