Search for content, post, videos

Torino, una cittadella smart per aziende e start up in nome del 5g

Cte Next, la Casa delle tecnologie emergenti, polo dell’innovazione che conta già su un milione di euro di contributi per l’avvio delle prime sperimentazioni. L’obiettivo: coinvolgere 600 imprese


Una “casa tecnologica diffusa”, aperta ai talenti, al territorio, alle aziende – pmi e start up – e alle università con l’obiettivo di sviluppare servizi e soluzioni innovative in nome del 5G. E soprattutto di fare di Torino la capitale nazionale della quinta generazione mobile (e non solo). È stata tenuta a battesimo dopo un anno di cantiere in piena pandemia Cte Next, la Casa delle tecnologie emergenti, cittadella dell’innovazione che conta già su un milione di euro di contributi per l’avvio delle prime sperimentazioni.

«Torino è diventata una città laboratorio riconosciuta internazionalmente per le sue sperimentazioni da smart city, che fanno leva su tecnologie emergenti per creare nuovi servizi alle imprese e al cittadino. Crediamo fermamente che questo programma possa potenziare Torino e il suo ecosistema dell’innovazione portando benefici tangibili e sostenibili per il territorio e i suoi attori», hanno evidenziato la sindaca Chiara Appendino e l’assessore all’Innovazione Marco Pironti in occasione del taglio del nastro.

In campo, oltre al Comune nel ruolo di capofila, tutti gli atenei torinesi e, nel ruolo di partner strategici, Fondazione Links, Cim 4.0, I3P, 2I3T Csi Piemonte, 5T srl, Fondazione Torino Wireless, Digital Magics, Talent Garden e Tim, quest’ultima a fare da “abilitatore” dell’intero progetto con la propria rete 5G e tecnologie IoT (Internet of things), Intelligenza Artificiale e Blockchain per promuovere lo sviluppo di impresa e l’innovazione urbana in settori strategici per Torino. Calcolando inoltre il network che si è venuto a creare nell’ambito di “Torino city lab” – iniziativa inaugurata nel 2018 – di fatto Cte Next potrà contare su un parterre di una settantina di organizzazioni. L’obiettivo è coinvolgere almeno 600 imprese (costituite o aspiranti tali) e, più in generale, una comunità di interesse di oltre 3.000 soggetti fra cittadini, studenti e pubbliche amministrazioni. Nel corso della sua operatività – è stato annunciato – saranno supportate circa 400 imprese, di cui almeno 100 selezionate tramite call e programmi dedicati. E di queste circa il 50% avrà accesso a finanziamenti erogati dal Comune di Torino a titolo rimborso delle spese per attività dimostrative svolte nell’ambito dei programmi di urban testing e di accelerazione.


Già attivato uno “Stakeholder group locale” a cui hanno aderito Iren, Consorzio Top Ix, Reale Mutua, Intesa Sanpaolo Ispic, Cisco, ST Microelectronics, Capgemini engineering, Ogr Torino e Leonardo.


E sarà prossimamente avviato anche uno Stakeholder group esteso, costituito da organizzazioni pubbliche e private a livello nazionale e internazionale: già formalmente lanciata la partnership con l’ecosistema di Baltimora tramite la Baltimore development corporation, testa di ponte verso gli Stati Uniti. «Inauguriamo una struttura altamente innovativa che rappresenterà il ponte ideale fra presente e futuro della pubblica amministrazione, oltre che il punto di incontro con ricerca e industria – sottolinea Per Pietro Pacini, direttore generale del Csi Piemonte -. Una fucina per le idee e una palestra per esercitarsi nell’innovazione, che trarrà ispirazione anche dalla bellezza degli spazi che verranno messi a disposizione per contribuire a creare la Torino di domani. Ci stiamo lavorando da anni e sono certo che concretizzerà al meglio l’ideale di un settore pubblico finalmente veloce, facile e vicino alle persone».

Ammesso al finanziamento del ministero dello Sviluppo Economico (Fondi Fsc) nell’ambito del Programma per le tecnologie emergenti a dicembre 2020 e formalmente avviato a marzo 2021, il progetto Cte Next – del valore complessivo di oltre 13,5 milioni di euro – si è classificato al primo posto tra le cinque città premiate in Italia. Quattro gli ambiti di azione dell’iniziativa: Smart road – con focus sui veicoli a guida autonoma e connessi -, Urban air mobility (Uam), Industria 4.0 e Servizi urbani innovativi e Pa. E numerosi gli obiettivi che mirano a dare vita a una collaborazione diffusa su tutto il territorio nazionale facendo leva sul trasferimento tecnologico e delle competenze e la contaminazione con altri laboratori e aree di stress test. Per le sperimentazioni sarà realizzata un’infrastruttura tecnologica 5G multi-servizio che consentirà lo sviluppo di nuove soluzioni e servizi, da mettere a “catalogo”, da parte di start up, Pmi – anche provenienti dall’estero – e dai partner coinvolti. La forza di Cte Next sarà proprio il partenariato – ampio, multi-stakeholder, pubblico e privato con esperienze e asset differenti in settori trasversali e verticali – in grado di supportare le imprese, primi “clienti” della Cte.

Il progetto Cte Next

Valore complessivo: 13.581.218

Contributo Fsc: 7.512.027 a fronte di un co-finanziamento dei partner di 6.069.191

I partner:

Città di Torino (capofila)

  • Politecnico di Torino
  • Università di Torino
  • Fondazione Links
  • CIM4.0
  • I3P
  • 2i3T
  • CSI Piemonte
  • 5T
  • Torino Wireless
  • Digital Magics
  • Talent Garden con OGR Tech
  • Tim

 

Immagine di copertina: Taglio del nastro della Cte Next

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Questo sito utilizza cookie, anche di terze parti, per offrirti una migliore esperienza di navigazione. Accedendo a questo sito, chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all’uso dei cookie. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi