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Campi che si illuminano e torri di bottiglie iridescenti. La magia delle opere di Bruce Munro

L’ultima installazione inaugurata in California raccontata dallo stesso autore, in esclusiva per Pantografo Magazine. «Il mio sogno? Creare in Toscana».


Campi di luce costellati da una distesa di bulbi luminosi, dai colori e dalle sfumature cangianti. Torri di bottiglie iridescenti, con cavi di fibra ottica dalle infinite tonalità. Un lago di ninfee scintillanti, composte interamente da cd appoggiati sull’acqua. Bruce Munro, artista anglo-australiano, è specializzato in installazioni su larga scala basate sui giochi di luce. Con le sue opere site-specific, negli ultimi anni, è riuscito a portare la primavera, in notturna, nel bel mezzo di scenari desertici in Australia così come nella wine country californiana. Lasciando sempre, nei luoghi in cui è intervenuto, un valore aggiunto in termini di attrattività turistica e culturale. Uno dei suoi sogni? Trovare una location per realizzare un nuovo lavoro tra le colline della Toscana.

L’ultima opera realizzata da Munro, inaugurata il 15 aprile, è “Light Towers”, in California, nei pressi di Paso Robles, cittadina della contea di San Luis Obispo.


Un’installazione immersiva formata da 69 torrette alte circa 1,80 metri, ciascuna composta da 252 bottiglie di vetro (per un totale di 17.388 unità) che si illuminano di notte grazie a fibre ottiche con cavo incandescente.


La realizzazione – che vuole rendere omaggio ai produttori di vino della regione – si affianca alla “Field of Lights”, distesa di sfere di vetro a stelo (58.800) illuminate da fibre ottiche che, alimentate ad energia solare, illuminano soffusamente il paesaggio come fioriture dai colori mutevoli: aperta al pubblico nel maggio 2019, ha attratto migliaia di persone da tutto il mondo. Insieme le due opere compongono “Light at Sensorio”, parco di diversi acri che è diventato rapidamente una tappa obbligata da visitare, al tramonto, per chiunque si trovi in quella regione della California punteggiata dai vigneti. E che è entrata al sesto posto nella classifica 2020 del New York Times sui “Luoghi da Visitare” su scala globale.

A raccontare come è nata l’installazione di Paso Robles – che sarà visitabile su prenotazione fino al prossimo 30 settembre – è lo stesso Bruce Munro, in esclusiva per Pantografo Magazine.

Light Towers e Field of Light sono due lavori per i quali ho tratto ispirazione, rispettivamente, tra i miei venti e trent’anni. Erano entrambe risposte alle esperienze di vita

Bruce Munro

«Quello che cerco di fare, attraverso queste opere, è semplicemente cercare di trasmettere agli altri la sensazione di gioia che provavo in quel periodo. La collocazione di un’opera è estremamente importante in quanto determina la forma fisica di un’installazione».

Munro ha iniziato a creare i suoi “campi di luce” fin dai primi anni Duemila, presentando la sua opera nel 2004 nella mostra “Brilliant!” al Victoria & Albert Museum di Londra: tra le varie realizzazioni nel corso degli anni, in giro per il mondo, un posto speciale lo riveste l’installazione realizzata, nell’entroterra semi-desertico australiano – luogo di ispirazione giovanile dell’artista –, sullo sfondo di Ayers Rock, famoso massiccio roccioso dalla colorazione rossa. Il Field of Light di Uluru è stato aperto al pubblico nel 2016 ed è poi divenuto mostra permanente.


«Sono stato fortunato – racconta Munro – che la famiglia Hunter (i proprietari di Sensorio) abbia scoperto il mio lavoro a Uluru, Northern Territories Australia. Il mio scopo è sempre quello di incoraggiare i visitatori a essere ‘presenti’ con l’opera d’arte, le altre persone e lo spazio in cui si trova l’installazione. Se l’esperienza riesce anche a far nascere un sorriso, allora è un valore aggiunto».


Dalla “Blue Moon on a platter” a Waddesdon Manor (2012) al mare di Cd (Cd Sea – 2010) a Long Knoll Field in Wiltshire (2010), entrambi in Inghilterra; dai Fagin’s Urchins, “ricci” luminosi di Fagin (personaggio di Oliver Twist di Dickens) nei Martin Boxwood Gardens a Cheekwood (Tennessee, Stati Uniti – 2013) alle ninfee nei Longwood Gardens a Kennett Square, Pennsylvania (“Waterlilies” – 2012), negli Stati Uniti; fino alle installazioni nella Cattedrale di Salisbury per l’esposizione “800th Anniversary Spirit and Endeavour” (Regno Unito; 2020 – in corso) e alle Water Towers, campi e giochi di luce alla Light Art Festa (2018 – in corso) nell’isola di Jeju, in Corea del Sud.

L’opera di Munro è sempre più apprezzata nel mondo. Ma l’artista non intende fermarsi e – rivela – ha un sogno nel cassetto che riguarda il nostro Paese. «Amo lavorare in posti nuovi – afferma –. Sarebbe una gioia e un onore creare un’installazione in Italia. Se avessi una scelta: le colline della Toscana sarebbero un luogo meraviglioso per una o più installazioni».

In copertina: Light Towers, Sensorio 2021 – Copyright © 2021 Bruce Munro. Ph. © Chris Hardy

© RIPRODUZIONE RISERVATA

 

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