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Nasce TES, il think thank sulla transizione ecologica solidale

Quando sviluppo e tutela vanno a braccetto. La linea del Governo e degli ambientalisti di nuova generazione


«Siamo in ritardo, ma non siamo fuori tempo massimo». Con queste parole del Ministro dell’Ambiente Sergio Costa si può riassumere il senso della giornata di presentazione del think thank TES (Transizione Ecologica Solidale). Tanto il lavoro da fare e ambiziosi gli obiettivi, ma non potrebbe essere diversamente se l’idea è quella di salvare il pianeta (e l’uomo) dalle conseguenze del processo di riscaldamento globale ormai in atto da decenni. Ma se è vero che questa, assieme al terrorismo, è generalmente indicata come la prima minaccia a livello globale, non si può non sottolineare l’immobilismo degli attori pubblici su un tema così importante. Anche di questo hanno parlato i numerosi relatori intervenuti durante l’incontro aperto organizzato a Roma dall’Associazione TES, presieduta dall’ex Ministro dell’Ambiente e della Giustizia Andrea Orlando.

Ma qual è la ricetta che può far sprigionare alla società tutto il potenziale inespresso in favore di un’economia sostenibile? Da un lato le attività green devono diventare le più convenienti sotto tutti i punti di vista, non solo quello sociale. Dall’altro è necessario un cambiamento culturale diffuso per far sì che le persone non vedano l’errore nel gettare una cartaccia per strada “solo” perché complici di una futura apocalisse climatica, ma per la consapevolezza che un diverso stile di vita è una condizione sine qua non, se si vuole andare oltre un approccio emergenziale alla questione climatica.


Il tutto senza dimenticare che, per rendere efficace questa Transizione Ecologica, deve essere anche Solidale


Il Ministro dell’Ambiente Sergio Costa

«In questo cambio di approccio – ha spiegato il Ministro Costa durante il suo intervento – la parola transizione è fondamentale. Ci troviamo in un momento di fragilità nel quale devi non solo convincerti, ma anche convincere gli altri che il modello che stai adottando è l’unico possibile. Abbiamo bisogno di una visione, senza la quale si rischia di inseguire l’emergenza che è la tomba di ogni processo di lungo periodo. L’ambientalismo degli scorsi decenni ci ha fatto iniziare a ragionare in un certo modo, ma oggi si deve proporre un meccanismo che non veda un rapporto distopico fra lato economico e tutela. Sono due elementi che possono andare a braccetto, visto anche il rinnovato interesse della maggior parte delle imprese che si sono accorte del vantaggio di attuare politiche ecofriendly. Prova ulteriore ne è – ha proseguito Costa – la firma della Carta dell’Economia Circolare lo scorso 19 febbraio qui a Roma. Si tratta di un documento che testimonia l’impegno delle parti sociali e del sistema economico verso un approccio ambientale e sociale sostenibile».

Sulla stessa lunghezza d’onda Edo Ronchi, ex Ministro dell’Ambiente dal 1996 al 2000, figura molto nota dell’ecologismo in Italia fin dagli anni ’70 e fra i fondatori del partito politico dei Verdi Arcobaleno nel 1989. «La transizione non è un qualcosa da inventare, ma è già in corso. Nessun settore è al riparo da questo cambiamento. Il problema, però, è che la sua velocità è assolutamente inferiore a quella della crisi ambientale. Quest’ultima sta iniziando anche a frenare la stessa crescita economica per come la conosciamo noi – ha proseguito Ronchi – e l’innovazione sarà un fattore centrale per far sì che vada a buon fine. E proprio in questo senso, l’impostazione di tutti i settori produttivi deve essere declinata in un New Green Deal, similmente a quanto proposto da Alexandria Ocasio-Cortez, giovane senatrice democratica del Congresso statunitense».

Il Direttore Generale di TES Michele Fina

A tracciare il quadro concreto delle azioni da perseguire ci ha pensato il DG di TES, Michele Fina. «Dobbiamo fare proposte, non aspettare. Su tre fronti: lotta al consumo di suolo e legge nazionale sulla rigenerazione urbana, coinvolgimento dei cittadini e delle imprese, accelerazione del recepimento delle indicazioni che ci giungono dall’UE e dai privati con un ripensamento della fiscalità. Anche per questo – ha raccontato Fina – abbiamo organizzato una campagna che attraverso un ciclo di eventi, il primo dei quali sarà il prossimo 8 marzo a Firenze, raggiungerà tutta Italia. Il primo tema ad essere affrontato sarà quello del consumo di suolo e infatti, proprio per questo, abbiamo chiamato l’iniziativa “ZEROISMORE”. Intendiamo coinvolgere addetti ai lavori e cittadini comuni anche grazie alla partecipazione di otto personaggi del panorama culturale, politico, scientifico e imprenditoriale ad ognuno dei futuri incontri».

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