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Il 5G sbarca a Barcellona sotto forma di Radio Stripes

Il futuro della banda ultralarga mobile e immediata allo studio in casa Ericsson con la collaborazione di Linkoping University


“Nastri” trasparenti di 5G, da incollare sulle pareti o applicare sotto i tappeti per “accendere” in men che non si dica il segnale della quinta generazione mobile, quella che consentirà di scaricare dati alla velocità di 100 Mb. È questo il progetto a cui sta lavorando la svedese Ericsson, in collaborazione con la Linkoping University, su cui si sono accesi i riflettori di una delle aree demo nel maxi-stand allestito a Barcellona in occasione dell’edizione 2019 del Mobile World Congress.

© Ericsson Research

Un progetto che vede protagonista anche l’italiano Giovanni Interdonato, in qualità di co-inventore si dice più che soddisfatto del lavoro svolto finora: «A due anni dal brevetto, orgoglioso di vedere una propria idea concretizzarsi, svilupparsi, evolversi», ha scritto sulla sua pagina Facebook nella giornata inaugurale della kermesse spagnola, il 25 febbraio.
Dallo spessore millimetrico, quello di un foglio di carta, e sotto forma di rotoli comodamente tagliabili, come un nastro di scotch, le “Radio Stripes” saranno utilizzate per connettere ad altissima velocità piccoli siti industriali o sedi di aziende localizzati in aree remote difficilmente raggiungibili dalla connettività avanzata e soprattutto di fornire la banda ultralarga mobile immediata a location di grandi dimensioni. Si pensi ad esempio alla possibilità di “rivestire” di 5G, stadi, stazioni, auditorium e palazzetti destinati ad ospitare eventi, anche temporanei, senza dunque installare antenne o effettuare altre opere di tipo “invasivo”.

«Un’installazione su larga scala può trasformarsi in uno “spaghetti-monster “di cavi. Per una facile implementazione, dobbiamo collegare e integrare gli elementi dell’antenna all’interno di un singolo cavo. Di qui le Radio Stripes, un modo semplice per realizzare un sistema di antenne distribuito, seriale e integrato su larga scala», spiega Jan Hederén, Strategist di Ericsson per lo sviluppo del 4G e del 5G.

© Ericsson Research

Tutto ciò che serve a consentire la connettività sarà “stampato” sulle stripes che fungono dunque da cavi di carta dotati di micro-antenne e micro-base station, alias tutto il necessario per far viaggiare i dati ad alta velocità. Il Mobile World Congress è stato l’occasione per mostrare al grande pubblico sia i prototipi dei rotoli di strisce sia i rivestimenti possibili – strisce di stoffa e guaine – per mimetizzarle nel caso di rivestimento a parete. Ma passare dalla teoria alla pratica non sarà una passeggiata: secondo le stime di Ericsson la soluzione commerciale non vedrà la luce prima di 5 anni e potrebbero volercene anche molti di più.


Il concept delle Radio Stripe è decisamente “visionario” e fa leva su un rivoluzionario design di rete mobile super-distribuita


© Ericsson Research

Anticipa l’evoluzione a cui già si lavora per rendere la quinta generazione mobile il più pervasiva possibile. Ericsson sta attualmente spingendo lo sviluppo di antenne dalle dimensioni di una piccola scatola di fiammiferi, e nei laboratori lavora alla creazione di antenne piccole e flessibili al punto da integrarle in nastri adesivi, si legge sulla pagina del sito Ericsson dedicata al progetto Radio Stripes. «Riteniamo che il naturale passo successivo del viaggio 5G sia la distribuzione di antenne ovunque per soddisfare le crescenti esigenze di latenza, affidabilità e capacità più basse», conclude Pål Frenger, esperto di Radio Network Energy Performance in Ericsson Research e uno degli inventori delle Radio Stripes.

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