Search for content, post, videos

Finale Ligure, quando un borgo ispira una web serie

The perfect place, in cinque puntate, racconta la località savonese, i suoi paesaggi, i suoi abitanti e le loro storie


Un borgo ricco di storia, affacciato sul Mediterraneo, aperto all’Italia settentrionale; luogo di culture condivise e terra di passaggio per merci, uomini, cultura, briganti. Questo, e molto altro, è il comune savonese di Finale Ligure, che recentemente è stata al centro di “The perfect place” una web serie in cinque puntate, su outdoor, natura, cultura, mare e gusto, del regista Samuele Wurtz. Il racconto di una lunga storia – i numerosi ritrovamenti archeologici hanno infatti permesso di datare i primi insediamenti umani già al Paleolitico – e le sue peculiarità collocano alla base di questo progetto i cittadini finalesi, il loro vissuto e l’impegno a farne “un posto perfetto”.

Finale Ligure, paesaggio.

La serie, prodotta dal Comune di Finale Ligure, costituisce parte integrante della più ampia campagna di comunicazione “My perfect place”, insieme al progetto Persone, 30 ritratti del fotografo Corrado Murlo per raccontare altrettante storie della cittadina. Proprio gli abitanti ed il paesaggio sono i protagonisti di una campagna corale della destinazione turistica, attraverso le narrazioni di persone vere, impegnate nella cura e nelle azioni rivolte alla tutela del patrimonio, dell’ambiente e del territorio.


Nel corso delle puntate, distribuite a cadenza mensile, grande importanza è stata data all’esaltazione dei luoghi e di uno scenario con caratteristiche uniche al mondo, tra boschi millenari e falesie a picco sul mare.


La località è composta da tre distinte zone: Finalmarina, con le sue spiagge e il suo grande centro commerciale a cielo aperto; Finalborgo, con la parte storica che custodisce la gloria antica del marchesato; Finalpia, il rione della spiritualità, ma anche congiunzione tra mare e collina. Nel 1927 le tre aree furono unificate nel nuovo comune di Finale posto sotto la neo-costituita provincia di Savona.

Finalmarina rappresenta un po’ il salotto buono della città, tanto che viene considerata una delle capitali dello shopping in riviera grazie ad un centro ricco di negozi, bar di antica tradizione, locali futuribili, ristoranti e boutique di alta moda.

Finalborgo è invece la parte storica del comune dominata da Forte San Giovanni, costruito per rafforzare le difese dagli spagnoli intorno alla metà del ‘600; restaurato e ampliato dagli spagnoli negli anni successivi, guidati dall’ingegnere Gaspare Beretta, che si occuparono del collegamento diretto con la zona e dei rinforzi delle fortificazioni. Fu abbandonato nel 1707 e poco dopo, nel 1713, ceduto dall’Austria a Genova, successivamente divenne un penitenziario mentre nel 1960 è stato incamerato dal demanio. Qui, inoltre, aveva sede il marchesato dei Del Carretto. Oggi le caratteristiche botteghe artigiane, dove ancora vengono custoditi gli antichi mestieri, si alternano con i negozi specializzati per gli sport outdoor sparsi tra vicoli, piazze e piazzette dove si ritrovano bikers provenienti da vari paesi per pedalare lungo i sentieri; la località è anche meta degli appassionati di arte e cultura.

Finalpia presenta invece il classico paesaggio ligure, sospeso tra il mare e la montagna. Borgo di tradizione agricola, è da sempre un punto di partenza per gli scambi tra la costa e le alture. Nella sua veste marinara presenta un’ampia spiaggia con locali mondani ed un centro storico molto raccolto, salendo verso nord assume un aspetto più agricolo ed avventuroso con sentieri dedicati agli appassionati di trekking e mountain bike, senza trascurare la parte spirituale con il suo luogo simbolo: il santuario di Santa Maria di Pia.

Del comune fanno parte anche dieci frazioni di cui la più importante è Varigotti, la località più mediterranea di tutto Finale, con le sue architetture che tradiscono una storia fatta di pirati turchi e barbareschi che scelsero quest’area, ai tempi difficile da raggiungere via terra, per sfruttare l’insenatura che proteggeva dai venti. Ancora oggi chi abita qui è chiamato “saraceno” anche se passeggiando per le strade si possono incontrare diversi personaggi dello spettacolo o della cultura che scelgono il borgo come “buen retiro” per trascorrere l’estate.

In copertina: Capo Caprazoppa, Capo Castelletto e Capo San Donato con la torre di avvistamento oggi Mausoleo Gen. Enrico Caviglia

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Questo sito utilizza cookie, anche di terze parti, per offrirti una migliore esperienza di navigazione. Accedendo a questo sito, chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all’uso dei cookie. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi