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I cimiteri monumentali custodi d’arte: tour a Milano, Roma, Genova e Bologna

Trekking, visite guidate e itinerari storici tra neoclassicismo, realismo e liberty, tante le opere in mostra


Custodi di opere “nascoste”, alcuni veri e propri capolavori, fra sculture e monumenti, cripte e porticati, cancelli e portoni. Luoghi in cui è possibile scoprire come si è evoluto l’uso dei materiali fra marmi, bronzi e pietre e che rappresentano anche un patrimonio naturalistico d’eccellenza. Insomma, a tutti gli effetti musei a cielo aperto. I cimiteri monumentali italiani stanno diventando tappe imperdibili per gli amanti dell’arte, protagonisti di visite guidate e persino percorsi di trekking. Milano, Roma e Genova in vetta alla classifica per quantità di opere e luoghi da esplorare.

Ma sono molte le città e anche i piccoli centri che vantano cimiteri degni di nota da un punto di vista storico-artistico. “Arte per meditare” il titolo del percorso del Cimitero Monumentale di Milano inaugurato nel 1866, è stato pensato sin da subito come un “monumento” artistico. Carlo Maciachini lo progettò mixando arte gotica e romanico lombardo e pisano con elementi bizantineggianti, tutti ingredienti tipici dell’epoca e creò un percorso storico-artistico dal realismo ed eclettismo di fine Ottocento al liberty e simbolismo di inizio Novecento fino agli anni Trenta.

Imponente edificio che rappresenta la “porta” di ingresso del cimitero decorato con fasce marmoree, realizzate con Pietra Simona della Val Camonica e Pietra di Sarnico e con inserti in Pietra di Viggiù. In granito bianco e rosa di Baveno i colonnati d’accesso alle gallerie laterali.  Numerose le opere d’arte firmate dai principali scultori e architetti italiani dell’epoca che si possono visitare in due percorsi, uno della durata di circa un’ora (per un totale di 24 monumenti) e l’altro di circa mezz’ora (12 monumenti) e nell’itinerario sono comprese le sepolture delle grandi famiglie dell’imprenditoria milanese e di protagonisti della cultura come Arturo Toscanini.

Deve il nome all’antico campo dei Verani, gens senatoria ai tempi della repubblica romana, il cimitero del Verano di Roma il cui progetto fu affidato a Giuseppe Valadier tra il 1807 e il 1812. Il cimitero fu poi consacrato nel 1835, i lavori proseguirono con i pontificati di Gregorio XVI e di Pio IX sotto la direzione di Virginio Vespignani. Il Cimitero Monumentale si estende su un’area di circa 83 ettari e per la quantità e la particolarità delle opere rappresenta un inestimabile valore storico-artistico e culturale. Da alcuni anni vengono organizzate visite tematiche gratuite da parte del Comune di Roma con itinerari storici. Neoclassicismo, realismo, eclettismo, simbolismo, liberty, futurismo: ricco il patrimonio di opere a firma di alcuni degli esponenti più rappresentativi dell’ambiente artistico romano e italiano della seconda metà dell’Ottocento e del Novecento fra i quali Gaetano Koch, Pio e Marcello Piacentini, Giulio Monteverde, Ettore Ximenes, Ettore Ferrari, Gioacchino Ersoch, Corrado Cianferoni, Pietro Canonica e Cesare Picchiarini. Tra i luoghi più suggestivi la Scogliera del Monte e la Rampa Caracciolo, sepolcro del poeta Trilussa.

“Passeggiate nella storia” al Cimitero Monumentale di Staglieno a Genova inaugurato nel 1851 su progetto dell’architetto Carlo Barabino che poi però scomparve prematuramente e a proseguire l’opera fu il suo allievo Giovanni Battista Resasco.

IL 25 aprile, in occasione della Festa della Liberazione, un itinerario speciale che partendo dal Boschetto dei Mille, che accoglie gli eroi del Risorgimento, passa dal Campo dei Caduti per la Libertà ai viali ombrosi che raccontano l’evoluzione dell’alta borghesia genovese. Molti i personaggi storici ma anche letterati, artisti e filosofi, che hanno lasciato testimonianze delle loro visite a Staglieno, da Friedrich Nietzsche a Guy de Maupassant, da Mark Twain a Evelyn Waugh per citarne alcuni.

All’appello non mancano le visite “virtuali”: la città di Bologna dedica un percorso ad al Cimitero Monumentale della Certosa con il progetto VN 360 a firma dello studio di comunicazione italo-giapponese Veronesi Namioka. La creazione dei contenuti storico-artistici è a cura del Museo civico del Risorgimento. Il Cimitero Monumentale di Ravenna diventa protagonista addirittura di un videogioco dal 21 marzo: il progetto “Cimitero dal Vivo” dell’associazione Panda Project, patrocinato dal Comune, è un esempio di “gamification” per i beni culturali e punta alla rigenerazione dell’intero quartiere Darsena. Messa a punto anche una mappa interattiva, con una serie di percorsi anche alla scoperta dei personaggi storici sepolti.

In Copertina: Famedio esterno, Cimitero Monumentale di Milano © Massimo Serzio

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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