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Con PosSession la Triennale apre alle detenute di San Vittore

Il progetto ha l’obiettivo di dare un volto a coloro che, attraverso l’arte, hanno intrapreso un difficile percorso di riabilitazione


Detenute di San Vittore nelle sale della Triennale di Milano. Non si tratta di una fake news e nemmeno di un titolo acchiappaclick. Si tratta di un progetto che punta tutto sulla forza della cultura e in particolare dell’arte. Un’iniziativa pensata per restituire alla comunità quelle donne che nella propria vita hanno commesso grossi errori ma che, in uno stato di diritto moderno, devono avere la possibilità di reinserirsi nella società. A sancirlo, fra l’altro, è la stessa Costituzione che all’articolo 27 recita «le pene […] devono tendere alla rieducazione del condannato». E proprio da qui parte “PosSession”, progetto dedicato alla detenzione femminile e al lavoro di recupero svolto in carcere attraverso l’arte, che verrà ospitato negli spazi della Triennale fino al 28 luglio 2019.

«Triennale Milano e il carcere di San Vittore» spiega Stefano Boeri, presidente della Triennale «si trovano a poche centinaia di metri l’uno dall’altro, ma la distanza fra queste due realtà è enorme. Con PosSession, secondo progetto del genere dopo quello del 2018 “ti Porto in prigione”, rafforziamo la collaborazione attraverso una riflessione sulla detenzione femminile e su come la pratica quotidiana dell’arte possa rappresentare un efficace strumento di recupero e trasformazione. Questa iniziativa nasce per portare i volti dell’universo femminile di San Vittore in città. Grazie ad un percorso di immagini, eventi e spettacoli teatrali Milano stessa sarà coinvolta in un processo teso a ripensare sia alla vita delle detenute, che al futuro della città».

Del fatto che la riabilitazione passi attraverso la creatività è convinto anche il Direttore del carcere di San Vittore Giacinto Siciliano:

Parlo spesso dell’importanza degli applausi, quelli giusti, quelli meritati, perché riconoscono un cambiamento, un qualcosa che si è riusciti a fare o a diventare.

«Il lavoro e la fatica, accompagnati da talenti magari inizialmente sconosciuti, possono far raggiungere una dimensione nuova, diversa, positiva». Le foto che fino al 28 luglio verranno ospitate negli spazi della Triennale «mi hanno colpito subito perché riescono a trasmettere la trasformazione che c’è dietro. Una vera e propria rinascita attraverso l’arte».

Il progetto è articolato in due mostre a cura di Cinzia Pedrizzetti. Alla Triennale verranno esposti gli scatti dedicati alle detenute. Contestualmente a San Vittore, eccezionalmente aperto alla cittadinanza, verranno presentate le immagini catturate nei backstage e durante le prove degli spettacoli allestiti nel penitenziario. Gli scatti, infatti, sono stati realizzati nell’ambito di un progetto teatrale dal titolo “Diarios de Frida”, promosso dalla compagnia CETEC dentro/fuori San Vittore che da oltre vent’anni propone iniziative costruite sul binomio teatro – recupero. Ma PosSession non è “solo” una mostra fotografica. Ad accompagnare l’esposizione ci saranno anche momenti di confronto fra le donne dentro e fuori dal carcere, oltre a veri e propri workshop.

Gli scatti ritraggono alcune detenute immerse in due atmosfere molto differenti fra loro. Nella prima è stata creata un’illuminazione estremamente satura che contrasta fortemente con il contesto, ovvero l’interno di una cella. Le donne, inoltre, vestono i loro abiti quotidiani interpretando in tutto e per tutto se stesse.

Nella seconda tipologia, la luce irradia gli spazi in maniera naturale. A segnare la differenza è anche il fatto che le protagoniste degli scatti indossano i costumi di scena dello spettacolo teatrale da loro interpretato ed a cui si potrà assistere nel giardino della Triennale il 23 luglio alle ore 21.

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