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Con il Pnrr arriva il Servizio civile digitale

L’Italia apripista in questo progetto che punta a sviluppare le competenze informatiche dei cittadini


Aiutare i cittadini a sviluppare competenze informatiche e a rendersi autonomi nell’utilizzo di internet e dei servizi online nonché a difendersi dai pericoli della Rete. L’Italia tiene a battesimo il Servizio civile digitale, iniziativa promossa nell’ambito del Pnrr alla voce “competenze”. L’obiettivo è ambizioso: formare almeno un milione di cittadini attraverso circa 9.700 operatori volontari, nel triennio 2022-2024, e almeno 100 enti. Risorse che si aggiungono ai mille volontari già operativi nell’ambito del programma sperimentale lanciato nel 2021 e i cui progetti si concluderanno tra maggio e luglio 2023.

La prima iniziativa coinvolgerà complessivamente 2.160 giovani tra i 18 e 28 anni: 1.638 i posti disponibili nell’ambito di 212 progetti afferenti a 62 programmi di intervento del Servizio civile digitale mentre 522 gli operatori che saranno coinvolti in 66 pianificazioni riferite a 26 interventi per la sperimentazione del Servizio civile digitale del piano 2021. Per candidarsi ai bandi c’è tempo fino al 30 settembre. Questi avranno una durata di 12 mesi e riguardo all’impegno dei volontari ammonta a 25 ore settimanali o a un monte ore annuo di 1.145 ore. I partecipanti avranno diritto a un assegno mensile pari a 444,30 euro e per tutti è previsto un percorso di certificazione delle competenze acquisite a cura del Dipartimento per la trasformazione digitale, coadiuvato dal Dipartimento per le politiche giovanili e il servizio civile universale.


Ma di cosa si occuperanno i giovani volontari? Si parte intanto dalla formazione sui temi del digitale per sviluppare la professionalità di “facilitatore digitale” e maturare specifiche competenze.


Il percorso formativo sarà basato sul framework Digcomp 2.2, il Quadro di riferimento per le competenze digitali dei cittadini elaborato dalla Commissione europea. Una volta ottenuta la certificazione i giovani passeranno alla fase operativa.  Numerose le attività in programma per facilitare l’utilizzo dei servizi pubblici online: si va dalla creazione dell’identità digitale (Spid) alla prenotazione di visite mediche, dall’iscrizione ad un istituto scolastico o a un corso online all’accesso a servizi digitali offerti da privati ad esempio per la ricerca di opportunità lavorative. I volontari aiuteranno i cittadini anche a capire come gestire i propri profili social network, ad usare la posta elettronica ed i principali software per la scrittura di testi nonché a “navigare” su pc e smartphone in sicurezza illustrando i comportamenti da adottare per tutelare la propria privacy e i dati personali. I volontari saranno inoltre coinvolti nella promozione di eventi e iniziative culturali sul territorio, per presentare nuovi strumenti digitali utili a cittadini, scuole, e imprese gestendo attività di comunicazione e divulgazione, online e offline.

Due le modalità per partecipare alle selezioni: ci si può collegare alla sezione online creata dal Dipartimento per le politiche giovanili in cui è disponibile la lista dei progetti al via, basta usare il motore di ricerca alla voce “Scegli il tuo progetto in Italia”; in alternativa si può accedere ai bandi delle singole città. Nel momento in cui si scrive si sono già attivati i Comuni di Roma, Napoli e Torino ma in vista della deadline del 30 settembre saranno sempre più numerose le amministrazioni che lanceranno i bandi sui propri siti per avviare le iniziative a livello dei propri territori.

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