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Tra cultura e società, un mondo da scoprire dietro i Paraventi

Forme d’arte e d’arredo, una mostra a Milano alla Fondazione Prada


Qual è la storia dei paraventi? Quale il loro significato? Come sono diventati forma d’arte e d’arredo, di pittura e scultura? Oggetti teatrali e architettonici? Come si sono evoluti nel corso del tempo a seguito delle “contaminazioni” fra Oriente e Occidente?

La Fondazione Prada alza il sipario a Milano, fino al 24 febbraio 2024, su “Paraventi: Folding Screens from the 17th to 21st Centuries”, esposizione a cura di Nicholas Cullinan. Il progetto espositivo è stato ideato dallo studio di architettura giapponese Sanaa (che a Milano ha firmato il nuovo campus Bocconi) e vanta oltre settanta esemplari, fra opere di valore storico e lavori più recenti provenienti da musei internazionali e collezioni private, oltre a una selezione di nuove creazioni commissionate ad hoc a più di quindici artisti.

Fondazione Prada, Nicholas Cullinan ph: Rui Wu T-space.jpg

«Con un approccio innovativo si esaminano gli interrogativi e i paradossi che circondano la storia dei paraventi, una storia di migrazione culturale da Oriente a Occidente, di ibridazione tra forme d’arte e funzioni diverse e di ciò che viene celato e rivelato – racconta Cullican – la nostra ricerca svelerà come questa storia e il suo manifestarsi nel presente coincidano con la storia di oggetti liminali e della liminalità stessa, in un processo di superamento delle rigide distinzioni e gerarchie tra le diverse discipline dell’arte e dell’architettura, della decorazione d’interni e del design».

Al piano terra del Podium una sezione introduttiva raggruppa tre paraventi cinesi e giapponesi del XVII e XVIII secolo raffiguranti battaglie navali e vedute dall’alto in duplice lettura: da una prospettiva orientale, ossia da destra a sinistra, oppure occidentale, da sinistra a destra. La seconda sequenza esplora il tema della rappresentazione delle stagioni, poi un gruppo di opere recenti e inedite fino alla sezione dedicata a una delle funzioni del paravento quella del nascondere, alias di proteggere e creando una dimensione intima, privata e persino “segreta” all’interno dell’ambiente domestico.


L’estetica “queer” è al centro di un’altra serie di opere che trasformano il paravento in elemento “trasgressivo”.


E poi c’è la questione “politica” con il paravento che diventa vero e proprio strumento di propaganda e manifestazione di forza e di ricchezza, di narrazioni capaci di influenzare la storia. L’ultimo gruppo di opere allestite al piano terra del Podium è dedicata ai paradossali paraventi che incorniciano l’ambiente circostante anziché nasconderlo.

Al piano superiore l’allestimento rappresenta la storia dei paraventi presentati in ordine cronologico, dalle origini orientali alle contaminazioni con le tradizioni occidentali fino al contributo innovativo apportato da designer e artisti nel XX e XXI secolo. In contemporanea con l’esposizione milanese inaugurate due mostre a Shanghai e Tokyo rispettivamente presso il Prada Rong Zhai e il Prada Aoyama Tokyo entrambe organizzate con il supporto della Fondazione per approfondire l’eredità storica e le interpretazioni contemporanee dei paraventi nei contesti orientali.

“Paraventi: Folding Screens from the 17th to 21st Centuries”. Gli artisti in mostra sono Alvar Aalto, Carla Accardi, Kai Althoff, Kamrooz Aram, Atelier E.B (Beca Lipscombe & Lucy McKenzie), Francis Bacon, Giacomo Balla, Hernan Bas, Lisa Brice, Elizabeth Burden e William Morris, Marc Camille Chaimowicz, Tony Cokes, William N. Copley, Pedro de Villegas, Jim Dine, Marlene Dumas, Charles & Ray Eames, Elmgreen & Dragset, Cao Fei, Isa Genzken, Duncan Grant, Eileen Gray, Wade Guyton, Kenneth Halliwell, Anthea Hamilton, Mona Hatoum, David Hockney, Josef Hoffmann, Pierre Jeanneret, Joan Jonas, William Kentridge, Yves Klein, Le Corbusier, Sol LeWitt, Shuang Li, Goshka Macuga, René Magritte, Kerry James Marshall, Takesada Matsutani, Małgorzata Mirga-Tas, Chris Ofili, Laura Owens, Lê Phổ, Pablo Picasso, Jean Prouvé, Man Ray, Betye Saar, Watanabe Shikō, Tiffany Sia, Lorna Simpson, John Stezaker, Keiichi Tanaami, Wu Tsang, Luc Tuymans, Cy Twombly, Francesco Vezzoli, Carrie Mae Weems, Franz West, T. J. Wilcox, Chen Zhifo.

In copertina: Immagine della mostra “Paraventi: Folding Screens from the 17th to 21st Centuries”, Fondazione Prada, Milano Ph: Delfino Sisto Legnani e Alessandro Saletta – DSL Studio, Courtesy: Fondazione Prada

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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