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Cinque secoli di progressi tecnologici, tra mappe e codici da decrifrare

Intelligenza artificiale e potere, una mostra a Milano con Fondazione Prada


Qual è la relazione fra tecnologia e potere? Quali impatti ha avuto la tecnologia nel corso della storia sulla politica e sull’informazione? Come sta evolvendo lo scenario e come si è arrivati all’intelligenza artificiale?

“Calculating Empires: A Genealogy of Technology and Power, 1500-2025” il titolo della mostra ospitata fino al 24 gennaio 2024 nella sede dell’Osservatorio della Fondazione Prada in Galleria Vittorio Emanuele II a Milano. Una mostra unica nel suo genere. A cura degli artisti-ricercatori Kate Crawford e Vladan Joler, questo progetto mappa il presente tecnologico illustrando come potere e tecnologia sono intrecciati dal 1500, stimandone il punto di arrivo, o nuovo punto di partenza, al 2025.


Vladan Joler evidenzia «questo è l’anno in cui l’intelligenza artificiale generativa ha inondato la cultura globale e ha dominato l’attenzione pubblica. Milioni di persone hanno cambiato il loro modo di fare ricerche online, di scrivere e di sviluppare immagini».


Continua «tuttavia, questi sistemi hanno già dimostrato la loro capacità di concentrare il potere, produrre ‘allucinazioni collettive’ e disinformazione su larga scala, mettendo in discussione la percezione di una realtà condivisa».

E Kate Crawford aggiunge che «tutte queste forme di impatto globale, da quelle di ordine politico a quelle materiali, si sono sviluppate nel corso di alcuni secoli. Sono però nascoste dalla cultura del segreto industriale e delle infrastrutture tecniche. Calculating Empires riflette su come osservare e analizzare questi sistemi nel corso del tempo».

Cuore pulsante dell’installazione è la Map Room, la stanza delle mappe, una vera e propria scatola nera in cui il visitatore si trova letteralmente immerso in una raffigurazione lunga 24 metri del “codice” della tecnologia e del potere attraverso un percorso narrativo frutto di migliaia di disegni e testi che passano in rassegna secoli di conflitti, appropriazioni e colonizzazioni. In una prima mappa vengono svelati dispositivi di comunicazione e interfacce, infrastrutture, sistemi per il trattamento dei dati e architetture computazionali e hardware. In una seconda mappa viene illustrato come le tecnologie “governano” numerosi contesti: dalle carceri alle operazioni di polizia, dall’educazione ai sistemi militari fino a quelli economici.

La mappa si può leggere da sinistra a destra ma anche dall’alto in basso: la storia inizia con lo sfruttamento dei processi geologici e termina con la degradazione e la dispersione dei rifiuti elettronici tossici nel terreno. Dall’alto verso il basso invece la storia è quella impressionante dell’“Anatomy of an AI System”, una proiezione assonometrica sul funzionamento dell’intelligenza artificiale del sistema vocale Echo di Amazon: in cima l’utente umano che parla con l’Echo che a sua volta fornisce ad Amazon dati preziosi per l’addestramento alla risposta verbale che l’azienda usa per affinare i suoi sistemi di intelligenza artificiale ad attivazione vocale. In fondo la storia della conoscenza e della cultura dell’uomo che oggi viene estratta per addestrare e ottimizzare i sistemi di intelligenza artificiale. Nell’Anatomy Room l’excursus di centinaia di catene di approvvigionamento di minerali, energia e manodopera umana che hanno dato inizio all’ascesa dell’intelligenza artificiale.

Nel percorso della mostra anche una “stanza delle curiosità” – una collezione di libri, dispositivi e oggetti datati dal 1500 al 2023. Fra le chicche la Macchina della verità prodotta da Stoelting Co datata 1975, la micro-macchina fotografica Minox-C da spionaggio del 1969, l’antico libro di preveggenza basata sulla fisiognomica stampato a Hong Kong. Una piccola libreria invita il visitatore a leggere, re-immaginare e aggiungere elementi, revisioni e ulteriori livelli di difficoltà della storia.

In copertina: Osservatorio Calculating Empires  ©Piercarlo Quecchia – DSL Studio

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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