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La corsa green dell’Enit per raccontare le bellezze d’Italia

Fra i team del Giro-E, manifestazione sportiva parallela al Giro d’Italia, anche la squadra dell’Ente nazionale del turismo


Giornalisti, influencer, blogger, instagrammer e operatori turistici selezionati dalle 28 sedi estere di Enit – Agenzia Nazionale del Turismo, in sella sulle e-bike. Fino al 25 ottobre, 20 tappe per raccontare al mondo l’Italia e la sua bellezza. Enit raddoppia così il suo impegno nel mondo delle due ruote e quest’anno è partner al Giro d’Italia oltre che del Giro-E, con una massiccia campagna per promuovere il turismo in Italia.

«L’ente che ha compiuto 101 anni ha la stessa età del Giro d’Italia» ha sottolineato il Direttore Enit Giovanni Bastianelli in occasione della conferenza stampa di lancio della manifestazione sportiva.

Un appuntamento che segna la ripartenza della promozione dell’Italia nel mondo e consente di mostrare il territorio italiano in modalità slow.

Giovanni Bastianelli

«La bici è un modo straordinario per scoprire l’Italia. Piace la vacanza attiva, fare movimento anche quando si è in vacanza. E piace soprattutto agli stranieri: il 61% dei cicloturisti che percorrono l’Italia viene dall’estero. Ciò significa che la bicicletta rappresenta un’opportunità straordinaria per il turismo nel nostro Paese».

Da Monreale a Milano, e poi nelle tv di tutto il mondo. Sui canali digitali e social del Giro, organizzato da Rcs Sport, saranno trasmessi video che presenteranno il territorio attraversato quel giorno dal Giro d’Italia. Enit corre quindi con un proprio team di ciclisti non professionisti, composto – a rotazione sulle 20 tappe – da 20 partecipanti provenienti da Francia, Germania, UK, Spagna, Olanda, Polonia, Belgio, Canada, Repubblica Ceca, Irlanda, Svizzera, Austria e Italia. L’obiettivo è raccontare le eccellenze italiane, promuovere il turismo sostenibile ed esportare la conoscenza anche dei territori meno noti. Il capitano del team Enit è Max Lelli, ex ciclista professionista su strada.

Simbolo del Giro E sono le biciclette a pedalata assistita. Un mezzo che oltre a rendere più agevole la pedalata in città, permette di raggiungere luoghi solitamente proibitivi per i non professionisti, rendendoli così accessibili ad un tipo di turismo lento ed esperienziale, settore che come ha recentemente sottolineato il ministro Dario Franceschini del Mibact, prima della pandemia registrava tassi di crescita importanti. «Queste bici permettono a tutti di potersi allenare anche su percorsi molto impegnativi» ha raccontato Max Lelli alla partenza della prima tappa, da Caltanissetta ad Agrigento. «Attenzione, non è vero che non si fa fatica. È chi guida a decidere lo sforzo, e lo fa attraverso la gestione della batteria e del motore della bicicletta, con i suoi quattro o cinque livelli di assistenza. Un aspetto interessante che porta il ciclista a dover amministrare non solo le proprie forze, ma anche quelle della bici».

Come ha fatto Autostrade per l’Italia con un’iniziativa di racconto dei tesori nascosti del nostro Paese, Enit scende in pista sulle due ruote per parlare di turismo lento, di sport e benessere, riscoprendo città e paesaggi da raccontare sotto nuove lenti.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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