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Caffè specialty, a Roma la fermata è al Tram Depot

L’espresso è gratis per l’International Coffee Day nei due chioschi romani del gruppo Viteculture


© TRAM DEPOT

Ogni tazzina una storia. Quello servito dei Tram Depot di Talenti e Testaccio sono caffè specialty, che hanno superato gli 80 punti della certificazione SCA (Specialty Coffee Association). In altre parole, devono avere un buon buona aroma, dei sentori complessi, un’acidità elegante, un corpo pieno, un buon bilanciamento e un retrogusto pulito. E trasmettere al palato i sentori delle piccole piantagioni in Sudamerica, America Centrale, Africa e India, dove il caffè è raccolto a mano con il metodo “picking”, bacca dopo bacca.

Tutta la filiera è tracciata e contribuisce a far arrivare sul bancone un espresso che non ha bisogno di zucchero per essere considerato gustoso. A partire dalla tostatura – garantita da Le piantagioni di caffè di Livorno, Cognetti di Bari e Picapau di Roma – fino ad arrivare ai baristi, conoscitori e appassionati della materia. Ad aiutarli due strumenti: i macinadosadori “on demand” Groun breaker della Faema pere conservare gli aromi nobili del caffè e la macchina E71e per il controllo delle preinfusioni e il dosaggio corretto dei monorigine con caratteristiche diverse.

© TRAM DEPOT

«Molti baristi come me – spiega Stefano Cedroni – tengono anche alla parte etica del lavoro e sappiamo bene che dietro a quel poco che si paga, c’è il rischio di bere un caffè raccolto vecchio, di bassa qualità, proveniente da piantagioni intensive dove viene sfruttato il suolo al massimo, come anche le persone e gli animali».

Per Stefano, allievo di grandi maestri come Andrea Lattuada, Marcello Vitellone e Luca Ventriglia, esponenti di rilievo del panorama caffeicolo italiano e non solo, i suoi clienti sono uno stimolo e una sfida: «Portare una persona verso di me e il mio caffè, è una soddisfazione totale. La gente è abituata all’espresso con lo zucchero. Proporre un caffè monorigine con sentori diversi, dal cioccolatoso agli agrumati come il bergamotto, dalla frutta secca fino al miele, e vedere che c’è chi mi ascolta, non usa lo zucchero e beve il caffè così come lo consiglio, è una soddisfazione incredibile».


Per l’International coffee day sarà presentato il Fermento al tram, il cocktail a base di espresso specialty


Fermento al tram si prepara con 3 cl di Vermouth rosso (Punt e mes), 3 cl di Bitter Campari, 2,5 cl di espresso della Finca San Luis (El Salvador), il top di Kombucha di caffè (della Finca San Luis) che è un fermentato e, per finire, delle perle di filter coffee della Finca Buenos Aires (Nicaragua).

Chi volesse, può acquistare il caffè sia in grani che macinato per la Moka (Alto Palomar, Iridamo, Cachoeira da Grama e Yrgalem). «Un’occasione per diffondere l’eccellenza e farla entrare tra le mura domestiche ad un costo, 8 euro per il macinato in lattina, che garantisce qualità e ricercatezza delle bacche raccolte», afferma il barman.

Stefano Cedroni sarà trainer durante Host – dal 18 al 22 ottobre a Milano –  mentre Viteculture, proprietaria dei Tram Depot, vi racconterà il format dei chioschi che sposa l’altissima qualità, il rispetto dell’ambiente – grazie all’uso di plastica biodegradabile e il reso del vetro – e dell’intera filiera (per esempio frutta e verdura per le centrifughe sono acquistate dalle botteghe della zona).

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