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The London Centre: per scoprire una capitale britannica che mai si ferma

Nasce un centro pensato per mostrare tutto ciò che è innovazione nel real estate


Nel cuore della City di Londra un nuovo polo di incontro per chi vuole scoprire la capitale britannica insieme alle sue mutazioni, opportunità e visioni per il futuro. Un grande salotto urbano dove architettura e narrativa convivono, unite per attrarre un maggior numero di addetti al settore accanto al pubblico più vasto. The London Centre il nome del nuovo punto di destinazione, ultima sede di New London Architecture (Nla) e fulcro nevralgico per promuovere eventi a grande scala unitamente ad attività educative pronte a mostrare tutto ciò che è innovazione e novità nel mondo immobiliare. Allestito all’interno dell’ala ovest dell’edificio del Guildhall, sorge in prossimità della sede della City of London Corporation e dell’amministrazione centrale della City of London.

Interni ricchi di valore per Londra dove convivono ampi modelli che aggiornano i visitatori sull’evoluzione incessante della metropoli,  attualmente con oltre 9 milioni di abitanti. In mostra il grande plastico dedicato allo Square Mile con il suo recentissimo hub di grattacieli infiniti, accanto alla riproduzione in scala dei Royal Docks e al gigantesco New London Model, esteso su una lunghezza di 12,5 metri e attivo nell’illustrare gran parte della città in scala 1:2000, insieme alle sue 19 circoscrizioni, ai 34 chilometri del Tamigi e ai suoi 21 ponti. Attenta la differenziazione cromatica degli edifici che identifica in grigio opere completate entro il 2012 e in bianco la moltitudine di corpi di fabbrica costruiti in fasi successive, attualmente lavori in corso o autorizzati da una recente concessione.


Change, Opportunity, Vision, il racconto che ripercorre le metamorfosi della capitale negli ultimi vent’anni a The London Centre, presentandone gli eventi più significativi segnati dal successo e da azioni vicine ai principi della sostenibilità.


In primo piano aree e quartieri che hanno avuto un ruolo chiave nel cambiamento della metropoli, tra le quali appaiono zone particolarmente note come la rigenerazione di King’s Cross, Battersea e dell’area di London Bridge, in continua trasformazione grazie all’apertura della Tate Modern (2000), della rete metropolitana della Jubilee Line cui hanno fatto seguito l’inaugurazione dello Shard (2012) e della nuova stazione di London Bridge (2016). Esempi di alterazioni urbane che pongono l’attenzione su oltre 20 iniziative che comprendono zone centrali come aree distanti dal West End. Canada Water tra gli esempi di siti periferici favoriti da nuovi interventi grazie alla migliore connettività con la rete infrastrutturale urbana.

Tra i piani in corso, da ultimare nei prossimi dodici anni, un masterplan su 53 acri con una nuova piazza, high street, spazi commerciali per 20mila lavoratori e 3mila nuove residenze progettate secondo i principi della “Net zero carbon homes”. Importanti anche le trasformazioni del più recente distretto finanziario di Canary Wharf, nato negli anni ‘90 con funzioni prettamente terziarie e ora in procinto di rinnovarsi diventando un vero centro a scala metropolitana con la comparsa di usi commerciali e residenziali lungo il Canary Riverside e a Wood Wharf.

E le opportunità proseguono anche per i Royal Docks, che dal 2022 accolgono il City Hall di Londra, sede per il sindaco della capitale e la London Assembly. Un trasferimento interpretato come un evento propedeutico alla rigenerazione dell’area che, secondo le aspettative, offrirà 25mila nuove abitazioni e 60mila posti di lavoro nei prossimi 20 anni. In supporto il plastico dei Royal Docks, interamente fabbricato con le più avanzate tecnologie 3D per illustrare le future realizzazioni, per i prossimi 10 anni, rappresentando 10mila edifici che coprono un’area di 19,2 chilometri quadrati.

Anche qui il colore bianco identifica costruzioni esistenti mentre gli interventi e i master plan successivi vengono materializzati da superfici in vetro acidato. E dopo i cambiamenti e le opportunità degli ultimi due decenni uno sguardo alla visione per il futuro. Un momento di riflessione che riconosce le sfide del tempo segnato dalla post pandemia, dalla crisi finanziaria globale e dalla Brexit, che vogliono spingere la città verso l’individuazione di nuove strategie di crescita per un futuro migliore e sempre più sostenibile per tutti.

In mostra anche il racconto di come Londra sia in grado di portare avanti la gestione del proprio territorio con un accenno alle figure e istituzioni responsabili. In primo piano la Greater London Authority (Gla) creata nel 2000 e di cui fanno parte la London Assembly e il sindaco, responsabile per lo sviluppo di sistemi e strategie inerenti la rigenerazione, gli alloggi, la qualità dell’aria, la biodiversità, i trasporti e i rifiuti.

All’avanguardia la piattaforma interattiva 3D di Vu.City che offre al pubblico di The London Centre un viaggio virtuale attraverso un modello digitale della capitale, includendo edifici, strade, vegetazione e ambiti pubblici e coprendo 1.728 chilometri quadrati del suo territorio.

In copertina: The London Centre, Bar Productions

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