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Con l’estate torna la rassegna “Una boccata d’arte”

Al via la terza edizione che vede ogni regione proporre un artista per valorizzare un borgo


Il primo week-end estivo coincide con l’apertura della terza edizione di Una boccata d’arte, il progetto artistico contemporaneo di Fondazione Elpis realizzato in collaborazione con Galleria continua e la partecipazione di Threes productions, che promuove installazioni, mostre e performance di 20 tra scultori e pittori in altrettanti borghi, uno per ogni regione, valorizzando l’incontro tra creatività e il patrimonio. La kermesse si chiuderà il 18 settembre in concomitanza con l’ultima domenica estiva del 2022.

Il progetto, come anticipato sopra, coinvolge tutta l’ltalia tramite performer di varie età, cultura e provenienza geografica e punta a sviluppare un particolare itinerario turistico che, dal 2020, invita il pubblico a scoprire ogni anno 20 diversi borghi ricchi di tradizioni secolari e bellezze paesaggistiche. Grazie alla loro dimensione raccolta, i piccoli centri diventano il luogo privilegiato per dar vita a un incontro autentico e ravvicinato con l’arte contemporanea, reso unico dal sorprendente dialogo che si genera fra territorio, talenti, abitanti e visitatori. Le installazioni realizzate contribuiscono alla crescita del turismo rivolto alle aree interne, lontane dai principali flussi turistici e dai circuiti comuni, e invitano a riscoprire, con uno sguardo nuovo, storie e angoli di bellezza poco conosciuti del nostro Paese.

Jem Perucchini, AB-ERRANTI, Battaglia Terme (PD), Veneto. Una Boccata d’Arte 2021. Foto Camilla Glorioso.

Illustrando l’iniziativa Marina Nissim, presidente della Fondazione Elpis spiega: «Si tratta di un progetto diffuso, di respiro nazionale e di partecipazione collettiva alla bellezza e alla cultura che, dalla sua nascita in piena pandemia, ha saputo progressivamente consolidare la propria vocazione iniziale di incoraggiamento alle comunità locali e al mondo dell’arte, fino a riunire oggi una vera e propria rete di artisti, curatori, associazioni e realtà locali che si ingrandisce anno dopo anno e che oggi vede anche numerosi performer stranieri».

I valori dell’incontro e del dialogo ci hanno portato a ricercare e coinvolgere tre artisti ucraini, che per diversità di esperienze personali e di linguaggio hanno arricchito questa edizione.

Maurizio Rigillo, direttore di Galleria

Più nel dettaglio, quest’anno sono coinvolti il borgo di Morgex in Valle d’Aosta con l’installazione “Ai camminatori di storie” di Antonio Della Guardia composta da sette bastoni da passeggio che si rifanno alla tradizione locale di intaglio del legno. A Neive, nel cuneese, Natália Trejbalová presentaPic nic sul ciglio della strada” che intreccia la fantascienza con la ricchezza del sottosuolo e la biodiversità del territorio, creando un parallelismo tra alieni e funghi.

“Endless shine of human violence” di Alina Kleytman nel comune pavese di Cigognola vede invece alcune macerie e oggetti di uso quotidiano raccolti in Ucraina dopo i bombardamenti, rivisitati in un’installazione che attiva un dialogo con il Monumento ai caduti delle due Guerre mondiali.

Gabriella Rhodeen & Jesse Bonnell, Flag Semaphores, Pietragalla (PZ), Basilicata. Una Boccata d’Arte 2021. Foto Giovanni Lancellotti.

A Montemarcello, nello spezino, i turisti potranno invece osservare “Caro Montemarcello” in cui l’autrice Alice Ronchi ha coinvolto gli abitanti nel racconto del senso di comunità e amore che pervade il borgo, attraverso una performance partecipativa e una scritta in acciaio posizionata sul portale delle mura difensive.

Nel borgo trentino di San Lorenzo Dorsino “Il Salmerino viandante” di Giulia Mangoni è invece un percorso diffuso composto da dieci sculture in bronzo e un dipinto dedicati al pesce simbolo del territorio alpino, che vuole offrire uno spunto di riflessione sul cambiamento climatico e la difesa della biodiversità.

Malamocco, frazione di Venezia (VE), Veneto.

