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Dall’e-commerce al marketplace degli esercenti locali, dove il digitale ha fatto la differenza

Dallo shopping online ai dati sulle consegne dei pacchi postali, boom anche di iniziative promosse da Pa e startup


Un balzo in avanti nel digitale di almeno di 10 anni. Questo, a detta di molti esperti e istituti di analisi, uno dei principali effetti dell’emergenza Coronavirus sul nostro Paese. Smart working e didattica digitale le due attività che hanno contrassegnato la fase del lockdown e che per molti rappresenteranno la modalità unica nella Fase 2 e persino nel ritorno alla “normalità” – numerose le aziende che stanno mettendo a punto piani di lavoro agile e si ragiona a livello governativo all’adozione del “modello” anche nella pubblica amministrazione.

Ma è soprattutto sull’e-commerce che si sono accesi i riflettori: la crescita dello shopping online ha registrato performance da record. Secondo i dati di Gfk, dalla seconda settimana di marzo, si è impennata la vendita in particolare di dispositivi hi-tech quali monitor (+120%), stampanti (+68%), notebook (+62%) e tastiere (+61%). E nel mese di aprile – ha reso noto Poste Italiane- la consegna dei pacchi ai privati ha raggiunto picchi comparabili a quelli del Black Friday e del periodo natalizio. Per non parlare poi dei numeri di Amazon, che ha addirittura annunciato un piano di assunzioni per migliaia di nuovi addetti.

Non tutte le attività si sono però trovate pronte per la sfida: molti supermercati, e anche la grande distribuzione, non sono riusciti ad evadere tutte le richieste in tempi “ragionevoli”. Per molti cittadini fare la spesa online si è tradotto in attesa delle consegne fino a 3-4 giorni.

Proprio sull’onda delle criticità sui singoli territori che sono partite alcune iniziative volte da un lato a sostenere gli esercenti e dall’altro a far incontrare domanda e offerta in maniera efficiente.


E già si parla di avvento del cosiddetto “e-commerce di prossimità”. Si stanno muovendo addirittura le pubbliche amministrazioni.


In pole position il Comune di Roma che ha tenuto a battesimo Deliveryroma.it, portale no profit creato da un team di giovani professionisti nel campo della comunicazione e della programmazione informatica, messo gratuitamente a disposizione degli esercizi commerciali. A fine aprile ammontavano a 566 i negozi aderenti e a oltre 17.200 le persone iscritte al gruppo Facebook, diventato una vera e propria community. La provincia di Treviso ha annunciato il portale TrevisoNow.it portale ideato da Ascom Confcommercio: sarà online a partire dal prossimo 1° luglio con 50 mila prodotti disponibili, un vero e proprio marketplace degli esercenti locali. Iniziative anche nei piccoli Comuni: Montespertoli, in provincia di Firenze, ha deciso realizzare una piattaforma e-commerce a disposizione di commercianti, produttori agricoli, fornitori di servizi, liberi professionisti, artigiani.

La maggior parte delle iniziative è trainata dall’“ingegno” delle start-up: In provincia di Bergamo è stata battezzata la piattaforma Vadoalmercato.it dedicata ad ambulanti e piccoli produttori locali. E grazie a un accordo con la Onlus Cesvi l’1% del valore di tutti gli acquisti effettuati nella provincia bergamasca viene restituito al territorio. Shopop.it è il portale e-commerce per le attività commerciali di Benevento e provincia, una grande centro commerciale online con negozi di vario genere. E a Lanciano, in provincia di Chieti, è nato Bayora, un marketplace dalle grandi ambizioni che punta a fare concorrenza ad Amazon e eBay.

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