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Grazie a Enea, Open Fiber e l’Ingv Pitigliano diventa high tech

Parte dal comune toscano il progetto “Borghi digitali” per la trasformazione “smart” dei piccoli centri


Un vero e proprio laboratorio tecnologico a cielo aperto. Dove sperimentare le innovazioni di ultima generazione in termini di connettività, banda ultralarga e servizi digitali per dare vita a un “modello” da replicare su scala nazionale in chiave di digital & green transformation dei piccoli comuni.

Parte da Pitigliano, storico comune della provincia di Grosseto annoverato fra i borghi più belli d’Italia e noto come la piccola Gerusalemme, il progetto “Borghi digitali” che vede in campo Enea e Open Fiber, società che si è aggiudicata i bandi pubblici per la realizzazione delle reti ultraveloci nell’ambito del Pnrr. E considerate le peculiari caratteristiche del territorio – Pitigliano è arroccato su una rupe di tufo – al progetto partecipa anche l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia. «Con questo progetto Pitigliano si trasforma in un laboratorio sperimentale di servizi digitali innovativi, un luogo di ricerca avanzata e di apprendimento. Un’esperienza importante che può diventare un modello anche per altri borghi italiani», ha detto il sindaco Giovanni Gentili in occasione del taglio del nastro del “cantiere” tecnologico Pitigliano che ha potuto contare anche sul ruolo forte svolto dall’Associazione nazionale dei Comuni: «Noi sindaci siamo il contatto più diretto col territorio e possiamo fare un gran lavoro per portare la fibra nei comuni più piccoli», ha sottolineato Filippo Vagnoli, responsabile innovazione di Anci Toscana.


Pilastro portante la banda ultralarga: a firma di Open Fiber la rete in tecnologica Ftth (Fiber to the home), la fibra che arriva dentro gli edifici per garantire prestazioni senza pari in termini di velocità di navigazione.


Siamo nell’ordine di 1 Gb al secondo. «Questo progetto è un esempio pratico di come la fibra ottica sia abilitatore indispensabile di servizi innovativi non solo nelle grandi città ma soprattutto nei piccoli borghi, nell’ottica di realizzare una trasformazione digitale e sostenibile», evidenzia Stefano Mazzitelli, Direttore Mercato Business di Open Fiber nell’annunciare che «si tratta di un modello di standard di innovazione che puntiamo a replicare su larga scala negli altri comuni italiani con caratteristiche simili».

La rete di ultimissima generazione è fondamentale per lo sviluppo di una serie di progetti che necessitano di alta capacità di banda a partire dalla sperimentazione della realtà aumentata per valorizzare il patrimonio culturale, ma anche e soprattutto per spingere la diffusione di tecnologie per l’efficientamento energetico e il monitoraggio ambientale. A tal proposito Enea punta sul progetto Pell (Public Energy Living Lab) da applicare a scuole, ospedali e impianti d’illuminazione pubblica nonché per l’efficientamento energetico degli edifici. «Pitigliano rappresenta l’occasione per promuovere e mettere a punto una strategia nazionale d’innovazione dei borghi e dei piccoli comuni attraverso la definizione e la proposta di standard minimi d’innovazione e set di servizi ad oggi imprescindibili, oltre all’applicazione di soluzioni abilitanti e alla realizzazione di attività di supporto e formazione», sottolinea Nicoletta Gozo della divisione Smart Energy dell’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile.

La fibra ottica di Open Fiber avrà anche un altro importante ruolo: quello di fare da “sensore” per il monitoraggio del territorio. Considerata la peculiarità tufacea del terreno, l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia potrà ottenere informazioni rilevanti dalla fibra distribuita nel comune anche grazie all’ausilio degli strumenti di precisione di Enea. «Per le attività di monitoraggio e ricerca sismologica è molto importante poter disporre di questa tecnologia – sottolinea Andrè Herrero, Coordinatore del Centro di Pericolosità Sismica dell’Ingv -. Integreremo il fiber sensing ai sistemi già in uso, ovvero utilizzeremo la rete in fibra ottica come sensore distribuito sul territorio, utile sia per il monitoraggio dei terremoti sia delle frane».

In copertina: ©Comune di Pitigliano

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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