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Dai satelliti nasce il monitoraggio per la città del futuro

Le nuove tecnologie e la space economy offrono strumenti innovativi per tutelare la natura


Riprogettare e monitorare le città e il territorio nazionale sulla base dei dati satellitari e delle tecnologie figlie della space economy, con l’obiettivo di fornire ai cittadini una migliore vivibilità, ridurre l’impatto di catastrofi ed eventi naturali e contrastare il dissesto idrogeologico. È sui progetti di osservazione della Terra che sono puntati i riflettori dei governi a livello mondiale e l’Italia, grazie ai fondi del Pnrr, punta ad accelerare lo sviluppo di iniziative concrete in breve tempo. Lo scorso 17 giugno il ministro per l’Innovazione Vittorio Colao, che ha la delega all’aerospazio, ha siglato due convenzioni con Asi (Agenzia spaziale italiana) ed Esa (Agenzia spaziale europea) per un investimento complessivo di oltre due miliardi di cui circa 1,3 finalizzati all’attuazione del programma di sviluppo della costellazione satellitare Iride per l’osservazione della Terra, di cui Esa sarà il soggetto attuatore: la costellazione potrà monitorare i cambiamenti climatici, contrastare il dissesto idrogeologico e gli incendi, tutelare le coste del Paese, controllare le infrastrutture critiche, la qualità dell’aria e le condizioni meteorologiche. E la mole di dati disponibili potrà essere messa a servizio delle amministrazioni anche per avviare attività utili alla ripianificazione del trasporto pubblico, ma anche privato, in chiave di abbattimento del traffico e velocità di percorrenza delle arterie urbane, maggiore disponibilità di spazi verdi in ottica di riduzione dell’inquinamento per traguardare gli obiettivi di lotta al cambiamento climatico, decongestionamento di quartieri e pianificazione di aree più a misura d’uomo.

Un ruolo fondamentale lo giocherà poi il mix fra le tecnologie spaziali e quelle digitali a partire dall’intelligenza artificiale e del machine learning per lo sviluppo di modelli predittivi in grado di mostrare in anticipo quel che verrà e anche di simulare eventuali situazioni critiche per consentire ai decisori di effettuare correttivi già in fase di progettazione, evitando il dispendio di risorse pubbliche e, soprattutto, di eventi che possano compromettere la vivibilità ottimale dei centri urbani. A fare scuola Google maps che consente di visualizzare in tempo reale il traffico urbano e a suggerire vie alternative di percorrenza.

Da non sottovalutare in tal senso anche l’enorme contributo che arriverà dalle start-up e dalle imprese che sempre più stanno investendo nello sviluppo di soluzioni innovative a servizio delle città, basate proprio sull’analisi dei dati satellitari a partire da quelli usati per il monitoraggio dei cantieri edili e delle infrastrutture cosiddette critiche come ponti, gallerie e viadotti, fino a quelli in grado di mappare isole di calore, aree oggetto di abbandono di rifiuti o di abusivismo edilizio mettendo a confronto i dati delle serie storiche con quelli catturati in tempo reale dalle costellazioni satellitari. La cronaca è già ricca di esempi ma per restare alle novità più recenti a Messina è appena partito il progetto MesM@rt, che grazie a un’innovativa piattaforma di controllo e monitoraggio del territorio, realizzata nell’ambito dei progetti Pon Metro e un investimento di oltre cinque milioni di euro, punta ad abilitare lo sviluppo della “smart city” facendo leva su centinaia di sensori, telecamere e immagini satellitari nonché su piattaforme e dashboard per analizzare i dati e una control room per raccoglierli e analizzarli. A ottobre sarà ufficialmente operativo il nuovo data center del Centro meteo europeo (Ecmwf) realizzato a Bologna che prenderà il posto di quello in via di dismissione a Reading, in Inghilterra, e che ogni giorno raccoglierà 800 diversi “input” da satelliti, sonde radar e sensori di vario tipo che faranno il paio con quelli del nuovo supercomputer Leonardo del Cineca. Grazie all’enorme potenza di calcolo e alle immagini satellitari si avrà la possibilità di conoscere con precisione sempre maggiore quando e dove si potranno verificare fenomeni intensi avviando azioni preventive a tutela della popolazione e delle infrastrutture.

Per approfondire le opportunità prossime venture consigliamo la lettura del libro “Space economy, la quinta rivoluzione industriale” (Class Editori) a firma di Mila Fiordalisi e Pietro Santoriello.

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