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Agrigento con Lampedusa sarà la Capitale italiana della Cultura 2025

Premio in denaro di un milione di euro, che accenderà i riflettori sul territorio siciliano


Agrigento è la capitale italiana della cultura 2025. Il Ministro della cultura, Gennaro Sangiuliano, ha annunciato il progetto vincitore, dal titolo “Il sé, l’altro e la natura. Relazioni e trasformazioni culturali”, che lega le città di Agrigento, Lampedusa ed i comuni del territorio, e punta ad esplorare l’armonia e i conflitti tra i quattro elementi di Empedocle. Quarantaquattro i progetti di cui 17 internazionali per indagare le relazioni tra gli esseri umani in una prospettiva di pace con la natura.

La motivazione della scelta della giuria si basa sul fatto che «Agrigento assume come centro del proprio dossier di candidatura la relazione fra l’individuo, il prossimo e la natura, coinvolgendo l’isola di Lampedusa e i comuni della provincia e ponendo come fulcro il tema dell’accoglienza e della mobilità. Il progetto risponde in modo organico all’obiettivo di presentare a un pubblico vasto un programma di grande interesse a livello territoriale, ma anche nazionale e internazionale. Il ricco patrimonio culturale del territorio è il volano con cui si valorizza la variegata offerta culturale proposta in un’ottica di innovazione, promozione e, di conseguenza, di un successivo sviluppo socio-economico, che trova ispirazione nei concept tecnologici più moderni. Il coinvolgimento attivo delle giovani generazioni potrà promuovere la cultura come caposaldo della crescita individuale e comunitaria. La giuria, pertanto, raccomanda la città di Agrigento per il titolo di Capitale italiana della cultura per l’anno 2025».

Il riconoscimento di capitale italiana della cultura è stato istituito nel 2014 ed è stato detenuto finora dalle città di Cagliari, Lecce, Perugia, Ravenna e Siena – che hanno condiviso l’esperienza nell’edizione d’esordio che ha attribuito il titolo alle finaliste del titolo di capitale europea della cultura vinto da Matera per il 2019. Successivamente è stato attribuito a Mantova (2016), Pistoia (2017), Palermo (2018) e Parma per il 2020, poi esteso anche al 2021 a causa dell’emergenza sanitaria.

Per il 2023 Bergamo e Brescia condividono il titolo di Capitali italiane della cultura, una scelta voluta dal parlamento a favore dei territori duramente colpiti dalla prima fase emergenziale della pandemia per Covid-19. Nel 2024 toccherà alla già designata Pesaro.

La cerimonia si è svolta a Roma nella Sala Spadolini del Ministero con una giuria presieduta da Davide Maria Desario e composta da Salvatore Adduce, Paolo Asti, Luca Brunese, Maria Luisa Catoni, Luisa Piacentini, Isabella Valente. In collegamento i sindaci delle città di Bergamo e Brescia, capitali della cultura in carica, di Pesaro, capitale del prossimo anno e di Gorizia, capitale europea della cultura 2025 insieme a Nova Gorica.

Tra le dieci città finaliste troviamo Aosta, Assisi, Asti, Bagnoregio, Monte Sant’Angelo, Orvieto, Pescina, Roccasecca e Spoleto. «Le 10 città con i loro progetti – ha detto il presidente della giuria, Desario – hanno dimostrato capacità organizzativa, visione, ma non hanno voluto nascondere le loro fragilità, anzi le hanno messe al centro dei progetti facendole diventare punti di forza. Abbiamo visto e sentito professionalità, passione, convinzione: la qualità complessiva dei progetti si è innalzata sensibilmente, segno che l’iniziativa sta crescendo sempre di più. I progetti delle altre nove città non meritano di andare dispersi, anzi vanno sostenuti. Tutte insieme queste splendide città fanno la nostra nazione: vanno supportate, aiutate, ma soprattutto ascoltate».


Si è provveduto a mettere in fieri un’iniziativa per l’anno 2025 “Cantiere città” dedicata a tutte le finaliste: un progetto di formazione ed empowerment per consolidare le idee e le competenze delle amministrazioni finaliste.


Questa iniziativa risponde all’esigenza di non disperdere il capitale progettuale delle città. Il segretario Generale del Ministero con la Direzione generale Educazione ricerca e istituti culturali e in collaborazione con la Fondazione Scuola dei beni e delle attività culturali intendono valorizzare i progetti, di alta qualità, con cui le città hanno partecipato: partendo da quelli, con un percorso di capacity building dedicato, verrà offerto alle finaliste di tutto il territorio nazionale una preziosa occasione di consolidamento delle capacità progettuali,  favorendo la nascita di nuove reti e l’individuazione di soluzioni che ne favoriscano la sostenibilità. Si conferma, con questo progetto, quanto cruciale sia il ruolo della formazione per la crescita del settore culturale e per lo sviluppo sociale ed economico delle città.

Nel 2019 PPAN ha ideato e promosso un dialogo tra le città finaliste con Matera.

In copertina: Agrigento dalla Valle dei Templi. © Tiziana Mercurio

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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