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Arte digitale e natura, un racconto firmato Refik Anadol

Il potenziale dell’intelligenza artificiale. Una mostra alla Serpentine di Londra


Refik Anadol @Efsun Erkilic

Sempre più spesso gallerie espositive e spazi pubblici si aprono per accogliere istallazioni legate all’intelligenza digitale e al metaverso. Rassegne dove arte, scienza e tecnologia si accordano all’unisono, attive nel proporre eventi dinamici su tematiche differenti per un’audience estesa. Fanno letteratura tra le altre “Machine Hallucinations – Renaissance Dreams”, quell’opera di Refik Anadol (Istanbul, 1985) allestita nel cortile storico di Palazzo Strozzi a Firenze nel 2022, che fu introdotta dall’autore come un modo alternativo per percepire gli archivi della pittura del Rinascimento attraverso le lenti dell’intelligenza artificiale.

“Living Architecture: Casa Batllò”, ispirata dall’edificio di Antonio Gaudi a Barcellona, è stata l’unica opera d’arte digitale battuta all’asta da Christie’s l’11 maggio 2022, con un prezzo finale di 1,38 milioni di dollari; si colloca tra i più significativi progetti immersivi e multisensoriali per il pubblico. Una “mapping performance” presentata in occasione della mostra collettiva di “Digital Impact” che fu seguita da 65mila spettatori. E poi, dall’Europa agli Stati Uniti, dove “Unsupervised”, firmata dal pioniere dell’arte digitale, coinvolse gli spettatori del MOMA di New York in un viaggio inedito nel mondo dell’arte moderna. Un percorso dove l’ultimissima tecnologia dell’intelligenza artificiale è riuscita a interpretare e trasformare le collezioni del museo, lì esposte da oltre duecento anni. Il risultato? Un’opera in grado di svelarsi in tempo reale, generando forme continue ultraterrene capaci di coinvolgere i visitatori in un’installazione a grande scala, generata dai capolavori dell’istituzione a loro volta incrociate con le caratteristiche del contesto.

Nel 2024, fino al prossimo 7 aprile, Refik Anadol è l’autore di “Echoes of the Earth: Living Archive” che occuperà gli interni della Serpentine North di Londra. Una rassegna monografica, dedicata alle realizzazioni del noto artista e tecnologo turco-statunitense, che propone opere digitali dove il mondo della natura è protagonista con sezioni dedicate a foreste pluviali e barriere coralline.

In primo piano è l’esibizione di Living Archive: Large Nature Model, una versione di IA impostata sull’intelligenza della natura e rivelata in premiere al World Economic Forum di Davos del 2024, che qui avvolge le mura delle gallerie perimetrali del museo. Viene introdotto come il primo modello al mondo “open-source generative” dedicato alla natura. Una ricerca portata avanti dall’artista impiegando dati accessibili da fonti aperte delle più grandi istituzioni tra cui appaiono The Smithsonian Institution e il Museo di Storia Naturale di Londra, al fine di collezionare immagini archivistiche di flora, fauna e funghi. Uno studio che ha potuto contare sul supporto di altri data partner – quali università, fondazioni e istituti governativi – materializzandosi in un modello di collaborazione che si amplierà nel futuro.

«Sono onorato – ha commentato Refik Anadol – di portare quest’anno alla Serpentine il più ambizioso progetto di AI Art che abbiamo condotto. Un’iniziativa pionieristica che si colloca come il primo multi-modello esistente di open-source generative AI con focus sulla natura, costituito grazie ad un’ampia raccolta di dati del mondo naturale, procurati eticamente. Echoes of the Earth: Living Archive porta in mostra opere d’arte multisensoriali provenienti da questo modello con effetti visivi e sonori. Per questo lavoro così significativo ho collaborato con Hans Ulrich Obrist, mia guida da molto tempo, con il quale ho condiviso molte tappe, in una scommessa comune sul futuro dell’arte legata all’intelligenza artificiale. Questo è un immenso privilegio».

Artificial Realities: Rainforest è la terza istallazione presentata alla mostra alla Serpentine North, creata impiegando il cosiddetto “The Large Nature Model” con dati dedicati al mondo della natura. Si tratta del progetto più recente di Refik Anadol ed è la più lunga visualizzazione continua di intelligenza artificiale generativa sulla natura.

E la narrativa prosegue attraverso le immagini di Artificial Realities: Coral, capaci di immergere gli spettatori in paesaggi sottomarini visualizzati ancora una volta mediante immagini dell’intelligenza artificiale.


Quest’opera è stata realizzata da Refik Anadol Studio manipolando un modello IA con circa 135 milioni di immagini di coralli, accessibili da fonti aperte online.


Echoes of the Earth, Refik Anadol, Echoes of the Earth. ©Hugo Glendinning, Refik Anadol Studio and Serpentine.

Intelligenza artificiale e arte un connubio non insolito per le gallerie della Serpentine che dal 2014 ha un dipartimento dedicato all’uso di tecnologie, con il nome di Serpentine Arts Technologies, e da quella data ha sviluppato progetti innovativi, precursori di successivi decorsi tecnologici di settore. Tra le iniziative quella del 2019 con l’avviamento di Creative AI Lab, in collaborazione con King’s College London. Entro la fine di quest’anno, Serpentine Arts Technologies presenterà un nuovo lavoro legato all’intelligenza artificiale con Holly Herndon e Matt Dryhurst.

In copertina: Echoes of the Earth, Refik Anadol: Living Archive ©Hugo Glendinning, Refik Anadol Studio and Serpentine.

@RIPRODUZIONE RISERVATA

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