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Un ristorante incubatore di idee dove mangiare, studiare e lavorare

Hum.us si trova vicino all’Università Ca’ Foscari, nella residenza Camplus Venezia Santa Marta. Gli ambienti, i piatti, il packaging, le materie prime, cambiano nel tempo grazie all’apporto dei clienti


Hu.mus, Venezia. Progetto: Design2Taste. Cortesia Camplus – Deisgn2Taste

A Venezia ha aperto ristorante informale che è anche un incubatore di nuove idee. Il suo nome è hum.us e intende porsi come un vero e proprio terreno fertile dove ritrovarsi, dialogare, interagire, socializzare. Si trova vicino all’Università Ca’ Foscari, nella residenza Camplus Venezia Santa Marta, è aperto a studenti, ai lavoratori e al resto della comunità e no, non è una semplice mensa. È un “affinity food space”, un luogo, secondo la definizione del ricercatore americano James Gee, dove «(…) le persone interagiscono principalmente sulla base di attività, interessi e obiettivi condivisi, a prescindere dalla razza, dalla cultura o dal genere.» Hum.us è un locale dove gustare piatti realizzati sul momento dallo chef Cristian Scarpa (con esperienza nella gestione di locali, quali il Laguna di Pellestrina e il Pachuka del Lido di Venezia), ma anche dove studiare e lavorare grazie allo spazio di co-working. Ancora, hum.us ospita eventi, incontri, letture, serate musicali.
Hum.us, situato in un contesto universitario, ma aperto anche al resto della città, è stato concepito da Camplus – operatore di housing per studenti in Italia – e sviluppato dalla società di consulenza strategica IDEA Food & Beverage, oltre a essere sostenuto da Federico Menetto, consulente per lo sviluppo di progetti business nel mondo enogastronomico.


La particolarità del ristorante non si limita alla sua multifunzionalità. Lo spazio infatti punta su una filosofia interattiva: gli ambienti, i piatti, le dimensioni delle porzioni, il packaging, le materie prime utilizzate non sono sempre le stesse, ma cambiano nel tempo grazie all’apporto dei clienti.


Per rendere possibile tutto ciò, è stato predisposto un sistema di feedback istantanei che ha lo scopo di raccogliere i desideri degli avventori – in particolare dei giovani appartenenti alla cosiddetta “generazione Z” – in modo da creare un ponte tra generazioni che sono in apparenza distanti, ma che convivono e vogliono trovare una sintesi tra le rispettive esperienze ed esigenze. Anche l’ambiente (circa 400 metri quadrati) è oggetto di continua rielaborazione grazie a una serie di contest che permettono ai clienti di esprimere la propria creatività allestendo alcune parti dello spazio. Ecco perché hum.us può definirsi un incubatore di nuove idee in cui gli studenti possono aggregarsi con gli altri clienti, dialogare, scambiare idee e passioni anche grazie alle sale riunioni e agli spazi esterni.


A realizzare il progetto di interni – necessariamente flessibile, fresco, dinamico – è stata Design2Taste, la community di architetti, interior designer, ingegneri e geometri, estesa su tutto il territorio nazionale, a cui si affianca una rete composta da centinaia di aziende e imprese.


Dietro l’intervento c’è uno studio ben preciso sulle caratteristiche e sulle esigenze della Generazione Z che nel locale si confronta anche con generazioni precedenti. Design2Taste è dunque partito dalla brand identity aziendale che ha trasmesso agli architetti una storia fatta di contaminazione creativa tra generazioni, di valori legati all’ecosostenibilità e alla green economy, alla voglia di vivere e sperimentare. «Hum.us significa terreno fertile, fa rima con rinascita a nuova vita», spiegano i progettisti. E allora ecco che la scelta cade su uno stile “industrial”, a simboleggiare recupero e rivitalizzazione. Materiali grezzi, come ferro e legno, uniti a tinte naturali, espressione del mood eco-friendly, fanno da sfondo a grafiche accattivanti, colorate e vivaci. Eterogenei fra loro, molti degli arredi sono legati al concetto di riuso, come le sedute in legno dei vecchi cinema.
La grande sfida, poi, è stata quella di creare un ambiente che si prestasse a mutare in funzione delle esigenze e della creatività dei frequentatori. Doveva essere «un luogo da utilizzare e sfruttare in libertà», continuano i progettisti, che hanno concepito un percorso lungo il quale si succedono varie possibilità di aggregazione attraverso la suddivisione degli spazi. E se poi si desidera rilassarsi o leggere un libro circondati da un’atmosfera di maggiore intimità, magari godendosi un lauto hamburger gourmet, ci sono le colorate poltrone-sacco sparse come elementi giocosi in giro per il locale.

 

Immagine di copertina: Hu.mus, Venezia. Progetto: Design2Taste. Cortesia Camplus – Deisgn2Taste

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