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Refik Anadol reimmagina Artechouse nei sotterranei del Chelsea Market

La maxi-installazione, Machine Hallucination, usa l’intelligenza artificiale per rivelare le connessioni tra diversi stili architettonici


Sbarca nei sotterranei del Chelsea Market di New York – e mai location poteva essere più azzeccata – Artechouse, il progetto battezzato nel 2015 dal duo Sandro & Tati. Dedicato alle installazioni artistiche multimediali, dopo il taglio del nastro a Washington del primo spazio espositivo nel 2017 per poi doppiare a Miami nel 2018, la Grande Mela diventa ora la terza “permanent home”.

«Ogni città ha dei luoghi di riferimento per l’arte, il teatro, la musica e il cinema. Il nostro obiettivo è di diventare, in queste città, il punto di riferimento dell’arte innovativa del 21esimo secolo, creata dall’intersezione tra arte, scienza e tecnologia. Un luogo dove le persone possano trovare ispirazione arricchirsi di nuove esperienze», spiega Sandro Kereselidze, fondatore e art director di Artechouse.

Per il debutto newyorchese Artechouse ha fatto le cose in grande: Refik Anadol, il noto artista turco basato a Los Angeles scelto per la prima mostra nei 6mila mq di spazio “Machine Hallucination”.

La maxi-installazione – la prima del suo genere di Anadol e anche la sua prima a New York – grazie all’uso dell’intelligenza artificiale offre al visitatore un’esperienza totalmente immersiva. L’artista ha ideato un esperimento di realtà sinestetica attraverso algoritmi di apprendimento automatico basati su un dataset di oltre tre milioni di immagini, rappresentativi di stili e movimenti architettonici. L’obiettivo dell’artista – si legge nella presentazione dell’installazione – è rivelare le connessioni nascoste tra momenti differenti della storia dell’architettura. Mentre la macchina genera un universo di dati – “allucinazioni” architettoniche – in 512 dimensioni, esplora poi i modi in cui la mente umana può sperimentare lo spazio.

«Sono onorato di essere stato scelto come artista inaugurale del nuovo spazio di Artechouse», commenta Anadol. «Sono particolarmente orgoglioso di essere il primo a re-immaginare questo edificio storico, che ha più di 100 anni».

Utilizzando l’intelligenza artificiale per aiutare a narrare la relazione ibrida tra l’architettura e la nostra percezione del tempo e dello spazio, Machine Allucination offre al pubblico uno sguardo sul futuro dell’architettura stessa.

Refik Anadol

Dai muri di mattoni grezzi al soffitto in cotto, il secolare Chelsea Market mantiene molte delle sue straordinarie caratteristiche architettoniche. Ma con Artechouse il passato storico fa il paio con un nuovo uso creativo.

«Siamo entusiasti di presentare questo spazio per un concept così coinvolgente e dinamico», ha detto Michael Phillips, presidente di Jamestown. «Radicato nell’arte e nella tecnologia, Artechouse è una gradita aggiunta alla cultura integrata del Chelsea Market e della comunità locale».

Da quando ha aperto le sue porte al pubblico nel 1996, Chelsea Market è sin da subito diventato il punto di riferimento per i prodotti artigianali a Manhattan. Ed è oggi una destinazione gastronomica per intenditori, chef, residenti e anche turisti. Un ponte tra due quartieri iconici – Chelsea e il Meatpacking District – il Chelsea Market continua il suo impegno per il mercato e la produzione artigianale, e per lo sviluppo della comunità di tutta l’area.

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