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Scienza e innovazione al femminile. Una strada in salita, si punta tutto sulle prossime generazioni

I dati sulle donne e le discipline Stem. Le iniziative aperte, le risorse disponibili


È salita al 20% la percentuale delle ragazze italiane iscritte alle facoltà ingegneristiche e scientifiche in cui si studiano le cosiddette discipline Stem (Sciences, Technology, Engineering and Mathematics). Una buona notizia, considerato che ammontano a oltre 94mila le posizioni lavorative aperte (considerate anche quelle in proiezione per il 2021) nell’ambito Ict e che tra le competenze più richieste ci dono quelle in intelligenza artificiale, big data, cloud e robotica. E se si calcola la percentuale delle ragazze sul totale degli iscritti alle facoltà scientifiche – il 37% – l’Italia è addirittura in terza posizione dietro solo a Regno Unito e Polonia e il dato italiano è oltre quello medio europeo (32%). Questa la fotografia che emerge dall’Osservatorio Talents Venture secondo cui l’anno accademico 2017-2018 ha segnato un record con il 17,7%.

A livello regionale, è il Sud a trainare le iscrizioni alle facoltà Stem (19,2%) e la regione capofila è l’Abruzzo (20,8%). Il Trentino-Alto Adige è in coda alla classifica con l’11,1%. Se è vero che molta strada è stata fatta, il percorso è però ancora in salita: secondo il Global Gender Gap Report 2020 del World Economic Forum, per una reale parità di genere nel mondo del lavoro sarebbero necessari 99,5 anni alle attuali condizioni. E sul fronte della partecipazione alla vita economica addirittura 257. L’Italia da questo punto di vista ha registrato nel 2019 un tonfo di sei posizioni nella classifica mondiale, piazzandosi al 76mo posto su 153.


Ed è proprio sulle Stem che sono puntati i riflettori: le materie scientifiche e tecnologiche oltre a rappresentare in generale una chiave di volta per le future generazioni, sono considerate l’“arma” per accelerare la chiusura del gender gap.


Le iniziative nel nostro Paese non mancano. Nelle ultime settimane, complice l’attenzione sulla digitalizzazione provocata dall’emergenza Coronavirus, ne sono state annunciate diverse.

Il Dipartimento delle Pari Opportunità ha appena pubblicato un Avviso pubblico per la realizzazione di percorsi di approfondimento destinati a bambini e ragazzi di età compresa tra i 4 e i 19 anni, con un particolare focus sulle donne. «L’emergenza sanitaria di questi mesi lo ha fatto emergere con ancora maggiore chiarezza: promuovere sin dalla prima infanzia la conoscenza delle materie Stem e finanziarie, in particolare per le bambine e le ragazze, è fondamentale», ha scritto in un post su Facebook la ministra Elena Bonetti. Di qui la decisione di mettere sul piatto due milioni di euro: la scadenza dei termini per la presentazione delle proposte è fissata al 30 novembre 2020 (ma i corsi dovranno svolgersi dal 1° luglio al 31 dicembre 2020) e l’importo massimo erogabile per ciascun progetto è fissato in 15mila euro. «Era una delle proposte della task force ‘Donne per un nuovo rinascimento’ e la realizziamo subito per dare concretezza all’empowerment delle donne, perché tutte siano al passo con le sfide e i lavori di domani, e per superare gli stereotipi e quei pregiudizi secondo cui il mondo delle materie Stem sarebbe esclusivamente per gli uomini. Le disuguaglianze iniziano da piccole, ripartiamo dall’educazione», ha scritto la ministra Bonetti sempre su Facebook.

Avanti tutta sull’innovazione al femminile anche in casa Amazon Italia che ha appena assegnato le borse di studio nell’ambito della seconda edizione di ‘Amazon Women in Innovation’ che fa capo al programma ‘Amazon nella Comunità’ votato ad aiutare le giovani meritevoli a diventare le leader del domani e ad avere successo nell’economia digitale. Ad aggiudicarsi la seconda edizione sono Marta Krychkovska (Ingegneria matematica -Politecnico di Milano), Federica Cantelmi (Ingegneria informatica – Università degli Studi di Roma Tor Vergata) e Letizia Licitra (Ingegneria informatica – Politecnico di Torino). Le tre studentesse riceveranno ciascuna un finanziamento di 6mila euro all’anno per tre anni e mentorship (gestite anch’esse da donne) nel programma che supporta le donne nelle discipline.

Spinge sull’innovazione al femminile anche il programma di Diversity & Inclusion “IllimitHer” della tech-bank Illimity che punta a creare occasioni di networking e scambio di conoscenze e competenze fra donne under 35 che si sono distinte nel loro percorso personale e professionale. IllimitHer nasce in collaborazione con associazioni e iniziative attive sul fronte tech-women, da Stem in the City a SheTech passando per Young Women Network, Unstoppable Women di StartupItalia. Molte le occasioni di confronto previste nei prossimi mesi: a inaugurare la “serie” l’incontro del 21 luglio con Diva Tommei, biotecnologa, inventrice, imprenditrice – che si è formata alla Cambridge e alla Singularity University – oggi Direttrice di Eit Digital Italia e tra le 50 donne della tecnologia più influenti d’Europa, unica italiana nella “Top Women in Tech” di Forbes.

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