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Lo sguardo di Paul McCartney sulla vita dei Beatles

A New York le foto scattate dallo stesso bassista narrano gli anni d’oro della band, ricordata anche in una mostra a Londra


Alcune figure del mondo dello spettacolo vanno al di là delle luci dei riflettori rivelando nuove ambizioni dietro le quinte. Non solo passione per la musica per il grande Paul McCartney, che sfruttò le proprie doti creative anche attraverso l’uso dell’obiettivo della sua Pentax proponendo immagini dei tempi passati con gli indimenticabili Beatles. Una band storica, nota per aver rivoluzionato il mondo della musica e ispirato nuove generazioni di musicisti. Ai mitici Fab Four di Liverpool, John Lennon, George Harrison, Ringo Starr e lo stesso Paul, la loro città dedicò l’iconico The Liverpool Beatles Museum, pensato per celebrare i loro successi fin dai primi concerti in loco e ad Amburgo in Germania. Un luogo denso di memorie dove appaiono oltre mille oggetti legati al lavoro e all’esistenza dei componenti della band: dalle chitarre alle batterie degli eventi iniziali fino al violoncello bianco del Magical Mystery Tour.


E il ricordo persiste attraverso gli scatti della mostra intitolata Paul McCartney Photographs 1963–64: Eyes of the Storm che sarà al Brooklyn Museum di New York fino al prossimo 18 agosto.


Un percorso fotografico che immerge i visitatori negli anni della Beatlemania, segnati dal primo grande tour negli Stati Uniti dei Fantastici quattro e dal loro successo su grande scala a livello internazionale. Tempi documentati da oltre 250 immagini firmate da McCartney, recentemente riscoperte nel suo archivio personale e presentate al pubblico. Fotografie che illustrano il passato dinamico dei quattro di Liverpool: riprese che illuminano e celebrano sia il loro trascorso storico che i momenti di complicità e condivisione emotiva di diversi attimi della loro vita. In primo piano, attraverso fotografie e video clip, periodi significativi della carriera e dell’esistenza dei Fab Four. Scatti che ricordano eventi rilevanti a Liverpool, Londra, Parigi e negli Usa: le corse fulminee tra i concerti e gli hotel inseguiti da fan, stampa e paparazzi, gli incontri con il pubblico e gli arrivi negli aeroporti delle città americane. Di grande impatto la loro comparsa a New York, introdotta come un momento cruciale per la cultura popolare. Qui la loro prima apparizione televisiva nel The Ed Sullivan Show, seguita da oltre 73 milioni di spettatori e riconosciuta come un evento indimenticabile per il mondo della musica popolare e della cultura. «Da quando arrivò a New York nel febbraio del 1964 – spiega Catherine Futter, Director of Curatorial Affairs e Senior Curator of Decorative Arts – Paul McCartney ha costruito un legame forte ed eterno con la città. Le sue immagini animate della prima visita dei Beatles catturano l’energia della metropoli, la frenesia dei sostenitori  americani e il fervore dello status di celebrità della band. Tuttavia le immagini registrano anche il divertimento e la gioia dei Beatles tra di loro. Dall’obiettivo di McCartney percepiamo l’intensità di essere al centro di eventi così straordinari».

Attimi che sono entrati nella leggenda grazie alla versatilità di McCartney nel mondo della musica e delle arti visive. Un settore, quest’ultimo, in cui ha espresso la propria destrezza e familiarità nel dar vita a ritratti come a immagini paesaggistiche nello stile formale dei primi anni sessanta, attraverso la lente della sua Pentax 35 mm film camera, che acquistò nell’autunno del 1963. Eyes of the storm la formula con cui il noto musicista introdusse le immagini per accostarsi a quella che fu la Beatlemania: un’ascesa straordinaria e fenomenale della band come non si era mai visto precedentemente. Opere accompagnate nel percorso espositivo da riferimenti al New Wave, al fotogiornalismo come ai documentari. Ricordi che vanno al di là delle loro mere rappresentazioni introducendo fotografie evocative dove i Fab Four appaiono in momenti di intimità. Quasi un unico e inconfondibile album di famiglia in cui Lennon, Harrison e Starr vengono immortalati dietro le quinte nei loro momenti di familiarità e sostegno, in tempi in cui le loro vite sarebbero poi mutate irrevocabilmente. Un percorso espositivo attraverso la lente di uno dei co-fondatori della celebre band britannica, capace di trasmettere agli spettatori uno sguardo altamente confidenziale verso un periodo straordinario di una delle leggende della musica con un numero infinito di fan. Nel 1970 il triste scioglimento del gruppo in seguito al quale i quattro proseguirono le loro carriere separatamente. Paul McCartney Photographs 1963 64: Eyes of the Storm è nata dalla collaborazione tra la National Portrait Gallery di Londra e Paul McCartney. Bloomberg Philanthropies è lead sponsor dell’iniziativa espositiva.

E il connubio tra immagini fotografiche e talenti del mondo della musica riappare negli spazi espositivi di Fragile Beauty: Photographs from the Sir Elton John and David Furnish Collection, che sarà al Victoria and Albert Museum di Londra dal 18 maggio al 5 gennaio 2025. Stars of Stage, Screen and Studio le sezioni della rassegna in cui i ritratti delle stelle dei concerti sono protagonisti e che presentano le foto dei Beatles scattate da Richard Avedon nel 1967 accanto alla foto di The Beatles’ Boot di Robert Freeman del 1964. In mostra fotografie esclusive di artisti del mondo del rock, del blues, del jazz e del folk parte della collezione personale di Elton John e del marito David Furnish, allestita negli interni della loro casa. Una raccolta con oltre 7mila pezzi del 20mo e 21mo secolo, dal 1950 ad oggi, tra cui sono state selezionate più di 300 opere riprese da 140 fotografi di fama internazionale che esplorano il legame tra forza e vulnerabilità insito nella condizione umana.

Stampe rare che spaziano tra molteplici tematiche quali la moda, i reportage, il corpo maschile, le celebrità, la fotografia americana e le nuove tecniche di ripresa che si avvicinano sempre più all’astrazione. Tra figure iconiche dello stage, la foto di Frank Sinatra al Miami Beach Hotel nel 1968 (di Terry O’Neill), il ritratto della regina del Soul Aretha Franklin (Lee Friedlander), l’Elvis Presley Kiss al  Cleveland Arena Concert (Lew Allen) e il portrait di Bob Dylan nel 1963, firmato da Richard Avedon.

In copertina: Paul McCartney. Self-portrait. London, 1963. Pigmented inkjet print. © 1963 Paul McCartney under exclusive license to MPL Archive LLP

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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