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Alla scoperta delle essenze inebrianti di Versailles

Nella ex reggia francese ha aperto il “Jardin du parfumeur”: ospita 300 piante da cui si ricavano profumi


Circa 300 piante, tutte utilizzate per la realizzazione di essenze e profumi: è un viaggio a dir poco inebriante quello che da qualche settimana si può fare al castello di Versailles. Ha aperto al pubblico il “Jardin du parfumeur”, il giardino del profumiere, nel cuore della tenuta di Trianon, grazie al patrocinio della Maison Francis Kurkdjian.

Nel XVII secolo i fiori divennero di gran moda in Francia e le aiuole del Trainon, tenuto a battesimo da Luigi XIV, furono rifornite di fioriture profumate, in particolare gelsomini, tuberose e giacinti che grazie a un sistema di vivai fiorivano tutto l’anno. I profumi erano oggetto di una vera e propria mania alla corte di Versailles.


Ed è a Versailles che alla fine del XVII secolo nasce la professione di “profumiere” con tutta una serie di accessori a corredo.


Gli artigiani del tempo proponevano ai sovrani e ai cortigiani prodotti sempre più sofisticati: non solo fragranze, ma anche guanti e ventagli profumati e persino bustine da portare con sé. E con il passare del tempo i profumieri divennero delle vere e proprie personalità come nel caso di Claude-François Prévost, fornitore della regina Maria Antonietta. Ed è proprio con l’obiettivo di far conoscere al grande pubblico la storia del profumo alla corte di Versailles che i giardinieri del Trianon e la Maison Francis Kurkdjian – fondata nel 2009 da Francis Kurkdjian e Marc Chaya, che oggi fa parte del gruppo Lvmh – hanno deciso di avviare il progetto di riapertura del Giardino. È dall’età di 24 anni che la carriera di Francis Kurkdjian è strettamente legata a Versailles: formato alla scuola di profumeria di Versailles ha ricostruito il profumo di Maria Antonietta, Sillage de la Reine, a partire da documenti storici. L’incontro con Marc Chaya nel 2003 è stato il preludio di una collaborazione che nel 2006 ha sortito l’installazione olfattiva “Midnight Sun” per il festival Versailles Off.

Tre le aree e le “atmosfere” che caratterizzano il percorso del Jardin du parfumeur che si snoda nei pressi dell’Aranciera di Châteauneuf: il “Giardino della curiosità”, “Sotto gli alberi” e il “Giardino segreto”. Attraversando le tre aree ci si imbatte in piante da sempre usate nei giardini di Versailles come la verbena, la rosa e il gelsomino, e altre che sono state aggiunte nel tempo come il cosmos al cioccolato e i gerani odorosi che rievocano il profumo delle mele. Ci sono anche piante maleodoranti come l’iris fetido e fiori “muti”, ossia dotati di estratti che non sono utilizzabili in un profumo, appartenenti alle famiglie dei giacinti, delle peonie e delle violette, la cui fragranza deve quindi essere creata artificialmente.

Il “Giardino delle Curiosità”, di fronte all’Orangerie, contiene la maggior parte delle piante disposte in diverse aiuole dominate dalla grande paulownia, l’albero imperiale che fiorisce in primavera. Una serra sotterranea garantisce una temperatura costante per la coltivazione di erbe e altre piante durante tutto l’anno. I vialetti del giardino ospitano alberi di agrumi, aranci e limoni in vaso, i cui frutti sono visibili in estate.  “Sotto gli alberi” è un viale fiorito di ciliegi giapponesi, composto da diverse isole di terra contenenti piante e arbusti profumati come gelsomini resistenti, lillà e seringhe. Per scoprire il “Giardino segreto”, considerato un vero e proprio luogo “meditativo”, bisogna attraversare il frutteto. Il giardino, semi-ombreggiato, è caratterizzato da gradini giapponesi in pietra naturale e i visitatori vi passeggiano come se attraversassero un fiume, scoprendo piante perenni e insolite che fioriscono in diversi periodi dell’anno. Coperti da un immenso alloro del Caucaso orchidee, rose e gigli giganti dell’Himalaya crescono uno accanto all’altro.

In copertina: Château De Versailles  ©dossier de presse – jardin du parfumeur

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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