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Desideri e storie di desideranti, ecco la nuova edizione di Torino Spiritualità

Contaminazioni di letteratura e musica. Buonaiuto, curatore del festival, anticipa i temi e gli ospiti


«Dopo 16 anni è l’anno giusto per sperimentare». Per Armando Buonaiuto, storico curatore di Torino Spiritualità – il festival dedicato al dialogo, alla riflessione, al confronto tra fedi, religioni e pensiero, coordinato dal Circolo dei Lettori – l’anticipazione della kermesse sabauda dal consueto mese di settembre a giugno, rappresenta una sfida da cogliere. «L’estate è un momento bello, significativo, e in un anno in cui oramai è tutto scompaginato, perché non provare». Dal 17 al 20 giugno, quattro giorni di incontri, letture, dialoghi e anche passeggiate, dedicati al tema scelto per questa edizione: Desideranti. Slanci, mancanze, brame.

Tuttavia, diversamente dal Festival dell’Economia di Trento, che si sta tenendo in questi giorni, dove tutti gli appuntamenti sono in diretta streaming, Torino Spiritualità ha deciso per il format dell’incontro dal vivo, utilizzando la tecnologia a distanza principalmente per gli autori stranieri, che quest’anno annoverano il premio Nobel per la letteratura Kazuo Ishiguro, il premio Pulizer americano Marilynne Robinson, il filosofo Slavoj Žižek, lo scrittore Eshkol Nevo e il gesuita James Martin. Nutrito anche il parterre degli ospiti italiani, dalla poetessa Mariangela Gualtieri a Vito Mancuso, da Sergio Givone a Elena Stancanelli fino a Luigi Manconi, Enzo Bianchi, Massimo Recalcati, che si affiancheranno alle personalità e ai rappresentanti delle diverse religioni.

©Torino Spiritualità

«Anche il tema di quest’anno, come quello del 2020 Respiro, si radica nella situazione che stiamo vivendo, ma con uno slancio molto speranzoso» racconta Buonaiuto. «Abbiamo dovuto tacitare tanti desideri che avevamo, non fare cose che volevamo fare – spiega il curatore, a proposito degli effetti che la pandemia ha avuto sulle nostre vite –. Dall’altra parte però, è accaduto che tante persone riuscissero a fare chiarezza nei loro desideri rutinari, e ci si è accorti che alcuni di questi non erano dei veri e propri slanci. Quali sono quindi quelli da seguire? Come sbrogliare il bandolo della matassa? Anche il nostro è un modo per cercare di superare la situazione passata».

I desideri che si posavano sulle cose hanno dovuto trascenderle ad altre dimensioni, anche più impalpabili, ma più sostanziose

Armando Buonaiuto, curatore di Torino Spiritualità

Per il curatore questa tensione verso l’alto, verso il divino, come la natura stessa del desiderio. «Il paradosso del desiderio è segnato da un’incompiutezza che allo stesso tempo tende all’assoluto», in una ricerca continua di realizzazione dei nostri desideri, uno dopo l’altro, anche di quelli irraggiungibili.

E il programma stesso esplora e riflette su questo paradosso, a partire dall’apertura, affidata a Kazuo Ishiguro, che con lo stesso Buonaiuto dialogherà sul tema della solitudine, grande protagonista delle sue opere, ma anche della dimensione alla quale la pandemia ha relegato ciascuno di noi, a modo suo.

Tra le protagoniste spicca sicuramente Mariangela Gualtieri la quale, dopo aver appreso del tema, «ha proposto un percorso della nostalgia delle cose impossibili tra le sue opere. Uno di questi è fare i miracoli», racconta ancora il curatore a proposito dell’intervento della poetessa.


Affidato invece a Marilynne Robinson, che sarà in dialogo con il giornalista di Avvenire Alessandro Zaccuri, il commento di un singolo versetto biblico, uno dei più difficili forse, ‘chiedete e vi sarà dato’.


«Dentro c’è il discernimento del tuo desiderio, perché devi sapere che cosa chiedere e fare la domanda giusta, ma c’è anche il tema della grazia divina, della responsabilità umana e il discernimento di ciò che tu chiedi».

E poi, per la parte più spiccatamente religiosa, ci sarà il gesuita statunitense James Martin, poco conosciuto in Italia, ma noto in patria come editorialista della rivista America, nonché consultore del Dicastero vaticano per la Comunicazione, impegnato con il suo ministero nel dialogo tra la Chiesa cattolica e la comunità Lgbtq+. E sempre per la “costruzione di ponti”, Luigi Manconi e monsignor Vincenzo Paglia, due figure molto lontane tra loro, saranno impegnati in un dibattito sul futuro.

Infine, da segnalare la parte del programma dedicata alle “storie dei desideranti”, dove sono narrate testimonianze, musica e letteratura «con la volontà di guardare una vita attraverso i desideri che l’hanno mossa» dice Buonaiuto. Di questi fanno parte Pietro Bartolo, medico di Lampedusa oggi europarlamentare – «la sua è una storia di desiderio che intreccia storie di desideranti, che vanno in cerca di una realizzazione» – o di Joy, la cui vicenda è narrata dalla scrittrice Mariapia Bonanate e dalla giornalista Anna Pozzi, arrivata in Italia dopo l’inferno della Libia e costretta a prostituirsi, «che si è salvata per il suo desiderio di libertà». E non poteva mancare la musica con Leonard Cohen, con la lettura di brani tratti da suo The Book of Longing (Il libro del desiderio).

E siccome il desiderio è anche fisico, chiosa Buonaiuto, ci sarà la scrittrice Elena Stancanelli a portare gli spettatori in un viaggio attraverso la letteratura, che partirà da Lolita ma «non si sa dove potrà andare».

Immagine di copertina ©Torino Spiritualità

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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