Lucia Cantò ha invece coinvolto gli abitanti di Malmocco, nel veneziano, nell’opera “Restrizione emotiva” che attraverso 12 sculture raccoglie altrettante frasi pronunciate dagli abitanti del borgo; “Così per dire” di Riccardo Benassi a Pesariis, nell’udinese, rappresenta una performance incorporea composta da un monologo proiettato sulla facciata di una scuola abbandonata attraverso un laser bianco che si sincronizza quotidianamente come un orologio – simbolo del borgo – ai cicli di luce diurna della valle.

Diana Policarpo, a Montegridolfo nel riminese, con “Hyperbolic Dreams” invita a compiere passeggiate botaniche in compagnia di una guida turistica locale e l’ausilio di tracce sonore progettate per la meditazione, insieme a una scultura che accoglie il visitatore all’ingresso del borgo; “Il dolce dolore” di Serhiy Horobets a Sorano, vicino Grosseto, si presenta come una mostra diffusa di fotografia e scultura nella quale è protagonista un busto femminile deformato, metafora delle ferite del tempo, della globalizzazione, della guerra.

Quattro dipinti che offrono una sintesi dell’architettura e della società di Cuba e due video basati sulle esperienze e le amicizie sorte all’interno del borgo durante permanenza di Luis López-Chávez nella zona di Perugia compongono invece “Nadine in Panicale”, mentre a San Costanzo (Pu) il teatro e il forno comunale ospitano installazioni video, sonore e luminose in un percorso tracciato a terra con disegni a gessetto dando vita a “Per vari motivi” di Eva Marisaldi.

Nel comune frusinate di Fumone, “Intangibile” di Dessislava Madanska è un’esperienza percettiva che racconta il borgo attraverso tre sculture viventi ispirate alla nebbia, al campanile e alla cava di calcare locale.

Agnese Spolverini, Per riconoscerti nel buio, Abbateggio (PE), Abruzzo. Una Boccata d’Arte 2021. Foto Andrea Fiordigiglio.

Suoni, disegni e luci sono i protagonisti de “Il pomeriggio della vita” che Tommaso Spazzini Villa mette in mostra al Castello d’Evoli di Castropignano, vicino Campobasso, mentre “Tesori e Meraviglie” di Victor Fotso Nyie a Rocca San Giovanni, in provincia di Chieti, è un intervento diffuso di sculture e installazioni in ceramica che nascono dal passato medievale del borgo e dal ritrovamento di un carapace sulle sue spiagge.

Vicino Salerno, Fabrizio Bellomo attraverso l’opera “Albori è destinata a scomparire?” fa riaffiorare memorie e storie grazie a un intervento corale che coinvolge gli abitanti e gli artigiani della ceramica; “Maratona” di Simone Bacco a Spinazzola in Puglia è una performance collettiva, una vera e propria competizione agonistica, aperta a residenti e visitatori caratterizzata dall’impossibilità di vincere, il perimetro del borgo è di soli 700 metri.

Hanne Lippard a Grottole, nel materano, presenta “Ruin” un’installazione sonora site-specific in dialogo con la Chiesa Diruta, monumento-rovina caratterizzato da una cupola ellittica che unisce il cielo alla terra.

San Costanzo (PU), Marche. Foto Wilson Santinelli.

Nel cosentino, a San Donato di Ninea per la precisione, Anna Zvyagintseva offre al pubblico “To the rocks that hold roofs and to the plants that grow through stones”: una grande bandiera stampata a mano dall’artista e cucita sulla spontaneità della natura e dell’architettura sandonatese, un omaggio alla resistenza privo di significati politici.

Cinque installazioni che intrecciano realtà, mito, religione e magia formano l’opera di Isaac Chong Wai “Post-mythical accidents” che può essere ammirata a Castiglione di Sicilia nel catanese.

“Paphos” di Ludovica Carbotta nel comune sassarese di Aggius è invece un’installazione architettonica di natura partecipativa, assemblata con materiali naturali e artificiali come legno, sughero, lana e materiali di recupero, soggetta a una progressiva evoluzione nel tempo.

In copertina: Adelita Husni-Bey, Il Tempo Ripetuto / Repeated Time, Radicondoli (SI), Toscana. Una Boccata d’Arte 2021. Foto Nicola Ughi.

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