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Alla scoperta dei nuovi talenti nel Museo di arte urbana aumentata

Digitalizzazione e cultura. Le prime iniziative con il Mart, la Gam e il museo della scienza e della tecnica di Milano


La presenza di musei e iniziative culturali in rete si è fatta in queste settimane sempre più massiccia, con una vasta scelta tra visite guidate virtuali, ebook, podcast, archivi di musei e fondazioni consultabili gratuitamente online.

Prima ancora che scattasse questa corsa alla digitalizzazione, c’era già chi aveva anticipato i tempi. Nel 2017 il Mart – Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto – ha portato la guida digitale del museo su Telegram e Messenger.


Il museo sta rilanciando proprio in questi giorni l’iniziativa, nell’attesa di riaprire le porta ai visitatori.


A Roma La Galleria Nazionale diretta da Cristiana Collu, unendosi a molti altri musei in giro per il mondo, ha portato il tour delle sale su Google Arts and Culture: si interagisce con le opere esposte come se ci si trovasse all’interno della Galleria, che oltre alla visita guidata virtuale ha creato una piccola esposizione con le opere di punta della collezione, come le Ninfee Rosa di Claude Monet e Le tre età della donna di Klimt, per citare le più conosciute. Con lo zoom ci si avvicina alla tela per non perdere alcun dettaglio, ed ognuna è accompagnata dalla sua spiegazione. È inoltre possibile condividere sui social quella che si preferisce.

© Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea

Su Twitter c’è #storieaportechiuse, lanciato dal Museo Nazionale Scienza e Tecnologia Leonardo Da Vinci di Milano. Il palinsesto fino a domenica 12 aprile, oltre alle rubriche già attive come “Dietro le quinte e i depositi” ogni lunedì, “archivi e biblioteche” il venerdì, da sabato 11 aggiungerà “Storie dalla realtà virtuale”. Un format narrativo composto da documentari girati all’interno della realtà virtuale, che permetterà di vivere l’emozione della prima volta dell’uomo sulla luna o delle immersioni esplorative negli abissi. Primo virtual tour sabato prossimo, con l’esplorazione del Titanic.

Sempre la realtà aumentata è invece al centro del progetto Maua – Museo di arte urbana aumentata – ideato dall’impresa sociale Bepart. Attraverso la app omonima, semplicemente camminando per le strade di Torino e Milano – in queste settimane anche dal pc – puntando lo smatphone sull’opera che si vuole visitare, si fa interagire realtà virtuale e street art.

Adam Tempesta. Foto di Daniele Tosin

Il progetto è nato a Milano nel 2014, fortemente voluto dai quattro fondatori, tutti trentenni, Giovanni Franchina, Joris e Jacopo Iaccarino e Lilia Haralampieva. Progetto ambizioso, nato in anni in cui la realtà aumentata non disponeva della tecnologia di oggi. Un’occasione anche per intercettare nuovi artisti, grafici, designer, aiutandoli a produrre le loro opere in realtà aumentata. Oggi Maua si sta attivando per portare il prossimo museo a cielo aperto per le strade di Palermo mentre ha indetto una call che ha portato a nuove collaborazioni. Con l’aiuto di 450 studenti dell’alternanza scuola – lavoro, sono state censite centinaia di opere di street art, che verranno poi integrate con le installazioni virtuali.

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