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Quando la scienza incontra la creatività, opere d’arte fatte di microrganismi

I risultati della competizione promossa dall’American Society for Microbiology


Opere d’arte a base di microbi viventi. Realizzate in “coltura” utilizzando l’agar, una sostanza simile alla gelatina che funge da alimento per i microrganismi. A lanciare il progetto, cinque anni fa, accompagnato da tanto di competizione internazionale, è stata l’American Society for Microbiology che ha appena annunciato i vincitori dell’edizione 2019 dell’Agar Art Contest.

Fondere la scienza con l’arte per far conoscere al grande pubblico le potenzialità della microbiologia evidenziando la bellezza e la diversità del mondo microbico, l’obiettivo dell’iniziativa che quest’anno ha registrato il record di candidature: 347 i progetti sottoposti alla valutazione della giuria composta da scienziati e bioartisti. Ben 415 gli artisti in campo provenienti da 43 diversi Paesi.

I giudici hanno valutato i progetti tenendo conto dell’aspetto creativo, ma anche e soprattutto dell’accuratezza scientifica della descrizione e dell’accessibilità al pubblico. “Il concorso Agar Art è un’esperienza creativa per i nostri scienziati e quest’anno, abbiamo deciso di aprire il concorso a chiunque volesse partecipare. Abbiamo ricevuto opere d’arte straordinarie da tutto il mondo, a dimostrazione del fatto che scienza e creatività possono convivere!”, commenta Katherine Lontok, Ph. D., Public Outreach Manager presso la American Society for Microbiology.

“Seemingly Simple Elegance”, a firma di Arwa Hadid, studente universitario presso la Oakland University, è l’opera che si è aggiudicata il primo posto nella categoria Professional e che raffigura un pesce Koi e un fiore di loto. Il progetto è stato realizzato con nove diversi micro-organismi: il pesce Koi ad esempio è a base di Klebsiella pneumoniae, un organismo mucoide e quasi metallico, il cui colore è esaltato dallo Staphylococcus aureus che delinea ogni singola scala e dà forma al corpo.

Il progetto vincitore del People’s Choice Award è “Hungarian Folk Art” di Zita Pöstényi, microbiologo presso l’azienda Synlab Hungary: per l’opera sono stati utilizzati Escherichia coli (rosa), Enterococcus faecalis (turchese) Acinetobacter junii (giallo) Klebsiella pneumoniae (blu) e Citrobacter freundii (lilla). L’opera riproduce i motivi tipici dell’arte popolare ungherese: ricami colorati, ceramiche, pizzi prodotti da artigiani sono esposti nei musei del Paese e animano le case tipiche delle campagne.

Per il secondo anno, Asm ha anche ospitato due contest destinati ai bambini al di sotto dei 12 anni e ai giovani microbiologi: Agar Art Kids e Agar Art Maker. “My Living Portrait” di Korey Abram, studente universitario di Digital Media Arts alla Prairie View University in Texas, ha vinto il primo posto nella categoria Maker. Il suo “pezzo” è un autoritratto batterico, che utilizza sia batteri Serratia (rosso) sia micrococcus (giallo). Kate Lin, studentessa presso la HB Thompson Middle School di New York, ha vinto il primo posto nella categoria Kids con l’opera “Circle of Life” creata presso il Cold Spring Harbor Laboratory Dna Learning Center a Cold Spring Harbor, New York, con Escherichia coli trasformato grazie all’uso di proteine fluorescenti.

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