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Una rassegna per celebrare il dedalo della metropolitana parigina

Metro! Le Grand Paris en mouvement in mostra alla Cité de l’architecture et du patrimoine della capitale francese fino al 2 giugno


Nuovi grandi progetti per la Ville Lumiere che si apre all’ultimo decennio con importanti realizzazioni per la propria rete infrastrutturale. Grand Paris Express è il nome di quetsas infrastruttura studiata non solo per privilegiare le connessioni tra la città e la sua banlieue in continua crescita ed evoluzione, ma anche per introdurre rapidi collegamenti diretti tra le aree esterne, creando innovativi punti di connessione per i suoi ambiti e i suoi cittadini. Un progetto immenso, focalizzato nell’ampliamento della sua già estesa griglia di trasporti metropolitani, studiato per raddoppiare le vie interrate, accogliere quattro nuove linee di metro, estendere la già automatizzata Ligne 14 e materializzarsi in un network capace di instaurare rapporti capillari all’interno del territorio.

In cantiere ci sono 68 nuove stazioni dove architettura e arte si incontrano, punti catalitici all’interno della grande Parigi pronti ad accogliere innovative tipologie urbane e spazi pubblici per eccellenza. In primo piano inediti fili di connessione per i suoi attuali dodici milioni di abitanti, riuniti all’interno di una mappa, i cui profili sembrano sempre più segnati da soluzioni diverse.

Metro! Le Grand Paris en mouvement è il titolo della rassegna allestita nelle gallerie della nota Cité de l’architecture et du patrimoine, che offre ai visitatori un’opportunità per immergersi in queste storiche trasformazioni dove tecnologia, ingegneria, estetica e design si incontrano.


Un viaggio inconsueto, consacrato al mondo della Metro, alla sua storia e alle grandi metamorfosi urbane che hanno fatto seguito ai suo sviluppi.


«Métro! – racconta l’architetto Dominique Perrault curatore dell’iniziativa – come luogo di scoperta, dalle origini della metropolitana alla nascita della rete futura, e ancora come luogo di informazione e di dibattito sullo sviluppo della metropoli. Il Grand Paris Express – prosegue – ridisegna la mappa e il territorio attraverso la creazione di nuove prossimità capaci di modificare la nostra percezione del centro abitato».

Cinque le sezioni della mostra, curate appunto da Perrault e Francis Rambert, dedicate alla fitta rete del trasporto sotterraneo della capitale francese. Un‘impresa sui binari senza precedenti, nota al pubblico fin dal 1900 per il disegno Art Nouveau della prima generazione di ingressi alle stazioni firmati da Hector Guimard, seguita dalla estesa scala d’intervento di Grand Paris Express che sarà completata entro il 2030. Un progetto con oltre 200 km di tunnel, riconosciuto come il più importante intervento per la mobilità in Europa, in grado di velocizzare i trasporti tra aree della regione della Île-de-France senza passare per Parigi e a sua volta migliorare i tempi di scorrimento tra periferia e centro.

«Un’avventura sulle rotaie senza precedenti – continua il curatore – un salto di scala dalla città di Haussmann alla metropoli tra le mura, dove oggi convivono oltre dieci milioni di abitanti. Nel frattempo, il metrò ha colpito il nostro immaginario collettivo: centrale per il mondo del cinema, mentre la mobilità ha fornito un combustibile inesauribile per il laboratorio di architetti visionari in cerca di utopia». E nelle sale di “L’imaginaire du métro au cinéma“, non mancano le riflessioni su alcuni film dove le ambientazioni pongono in prima linea i vagoni dei mezzi e stazioni. Tra le proiezioni l’azione sfrenata di Jean-Paul Belmondo lungo le coperture dei treni in Peur sur la ville, di Henri Verneuil (1975), e la sequenza di Bande à part di Jean-Luc Godard (1964) dove il viaggio diviene un esempio eloquente per trascendere la routine quotidiana.

Sedici le stazioni presentate nella sezione di L’archipel du Grand Paris. «L’esposizione – si legge in una nota – mostra che non vi è un unico modello di riferimento, riprodotto in tutte le linee, ma un segno specifico che si adatta a ogni luogo. Un racconto della storia delle periferie, l’illustrazione dell’evoluzione del paesaggio locale, attraverso immagini storiche e una mappa aggiornata redatta dall’Atelier parisien d’urbanisme (Apur), su un raggio di 800 metri intorno alla stazione». Ciascuna delle stazioni in costruzione crescerà all’interno di contesti estremamente variegati sia a livello paesaggistico che funzionale e tra questi la presenza di centri urbani ad alta densità, poli per attività economiche e universitarie attualmente distanti dalla rete dei trasporti. Stazioni raggruppate dai curatori in cinque soluzioni tipologiche principali che includono le più profonde gares piranésiennes caratterizzate da una profondità che può giungere fino a 50 metri; les gares-paysages, che integrano il concetto di agglomerato urbano e natura; les gares-passages, segnate dal tema dello spazio pubblico, seguite da les gares-ponts e les gares aériennes. Ultime le stazioni che rinforzano punti di mobilità esistenti quali l’aeroporto di Orly e Le Bourget Rer.

Metro! Le Grand Paris en mouvement sarà in mostra alla Cité de l’architecture et du patrimoine di Parigi fino al 2 giugno 2024.

La Société du Grand Paris è l’ente pubblico creato dallo stato, la cui missione è quella pilotare la realizzazione e finanziamento del Grand Paris Express.

In copertina: Perspective extérieure de la gare de Saint-Denis ©Kengo Kuma Associates image by L’autre image

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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