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Sostenibilità, il richiamo dell’ASviS: c’è bisogno di azioni concrete

La ricetta per avviare la transizione ecologica passa attraverso partecipazione, contrattazione e programmazione


La parabola dello sviluppo sostenibile in Italia presenta luci e ombre, ma è necessario un serio cambiamento di rotta per raggiungere gli obiettivi indicati dall’Agenda 2030 dell’Onu. Questo il senso del quarto rapporto prodotto dall’ASviS (Alleanza italiana per lo Sviluppo Sostenibile), presentato in una sala gremita dell’auditorium di Roma alla presenza di soggetti istituzionali di primo piano. Non un semplice momento di confronto, bensì un appuntamento durante il quale sono stati presentati dati e proposte concrete per avviare il processo di transizione ecologica non più rinviabile.

Tre i punti sottolineati da Pierluigi Stefanini, presidente dell’ASviS: «primo, incentivare la partecipazione democratica degli individui e delle imprese. Secondo, gestire attraverso la contrattazione l’impatto inevitabile che le nuove dinamiche avranno sul lavoro. Terzo, una programmazione trasparente che utilizzi tutte le possibilità offerte dall’economia circolare».


Nel documento si analizzano la situazione italiana e quella internazionale, con focus sui 17 obiettivi adottati dall’Onu quattro anni fa.


Il report. L’analisi parte da un presupposto: i prossimi dieci anni saranno decisivi per segnare non solo il presente, ma anche il futuro del pianeta Terra. E mentre questa consapevolezza si sta facendo largo in buona parte dell’opinione pubblica, vedi la mobilitazione dei giovani nei “Fridays for Future”, non tutti i governi hanno preso impegni concreti al fine di rispettare i target dettati dall’Agenda 2030. Inoltre le dinamiche sociali e politiche scaturite dalla crisi economica hanno spostato l’attenzione verso gli effetti e non le cause dei cambiamenti climatici. A completare il quadro globale si segnala un peggioramento rispetto al 2015 con un numero di conflitti armati mai così alto, fattore che impatta direttamente sulle condizioni di vita di milioni di individui.

Immagine da report ASviS ©ASviS

Focus Italia. A tirare le somme rispetto al contesto nostrano ci ha pensato il Ministro dell’Economia e delle Finanze, Roberto Gualtieri. «Sono stati fatti progressi, ma non siamo sul sentiero dello sviluppo sostenibile. Arrivare alla neutralità delle emissioni entro il 2050, significa compiere scelte significative nella definizione di strumenti per raggiungere i target prefissati. Servono più investimenti, pubblici e privati, chiaramente orientati in direzione della sostenibilità ambientale e sociale». Ma ad oggi, quali le politiche messe in campo? «Ai 135 miliardi di investimenti pubblici già programmati abbiamo aggiunto nove miliardi per il prossimo triennio. Questi – ha spiegato il Ministro – andranno in direzione del fondo da 50 miliardi per il Green New Deal, piano contenuto nel programma di Governo. Inoltre emetteremo dei Green bond che saranno destinati verso investimenti sostenibili. Una novità che speriamo riceverà un’accoglienza positiva dal mercato».

A conclusione del report, l’ASviS suggerisce l’adozione di 12 misure sistemiche

Inserire il principio di sviluppo sostenibile in Costituzione, (come previsto dal programma di Governo ndr)

Entro dicembre 2019 aggiornare in modo dettagliato la Strategia Nazionale con conseguente creazione del Forum da essa previsto

Presentare a febbraio 2020 un rapporto sullo stato di attuazione della Strategia Nazionale

Orientare l’azione dei Ministeri verso il raggiungimento dei 17 target dell’Agenda 2030

Predisporre una legge annuale sullo sviluppo sostenibile da approvare entro giugno in relazione alle politiche indicate nel DEF di aprile

Ricostituire il Comitato Interministeriale per le Politiche Urbane (CIPU) assegnandole il compito di coordinare l’Agenda urbana per lo sviluppo sostenibile

Dar vita ad un Consiglio di alto livello per le politiche di genere

Realizzare un piano di informazione e comunicazione sul tema dello sviluppo sostenibile diretto all’intera popolazione, sulla falsariga di quanto fatto per l’introduzione dell’euro

Rivedere i contenuti del D.lgs 254/2016 sulla rendicontazione non finanziaria e maggiore solerzia nel recepimento e adozione delle Direttive europee sul tema della finanza sostenibile

Reindirizzare i fondi strutturali e di investimento europei 2014-2020 allo sviluppo sostenibile

Come previsto dalla legge 221/2015, eliminare gradualmente i sussidi ambientali dannosi

Definire un Piano nazionale per il settore agro-alimentare coerente con la nuova Politica Agricola Comune dell’UE

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