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Una metropolitana veloce di superficie. Al via il progetto italiano per il treno Hyperloop

Sfida di Virgin Hyperloop con Alchimia. Obiettivo? Sul mercato entro il 2030


Collegare Roma e Milano in mezz’ora. Grazie a un treno “supersonico” a levitazione magnetica. È questa la sfida, avveniristica, ma niente affatto futuristica, della società di investimenti Alchimia che fa capo all’imprenditore Paolo Barletta (Amministratore delegato e socio di maggioranza dell’azienda), il quale vanta all’attivo operazioni di successo in diversi settori, dalla moda al cinema, dalla tecnologia all’aerospazio. Per intenderci Barletta vanta quote in brand quali Chiara Ferragni Collection, ufirst, WeRoad, Spark Neuro, Texel, Cue, Leone Film Group.

La nuova avventura vede protagonista il treno Hyperloop della società Virgin Hyperloop che per l’appunto ha scelto Alchimia come advisor unico per lo sviluppo del progetto in Italia. L’azienda sta lavorando con governi, partner e investitori di tutto il mondo per il debutto del treno ad altissima velocità nei prossimi anni. A tal proposito Alchimia è stata chiamata a realizzare uno studio di fattibilità in Italia coinvolgendo diversi partner del settore pubblico e privato, analisi che dovrà approfondire le caratteristiche operative, nonché costi e impatti economici. Già al fianco da diversi anni di Virgin Hyperloop, Alchimia si prepara per uno dei progetti più ambiziosi nella storia del trasporto globale.

Interni del Veicolo XP-2, test passeggeri. Ph. © Virgin Hyperloop

«Solo pochi anni fa, Virgin Hyperloop era un progetto futuristico per molti e realizzabile per pochi. Alchimia ha riconosciuto sin da subito invece, l’enorme potenziale di questa nuova modalità di trasporto. Oggi, grazie ai risultati raggiunti con i primi test con passeggeri a bordo e le positive riflessioni da parte della Commissione Europea, siamo fiduciosi di poter avviare significativi tavoli per portare questa nuova rete di trasporto Hyperloop in Italia» commenta Paolo Barletta.


«Ciò che vorremmo creare è una metropolitana veloce di superficie, che possa rivoluzionare la logistica e il trasporto merci da un capo all’altro del paese, ricollegando i piccoli centri meravigliosi e autentici, recuperando il territorio e collegando le persone e i turisti in modo sostenibile, veloce e futuristico»


Seduta – interni del Pod Ph. © Virgin Hyperloop

Combinando un motore elettrico ultra-efficiente, la levitazione magnetica e un ambiente a bassa resistenza, i sistemi Hyperloop viaggiano a una velocità paragonabile a quella degli aerei, ma con zero emissioni dirette. Virgin Hyperloop ha già lavorato con la Direzione Generale della Mobilità e dei Trasporti (DG Move) della Commissione Europea per creare politiche e piani di sicurezza che permettano la diffusione di questa nuova modalità di trasporto. E all’interno della Strategia di mobilità intelligente e sostenibile della Commissione Europea, il veicolo Hyperloop è stato definito una “game-changing technology”, nell’ambito degli obiettivi del Green Deal, ossia di ridurre emissioni di gas serra del mondo dei trasporti del 90% entro il 2050. L’azienda punta a ottenere il certificato di sicurezza entro il 2025 per poi entrare nella fase commerciale entro il 2030.

Gli interni del Pod. Ph. © Virgin Hyperloop


«Portare l’hyperloop in Italia significherebbe stimolare una nuova industria creando posti di lavoro e prosperità socio-economica per il paese – sottolinea il ceo di Virgin Hyperloop, Jay Walder –. Hyperloop può ridurre in minuti i viaggi che una volta richiedevano ore, fornendo un cambio di paradigma nel modo in cui pensiamo alla distanza e al tempo, non solo per le persone, ma anche per il trasporto delle merci»


I futuristici binari di Hyperloop. Ph. © Virgin Hyperloop

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In copertina: veicolo XP-2, test passeggeri. Ph. © Virgin Hyperloop

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