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Viaggi nello spazio: uno sfizio da ricchi? Ancora per poco

Diverse società sono al lavoro per consentire anche ai comuni mortali un’esperienza unica tra le stelle


Viaggiare nello spazio: il turismo spaziale è pronto a decollare. E se è vero che per ora si tratta di una opportunità solo per milionari sono molte le società che stanno investendo per consentire anche ai comuni mortali di poter vivere un’esperienza unica.

I dati parlano chiaro: a fine 2023 il fatturato del turismo spaziale raggiungerà oltre 650 milioni di euro, ma nel 2029 si balzerà a 9,35 miliardi e a 13,2 miliardi nel 2033, stando alle stime di Marketing Insights Reports. Si crescerà dunque a un ritmo da record complici una serie di iniziative che consentiranno di accedere ai viaggi spaziali a prezzi progressivamente più “contenuti”.

© World View

SpaceX di Elon Musk, Blue Origin di Jeff Bezos (il fondatore di Amazon) e Virgin Galactic di Richard Branson le tre società che per la prima volta al mondo hanno inaugurato l’era dei viaggi nello Spazio. Ma solo alcuni miliardari hanno finora potuto godere dell’esperienza a prezzi da 450mila dollari in su per biglietto. Lo scenario è però destinato a cambiare: la startup americana World View ha annunciato che dal 2024 saranno possibili viaggi nella stratosfera a partire da 50mila dollari, circa la metà del prezzo proposto dalla concorrente Space Perspective, quasi un terzo rispetto ai 130mila dollari della francese Zephalto che si prepara al debutto nel 2025, e quasi quattro volte meno dei 167mila dollari per andare in orbita con la nipponica Iwaya Giken che punta ai voli commerciali già dal prossimo autunno.


I viaggi “low cost” nella stratosfera saranno possibili grazie a speciali “capsule” e “mongolfiere”.


In dettaglio World View ha progettato un enorme pallone aerostatico riempito di elio che si espande fino a raggiungere le dimensioni di un campo da calcio. Il pallone si innalzerà fino a circa 30.480 metri di altezza, trasportando una grande capsula-passeggeri per offrire ai viaggiatori una vista impressionante della curvatura del pianeta e dell’atmosfera. E la società ha annunciato che accetterà anche pagamenti rateizzati mensili. I primi voli sono previsti già il prossimo anno e decolleranno da siti vicini ad alcune delle meraviglie mondiali, tra cui il Grand Canyon in Arizona, la Grande barriera corallina in Australia e le Piramidi di Giza in Egitto.

Si chiama Nettuno l’astronave di Space Perspective composta da SpaceBalloon, Reserve Descent System e Neptune Capsule. A differenza di tutte le altre navicelle spaziali in cui il compartimento dell’equipaggio si separa da un sistema di volo a metà volo e si trasferisce a un altro sistema di volo, la capsula della Spaceship Neptune rimane fissata alla SpaceBalloon per l’intero volo, dal decollo all’ammaraggio. La capsula pressurizzata è dotata di nove sedili reclinabili e confortevoli, per otto esploratori spaziali e un pilota. E può essere configurata anche per eventi speciali, dalle cene ai matrimoni. A bordo anche la connessione wi-fi con dispositivi di comunicazione per consentire lo streaming in diretta.

«Imbarcarsi sull’astronave più incontaminata del XXI secolo», questo il claim della francese Zephalto per la sua astronave “Celeste” che sarà sollevata da un pallone aerostatico a basse emissioni di carbonio. Il primo viaggio del pallone e della capsula spaziale è previsto per il 2025 e le prenotazioni sono già aperte. L’astronave metallica – così la descrive il team di Zephalto – è una capsula pressurizzata – dalle dimensioni simili a quelli della Basilica del Sacro cuore di Parigi – progettata come «un oggetto all’avanguardia che offre le migliori condizioni di comfort e sicurezza». Dopo un’ora e mezza di viaggio la capsula raggiungerà il suo culmine a 25 km di altitudine, al di sopra del 98% dell’atmosfera e il viaggio avrà una durata di circa 3 ore.

Ha annunciato di voler “democratizzare lo spazio” la startup giapponese Iwaya, offrendo voli in mongolfiera economici e sicuri, «l’idea è di rendere il turismo spaziale alla portata di tutti».

Con sede a Sapporo, nel nord del Giappone, l’azienda lavora al progetto “Open Universe” dal 2012 e afferma di aver sviluppato una cabina ermetica a due posti e un pallone aerostatico in grado di salire fino a un’altitudine di 25 km, da cui è possibile vedere chiaramente la curva della Terra. Al progetto partecipa anche la principale agenzia di viaggi giapponese Jtb Corp: inizialmente un volo costerà 167.000 euro, ma Iwaya ha dichiarato di voler scendere fino a poche decine migliaia di euro.

In copertina: © Space perspective

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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