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In bicicletta alla scoperta della storia della città di Bergamo

Diverse iniziative in tutta Italia per esplorare il patrimonio architettonico su due ruote


La primavera è la stagione dei tour dell’architettura italiana. Diverse città aprono le proprie porte al pubblico per far visitare decine di luoghi d’interesse, come fa in primis il progetto Open House. Oltre 2mila volontari tra Roma, Milano, Torino e Napoli, che accompagnano i cittadini tra edifici, percorsi e laboratori. Nella Capitale l’evento si è tenuto dal 6 al 14 aprile, mentre i prossimi appuntamenti in agenda sono quelli di Milano il 25 e il 26 maggio, la settima edizione di Torino nel weekend del 2 giugno, e poi in autunno, dal 18 al 20 ottobre, porte aperte a Napoli.

Tra le tante altre iniziative, Bergamo ha lanciato il progetto “VeloNotte”. Organizzato dall’Ordine degli architetti di Bergamo e dalla Fondazione dell’Ordine, con l’associazione VeloNotte International – attiva dal 2007, con oltre 30 edizioni della manifestazione alle spalle –, l’Amministrazione comunale, A.Ri.Bi., Openarch e Architectuul, l’evento sarà organizzato come una notte bianca. L’obiettivo è mostrare un altro volto dell’architettura e della storia urbana e ampliare le conoscenze dei visitatori, rendendo quest’argomento divertente ed eco-sostenibile.


La particolarità è che l’intero percorso verrà fatto in bicicletta, in una sorta di ciclo-esplorazione notturna in otto tappe.


Durante la prima edizione, il cui tema era “Favole di cemento”, sono stati oltre 300 i partecipanti provenienti da tutta Italia, quest’anno invece il nuovo itinerario avrà il titolo “Favole di prati e piazze” e si terrà sabato 25 maggio. I punti di partenza saranno il Teatro Donizetti e il Sentierone, dove architetti e storici racconteranno la storia della città e dei suoi quartieri.

Il progetto è ideato e curato da Sergej Nikitin-Rimsky, ricercatore di storia dell’architettura e musicista, che riguardo all’iniziativa spiega: «Il nuovo percorso vuole raccontare la storia della città attraverso gli spazi e gli edifici pubblici. Partendo dalla Bergamo Belle Époque, quando nel 1907 nasceva il Centro Piacentiniano, una sequenza di piazze-salotti eleganti costruite nonostante la Grande Guerra, si arriverà ai quartieri del secondo dopoguerra, dove le piazze non hanno neanche progettato. Ci aspetteranno le opere di Marcello Piacentini, protagonista dell’architettura della prima parte del Novecento italiano che a Bergamo ha avuto un primo grande esordio. Seguiranno i capolavori dei grandi maestri bergamaschi come Alziro Bergonzo, Francesco Ginoulhiac e Teresa Arslan e Pino Pizzigoni». La rassegna è organizzata nell’ambito del Festival della SOStenibilità di Bergamo, in programma il 25 e il 26 maggio.

Questa non è l’unica iniziativa che coinvolge architettura e biciclette. In campo anche l’Ordine degli architetti di Bologna, che ha partecipato a due eventi sul tema. Il primo, che si è tenuto lo scorso aprile, ha visto i progettisti prendere parte alla terza edizione della fiera del Cicloturismo con l’itinerario su due ruote “La città mutante. Riusi del 900”, che puntava ad esplorare i progetti di recupero e trasformazione dei significativi complessi architettonici del Novecento bolognese. Mentre il 18 maggio, in occasione della XIV Giornata nazionale degli archivi di architettura, l’Ordine ha proposto una visita guidata in bicicletta nel centro della città e l’apertura al pubblico degli archivi, curate dal Gruppo Archivi.

In copertina: Favole di cemento. Volonotte a Bergamo ©bergamobrescia2023.it

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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