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Rapporto tra suono e architettura, Roma ospita il Festival creature

La sesta edizione, organizzata da Open city Roma, prevede visite, podcast e laboratori per scoprire una città diversa


Torna a Roma, dal 24 novembre al 18 dicembre, la sesta edizione del Festival creature – il suono si fa spazio. L’evento, organizzato da Open city Roma, è dedicata a chi vuole esplorare l’architettura attraverso il suono grazie a podcast, tour, workshop e installazioni acustiche in luoghi inaccessibili.

Con questa edizione si chiude l’esplorazione iniziata nel 2020, quando la rassegna era dedicata all’architettura della città di sotto, che rimane nascosta, e proseguita lo scorso anno con quella di sopra, sempre visibile ma che spesso passa inosservata. Previste visite gratuite in alcuni dei luoghi più belli e inaccessibili dell’Urbe, per creare forme di ibridazione fra arti e contesti differenti, mirando a sovvertire il punto di vista non solo sull’opera ma anche del contesto che la ospita.

© Festival Creature

«Attraversando ogni architettura, anche la più modesta, si compie un’esperienza dello spazio – spiega Davide Paterna, curatore della rassegna – ma lo spazio cos’è se non la composizione di quanto l’insieme dei nostri sensi riesce a elaborare dell’ambiente che ci circonda? Quando ascoltiamo uno spazio creiamo un rapporto intimo tra noi e questo: è come diventare parte di uno strumento che risuona integrando la nostra corporeità».

Al centro di questa edizione la location del Tempio di Minerva medica, nel quartiere Esquilino, tra stazione Termini e la ferrovia leggera; dall’interno del monumento a pianta decagonale e con mura che si innalzano fino a più di 20 metri, la sensazione di isolamento viene continuamente interrotta dallo sferragliare di treni, dalle scintille dei pantografi, dai fischi lontani dei convogli che arrivano. Qui ci sarà una nuova installazione sonora dei MetaDiapason, già protagonisti due anni fa a Palazzo Inail; inoltre nello spazio centrale, attraverso tracce audio, immagini e filmati, sarà possibile ripercorrere gli Archisound precedenti ovvero le performance dei sound e visual artist coinvolti: Beng!Band, Ice One, MetaDiapason, Teho Teardo, Riccardo Sinigallia, Adriano Viterbini.

© Festival Creature

Ai visitatori verranno fornite cuffie professionali e device portatili con cui potranno ascoltare i brani realizzati appositamente per il luogo e riascoltare quelli prodotti nelle due precedenti edizioni del festival.

Il tour, invece, si snoderà tra San Lorenzo, Casalbertone, Piazza Vittorio; nel primo – sabato 26 – ad accompagnare i visitatori la voce di Francesco De Gregori, che racconterà la notte del 19 luglio 1943, quando il quartiere fu scenario di uno dei bombardamenti più massicci che colpirono la Capitale, mentre il giovane cantautore Nebraska illustrerà la notte del 15 agosto del XXI secolo tra punkabbestia e universitari caotici.

L’esplorazione di Casalbertone – domenica 27 novembre – vedrà, invece, il commento sonoro di Pier Paolo Pasolini, che oltre a essere stato scrittore, poeta, regista, giornalista e intellettuale si è dedicato anche alla composizione di canzoni insieme a Laura Betti e Gabriella Ferri; in questo tour le parole accompagnano il racconto degli aspetti storico-urbanistici della zona, che si intrecciano con le storie umane dei suoi abitanti. Una passeggiata “scanzonata” fino ad arrivare al Palazzo dei Ferrovieri, tanto caro a Pasolini che vi ha ambientato alcune scene di “Mamma Roma” e “Una vita violenta”.

© Festival Creature

Sempre l’ultima domenica di novembre possibile passeggiare per Piazza Vittorio Emanuele II per incontrare il volto multiculturale della Capitale e spostarsi nel tempo, scoprendo un ninfeo del 226 d.C., i resti degli Horti Lamiani nei sotterranei di un nuovo edificio, due statue del dio egizio Bes e la seicentesca Porta Alchemica, che dava accesso al giardino del marchese Savelli – Palombara.

Ad arricchire questa edizione tutta una serie di podcast con brani scritti da Giorgio Pasqualini e Paola Ricciardi con la voce di Sara Armentano, dedicati al rapporto tra musica e architettura. Ogni audio racconta di una sperimentazione lunga e stratificata nel tempo che ha messo in relazione musica e architettura in forme di contaminazione reciproca, in cui i confini fra l’una e l’altra arte sono stati intenzionalmente cancellati; un viaggio nei luoghi in cui si sono svolte alcune sperimentazioni sonore dal Novecento a oggi, portate avanti da musicisti come Luigi Russolo a Raymond Murray Shafer, tutti legati tra loro da un filo invisibile: l’idea che prima ancora di imparare a suonare, il bravo musicista debba imparare ad ascoltare.

Dopo il successo riscosso negli scorsi anni torna anche il laboratorio Cacciatori di suoni, dedicato alle scuole superiori di secondo grado. Una prima sessione teorica è seguita dalla realizzazione da parte di ragazze e ragazzi di un brano originale, che prenda spunto dall’architettura e dalla topografia del quartiere nel quale si trova il loro edificio scolastico.

In copertina © Festival Creature

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