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Open Culture, la bibbia del cinema d’autore

Piattaforma gratuita che raccoglie i grandi classici, i capolavori del cinema muto e opere più rare


Film e serie Tv stanno registrando un vero e proprio boom di visioni. L’emergenza Coronavirus ha fatto lievitare download e streaming e le offerte in Rete sono davvero tantissime. Ricco il palinsesto di Netflix & co, i colossi del web, che in questi giorni stanno proponendo visioni in promozione anche ai non abbonati. Ma da tempi non sospetti, c’è una piattaforma che vanta un catalogo di opere, tutte visionabili gratuitamente che può essere considerata a tutti gli effetti una “bibbia” del cinema d’autore. Si tratta di Open Culture, un progetto nato per diffondere la cultura del cinema e che ha fatto della visione gratuita la sua missione.


Circa 1150 i titoli disponibili, visionabili con un semplice click senza neanche doversi registrare per fornire i propri dati.


Si va dai grandi classici ai cortometraggi d’autore passando per documentari e capolavori del cinema muto fino a opere rare, difficilissime da reperire, che Open Culture ha raccolto con un sapiente lavoro e grande esperienza.

Il catalogo è semplice da navigare: i contenuti sono suddivisi per genere e tipologia. E nella collezione ci sono la maggior parte dei capolavori del cinema espressionista tedesco, nonché oltre un centinaio di opere sudcoreane, molti film asiatici di kung-fu e di arti marziali e una settantina di film in Hd dello studio russo Mosfilm fra cui quelli di Tarkovsky (al quale è dedicata una sezione speciale), Eisenstein and Kurosawa e la versione del grande romanzo di Tolstoj Guerra e Pace di Sergei Bondarchuck del 1969.

Molte delle proposte sono in versione originale e in lingua originale (ma molti sottotitolati in lingua inglese) per poterne apprezzare tutto il valore.

La collezione è divisa nelle seguenti categorie: Comedy & Drama, Film Noir, Horror &Hitchcock, Westerns (la maggior parte con John Wayne), Martial Arts Movies, Silent Films, Documentaries and Animation. A corredo anche una collezione speciale con i Film Oscar.

Fra i film della sezione Horror c’è Dementia (Daughter of Horror) di John Parker, realizzato nel 1955, che mixa elementi di horro, noir e espressionismo. Fra i grandi “classici” lo zombie-movie del 1968 La notte dei morti viventi (Night of the living dead) di George Romero.

Nella categoria dei Film muti una ventina le proposte su Buster Keaton e una sessantina quelli che vedono protagonista Charlie Chaplin. Molto ricca la sezione Documentari: un centinaio a tema arte e architettura e all’appello non mancano quelli su gradi nomi della musica e quelli a firma di grandi animatori e designer.

Ciascun film è accompagnato con una breve scheda descrittiva non tanto sulla trama ma sulla tipologia di film per far comprendere agli spettatori il valore dell’opera e inquadrarla al meglio nella sua categoria di appartenenza. E vengono anche date indicazioni di altri film che appartengono alla stessa categoria o dello stesso regista in un percorso che consente di farsi una cultura cinematografica di genere.

“Open Culture riunisce media culturali ed educativi di alta qualità per la comunità – si legge nella presentazione dell’iniziativa -. Il Web 2.0 ci ha fornito grandi quantità di audio e video intelligenti. È tutto gratis. È tutto arricchente. Ma è anche tutto sparso nel Web e non facile da trovare. La nostra missione è centralizzare i contenuti di qualità, curarli e offrirli liberamente a tutti”.  E infatti per chi non si accontenta dei film, il sito di Open Culture offre gratuitamente molto altro: in catalogo 1500 i corsi di Università, 1000 audio-books, 800 e-books per iPad, Kindle e altri dispositivi, 200 risorse per bambini fra video-lezioni, app e libri, e 46 corsi di lingua.

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