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Guerra in Ucraina e crisi climatica, i temi del presepe 2022

L’arte del presepe in mostra nelle case, al museo, in città. Spazio anche al crowdfunding


L’arte del presepe: sono molte le esposizioni e le iniziative che puntano a celebrare una delle più grandi tradizioni del Natale. A partire dalla mostra internazionale di Città di Castello in Umbria – giunta quest’anno alla XXI edizione – che fino al 6 gennaio ospita nella cripta del Duomo 250 presepi di cui anche uno che accende i riflettori sulla guerra in Ucraina a firma del maestro di Maddaloni, Paolo Durante, in passato autore di un presepe sugli sbarchi degli immigrati e uno sulle discariche.

Fra i fiori all’occhiello, un presepe che riproduce le vie e piazze della città umbra su una superficie di 25 mq realizzato dall’Associazione Amici del Presepio di Monte Porzio Catone. L’Associazione Natale nel Mondo punta invece sull’hi-tech per consentire ai visitatori di azionare brani natalizi attraverso un Qr Code da smartphone.

Attenzione all’Ucraina anche nella mostra “100 presepi in Vaticano” nel suggestivo spazio sottostante il Colonnato del Bernini, in Piazza San Pietro, fino all’8 gennaio: esposti anche presepi ambientati in zone di guerra, come quello realizzato da suor Teodosia Polotniuk, dell’esarcato di Donetsk. Al centro dell’opera la Natività ricreata nei sotterranei di una struttura che ricorda lo stabilimento metallurgico di Azovstal a Mariupol.

Presepi da tutto il mondo a Sarteano in provincia di Siena, che vanta un vero e proprio museo con una collezione stabile che quest’anno si arricchisce con nuove natività selezionate del collezionista Stefano Rappuoli. Museo che fa il paio con la mostra “L’Arte nella Natività”, giunta alla sesta edizione, che si snoda attraverso le vie, le sale espositive e i musei del centro storico cittadino.

Fra i presepi più scenografici d’Italia quello all’uncinetto in mostra a Bitonto, in provincia di Bari a firma di Giuseppina Lacetera che ha impiegato tre anni per realizzarlo: oltre 50 i pezzi, tra personaggi e decorazioni, tutti rigorosamente realizzati a mano.

A Bologna e a Bacchereto, piccolo comune vicino Prato in Toscana, sono i cittadini a diventare protagonisti: nel capoluogo dell’Emilia-Romagna Confabitare premia addobbi di case e giardini con buoni acquisto da 500 euro: la giuria terrà conto oltre che dell’elemento estetico anche dell’originalità degli addobbi, dei materiali utilizzati per l’allestimento, della “scenografia” delle luci. A Bacchereto oltre 40 le famiglie coinvolte nell’esporre i loro presepi fuori dalle abitazioni in quella che si è trasformata in una vera e propria via dei presepi. Nella piazza del comune è stato ricostruito in scala il paese in versione presepe paese con sfondo, realizzato dal pittore carmignanese Piero Mazzoni e sagome in ceramica create dall’artista Giovanni Bellassai.

A Firenze l’iniziativa “Metti un presepe in vetrina” che coinvolge negozianti e cittadini e la città toscana ospita a Palazzo Pitti fino al 29 gennaio l’installazione “First Act” dell’artista libano-canadese Marya Kazoun ispirata all’arte del presepe e votata a mandare un messaggio chiaro contro la crisi climatica. Protagoniste dell’installazione le sagome quasi arboree dei Magi, realizzate in ovatta (alte 2,60 metri) e rivestite da una stoffa bianco latte. Non portano in dono oro, incenso e mirra ma pale eoliche. Il vento, respiro vitale dell’universo, viene rappresentato in opposizione ad uno sciame di locuste, realizzate in vetro a Murano, a simboleggiare la rovina climatica sempre più incombente.

Fino all’8 gennaio al Mart – Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto – “Il presepe di Padre Kino” realizzato dall’artista veneziano Luigi Ballarin: si tratta di una grande tela (3,60 x 2,40 metri) che rappresenta una sorta di presepe “pellerossa”. L’opera in mostra è una capanna fatta di pelli, tipica delle tribù del popolo nativo Pima; Maria e Giuseppe nei costumi di quelle parti; un bisonte al posto del bue e un puma al posto dell’asinello; tre capi indiani nei loro abiti coloratissimi che sostituiscono i nostri Re Magi e sullo sfondo, il Padre a cavallo, il Kino venuto da lontano, che scruta il cielo seguendo il corso della cometa.

A Milano il Museo Diocesano “Carlo Maria Martini” ha avviato una campagna di crowdfunding per proseguire il restauro delle figure che compongono il presepe di carta di Francesco Londonio, uno dei capolavori d’arte sacra del XVIII secolo milanese, composto da una sessantina di personaggi, dipinti su carta o cartoncino sagomati, alti dai 35 ai 60 cm. Per poter completare il restauro sulle 30 figure mancanti è necessario raccogliere la cifra di circa 15mila euro. Le donazioni possono essere effettuate attraverso la piattaforma For Fundibg di Intesa Sanpaolo o mediante bonifico bancario.

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