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Dai campi di basket all’asfalto biosostenibile: la seconda vita degli pneumatici

Capofila in questi progetti la Ecopneus che in 10 anni ha gestito oltre 2,2 milioni di tonnellate di Pfu


Campi sportivi polivalenti sia all’aperto che indoor – dal calcio al basket, dal volley al tennis –, asfalti modificati più duraturi e meno rumorosi, aree gioco in spazi pubblici e superfici specifiche per l’equitazione. Ma anche arredi urbani, come cordoli spartitraffico e rallentatori, o isolanti acustici e materiali antivribranti, dai pannelli insonorizzanti a tappetini anticalpestio, membrane impermeabilizzanti e soluzioni antisismiche. Sono alcuni esempi delle «seconde vite» possibili per gli pneumatici fuori uso, applicazioni utili per la vita quotidiana di un materiale di scarto, in linea con un modello di sviluppo circolare e nel segno della sostenibilità.

Le ultime realizzazioni sono state inaugurate recentemente in diverse città italiane, dal nuovo campo di basket a Pesaro, centro marchigiano con una tradizione radicata nella pallacanestro, a quello di calcio, caratterizzato da una forte connotazione sociale, inaugurato a Roma in un quartiere simbolo della periferia capitolina, laboratorio per la rigenerazione urbana.

A supportare una parte rilevante degli interventi che prevedono l’utilizzo di gomma riciclata in Italia è Ecopneus, società senza scopo di lucro e principale operatore nella gestione degli Pfu – Pneumatici Fuori Uso – a livello nazionale, che si occupa di circa il 60% delle gomme a fine vita generati ogni anno nel nostro Paese. Negli ultimi dieci anni (dal 2011 a oggi) il gruppo ha gestito oltre 2,2 milioni di tonnellate di Pfu con oltre 700mila missioni di raccolta presso 25mila gommisti registrati sul territorio italiano. Spiccano operazioni mirate in territori emblematici, come le 87mila tonnellate di pneumatici usati prelevate nella cosiddetta Terra dei Fuochi.

È stato inaugurato il mese scorso il nuovo campo da basket di Villa San Martino, a Pesaro, playground simbolo della storia cestistica cittadina, realizzato dal Comune e Lega Basket, con il supporto di Ecopneus: utilizzati oltre 3.200 kg di gomma riciclata, impiegati per generare un innovativo tappetino prestazionale a “nido d’ape” su cui sono state applicate resine superficiali, configurando in un sistema che risponde anche ai requisiti richiesti dalla Fiba (Federazione internazionale pallacanestro) e che sarà sottoposta ad omologazione così da poter ospitare anche competizioni internazionali ufficiali. L’innovativa superficie hi-tech è stata anche oggetto di un concorso per grafici e designer finalizzato alla personalizzazione (tra cui la colorazione) del playground, decorato con motivi geometrici e il logo WePesaro «Città europea dello sport».

Campi di basket sono stati realizzati, negli scorsi anni, tra l’altro, anche a Bari e Milano. Si tratta di interventi – nel segno di una riqualificazione urbana incentrata su principi della sostenibilità ambientale e della creazione di un luogo di aggregazione e sport per la città – che «rappresenta al meglio il nostro modo di fare informazione e sensibilizzazione sulle infinite potenzialità della gomma riciclata – dichiara il direttore generale di Ecopneus, Federico Dossena.

Campi da basket, calcio, padel ma anche asfalti silenziosi, isolanti acustici e molto altro ancora, possono beneficiare delle proprietà di questo materiale, che può contribuire concretamente a rendere più ‘green’ le nostre città.

Federico Dossena, direttore generale di Ecopneus

Altro esempio in questo senso è il campo da calcio a undici in erba sintetica realizzato con l’impiego di gomma riciclata e presentato lo scorso 26 febbraio – alla presenza del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella -, nell’area Campo dei Miracoli a Corviale, a Roma, quartiere periferico che rappresenta un cantiere di rigenerazione urbana sostenibile per la Capitale. Il progetto, nato dalla collaborazione tra la società sportiva dilettantistica CalcioSociale e l’Istituto per il Credito Sportivo, ha l’obiettivo di implementare le attività di aggregazione, migliorando la qualità dell’offerta sportiva.

Campi in erba sintetica hanno trovato spazio, negli scorsi anni, anche nei centri sportivi di Atalanta, Bologna e Udinese, nello stadio Landieri di Scampia (Napoli), a Caserta, a Ronzone (Trento) e in molti istituti scolastici in tutta Italia attraverso il progetto Educational di Ecopneus.

L’utilizzo di materiali ricavati dagli pneumatici fuori uso, come detto, va oltre il mondo dello sport. Ne sono un esempio le applicazioni in ambito stradale, con i tratti in asfalto modificato stesi dal Sud al Nord Italia: come, a dicembre, quelli realizzati a Robbio (Pavia) – circa da 8.000 metri quadri di bitume con l’aggiunta di 10 tonnellate di gomma riciclata, da circa 1.500 Pfu – su Viale Gramsci, arteria di collegamento tra circonvallazione e centro urbano, oppure a Castelvetrano (Trapani), per rimettere in sesto la pavimentazione del tratto stradale che si trova, in corrispondenza dello svincolo dell’autostrada A29, all’ingresso della cittadina siciliana.

Ad oggi, fa sapere Ecopneus, ci sono in Italia oltre 520 km di strade asfaltate utilizzando bitumi modificati con gomma riciclata. L’aggiunta del “polverino” ricavato dagli pneumatici usati migliorerebbe le proprietà fisiche del bitume, tra l’altro, in termini di riduzione della rumorosità (fino a 5 Db); durata della pavimentazione (fino a tre volte superiore rispetto a quella di un asfalto tradizionale), migliore drenaggio dell’acqua e maggiore resistenza della superficie al formarsi di fessurazioni e crepe.

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