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Come prendersi cura della casa, per abbattere i rincari sulle bollette

Non solo dati. Guide e app per imparare a limitare i consumi energetici


Abbattere i consumi energetici per contenere i rincari sulle bollette: per gli italiani non sarà un 2022 facile. Le misure del Governo votate a contenere i costi e le spese non saranno sufficienti ad azzerare gli aumenti e stando alle stime in molti si troveranno ad affrontare una vera e propria stangata. Secondo Arera, l’autorità per l’energia, l’aumento per le utenze domestiche ha già toccato da inizio anno il +131% per l’energia elettrica (da 20,06 a 46,03 centesimi di euro/kWh, tasse incluse) e il +94% per il gas (da 70,66 a 137,32 centesimi di euro per metro cubo, tasse incluse).

E a complicare la situazione ci si mette anche lo smart working: molti gli italiani che lavorano da casa e continueranno sull’onda delle decisioni delle aziende di mantenere la modalità anche nel post Covid. Secondo un’analisi condotta da Selectra un lavoratore in smart working full time subirà rincari fino a 57 euro nella bolletta mensile della luce e 159 euro in più per il gas rispetto allo stesso periodo del 2021.

Per aiutare gli italiani a contenere i consumi l’Enea, l’agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile, ha appena lanciato due iniziative:

• una mini-guida con indicazioni pratiche per abbattere gli sprechi
• una app che consente di calcolare specificamente il consumo della caldaia.

In merito alla guida, dieci consigli riguardano l’uso efficiente del riscaldamento e quindi delle caldaie a gas e altri 10 quelli dell’energia elettrica. Secondo Enea bastano alcuni semplici comportamenti quotidiani per risparmiare fino al 10% sulle bollette. E il risparmio aumenta sensibilmente a fronte di interventi strutturali, come ad esempio la sostituzione dei vecchi infissi o sistemi di coibentazione a cappotto.

Enea

Come abbattere consumi e spesa della bolletta del gas

Tanto per cominciare la regolazione della temperatura: la normativa prevede una temperatura fino a 20°C, ma 19°C – sostiene Enea – sono più che sufficienti a garantire il comfort necessario. Ogni grado in più comporta consumi di energia significativi, con conseguente aggravio in bolletta.

Determinante il controllo dell’impianto, anche in termini di sicurezza oltre che di risparmio: un impianto consuma e inquina meno quando è regolato correttamente, con filtri puliti e senza incrostazioni di calcare. Enea suggerisce anche di dotare il proprio impianto di una centralina per la regolazione della temperatura per evitare picchi e sbalzi di potenza e consentire la programmazione oraria. L’utilizzo di soluzioni di domotica aiuta ulteriormente a risparmiare: cronotermostati, sensori di presenza e regolatori elettronici permettono di regolare anche a distanza, tramite telefono cellulare, la temperatura delle singole stanze e il tempo di accensione degli impianti di riscaldamento.

Secondo Enea è inutile tenere acceso l’impianto termico di giorno e di notte: il calore che le strutture accumulano quando l’impianto è in funzione garantisce un sufficiente grado di confort anche nel periodo di spegnimento. E chiudendo persiane e tapparelle o mettendo tende pesanti si riducono le dispersioni di calore verso l’esterno. Collocare tende, mobili o schermi davanti ai termosifoni o usarli come stendibiancheria è fonte di sprechi in quanto ostacola la diffusione del calore. Inoltre, per rinnovare l’aria di una stanza è sufficiente tenere le finestre aperte pochi minuti, mentre lasciarle troppo a lungo comporta inutili dispersioni di calore.

Fondamentale anche il corretto uso dell’acqua calda. Enea suggerisce l’uso della doccia rispetto a quello della vasca: il consumo medio di acqua per fare una doccia di 5 minuti è stimato in 75-90 litri e per una di 3 minuti 35-50 litri mentre per il bagno in vasca si sale a 120-160 litri. Per ridurre ulteriormente i consumi è importante chiudere l’acqua quando ci si insapona o quando si fanno trattamenti tipo balsamo o maschere e ulteriore risparmio si può ottenere installando frangi-getto o riduttori di flusso su rubinetti e doccette.

Ma come fare a capire quanto consuma la caldaia? Ha appena debuttato l’app Harpa, in grado di stimare consumi e classe energetica di vecchi impianti autonomi per il riscaldamento e la produzione di acqua calda sanitaria, privi di etichetta energetica. Obiettivo del progetto è informare un bacino potenziale di 1,5 milioni di persone sui vantaggi che derivano dalla sostituzione di caldaie e scaldabagni ormai obsoleti e alimentati a combustibili fossili con nuovi generatori ad alta efficienza. L’applicazione è disponibile in rete sia in versione base per i consumatori che in quella avanzata per i professionisti.

Come abbattere consumi e spesa della bolletta della luce

Fra le mosse più efficaci per tagliare consumi e spese l’uso delle lampadine a Led, che consentono un risparmio energetico di circa l’85%. E gli elettrodomestici di elevata classe energetica permettono di abbattere i consumi fino al 40%.

Si risparmia fino al 10% semplicemente spegnendo gli apparecchi in modalità stand-by: le “lucine” hanno un consumo ben maggiore rispetto a quanto ci si immagini. Stando alle rilevazioni di Enea il televisore o qualsiasi apparecchiatura elettronica in stand-by assorbe una potenza da 1 a 4 Watt a seconda del modello e del brand. Se si moltiplica il dato per 24 ore, i consumi ammontano tra i 24 e i 96 Wh che in un anno diventano fra gli 8.760 Wh e i 35.040 Wh. Ancora, Enea suggerisce di utilizzare una ciabatta multi-presa con interruttore per collegare le spine degli apparecchi, in modo da poterli spegnere tutti con un unico gesto se non utilizzati.

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