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NY, Parigi e Londra: un viaggio tra passato e futuro dell’architettura

Molti gli eventi della primavera-estate 2023 nelle tre città: non mancano i grandi nomi come Norman Foster


Incontri dedicati all’architettura nelle grandi città per la primavera-estate 2023, con in prima linea New York, Parigi e Londra, attive nell’ospitare eventi orientati verso tematiche sempre più attuali nel mondo del costruito.

Figure di spicco dell’evento al Museum of Modern Art (Moma) sono i progetti innovativi per gli spazi pubblici urbani mentre le due capitali europee accolgono un’estesa retrospettiva dedicata ai sessant’anni di lavoro di Norman Foster al Centre Pompidou e una narrativa su opere di Herzog and de Meuron alla Royal Academy of Arts.

Architecture Now: New York, New Publics, l’evento inaugurale di una serie di iniziative dinamiche nell’esplorare il contributo di studi d’architettura locali nell’ampliare la relazione tra l’architettura metropolitana e i differenti luoghi collettivi. Si tratta in realtà di una piattaforma volta a presentare talenti emergenti accanto a interventi pionieristici.

Protagonisti della prima esposizione i lavori di 12 architetti e designers tra cui troviamo Adjaye Associates, Agency—Agency e Chris Woebken, Co Adaptive, James Corner Field Operations, Kinfolk, Narchitects, New Affiliates and Samuel Stewart-Halevy, Olalekan Jeyifous, Only If, Peterson Rich Office (Pro), So – Il, and Swa/Balsley e Weiss/Manfredi con Arup. Proposte che spaziano dal disegno di parchi metropolitani e network di piscine pubbliche ai meno estesi giardini per le comunità locali, accomunati da una visione futura in cui l’architettura può condurre un ruolo vitale nel dar vita a una città più sostenibile, equa e accessibile.

«Gli ultimi tre anni, sono stati segnati dagli effetti devastanti della pandemia e dai suoi postumi, come da potenti proteste sociali e politiche in città in favore di cambiamenti profondi. È possibile che questo contesto catalizzi la trasformazione dello spazio civico e ambito pubblico a New York? Come può l’architettura innovativa cercare di porre rimedio a queste iniquità strutturali e incoraggiare una trasformazione sociale?», chiede Martino Stierli, The Philip Johnson Chief Curator.

New York, New Publics è un percorso per approfondire e ampliare il concetto di “pubblico” accanto allo spazio sociale in una metropoli globale quale New York. Riflessioni in cui si vogliono coinvolgere le diverse comunità e organizzazioni oltre ad architetti e designer al fine di migliorare gli spazi urbani comuni.

(Moma, Floor 3, 3 North, The Philip Johnson Galleries, chiusura 29 luglio 2023)

Grande scala per il percorso espositivo attraverso l’opera di Norman Foster, allestita lungo un intero piano del Centre Pompidou di Parigi su un’area di oltre 2.200 metri quadrati, che inaugura il 10 maggio. All’interno di uno dei primi edifici High Tech (1977) i progetti del celebre architetto britannico considerato come leader del noto movimento, fondatore di Team 4 Agency con Richard Rogers e Wendy Cheesman nel 1963, seguita sempre a Londra da Foster Associates practice nel 1967 che divenne poi Foster and Partners nel 1992. In mostra schizzi, disegni, modelli a grande scala e video che ci accompagnano nell’esplorare oltre 130 progetti dell’architetto britannico. Lavori che riportano alla memoria i diversi periodi della sua carriera insieme alle più note icone, organizzate secondo sette tematiche guida che includono Natura e Urbanità, Pelle e Ossatura, Città Verticale, Storia e Tradizione, Pianificazione e Luogo, Networks e Mobilità e Prospettive Future.

Sezioni accompagnate da introduzioni redatte da Norman Foster, anticipate da una galleria dedicata ai disegni dove si raccolgono schizzi e anche fotografie, seguite da esempi di opere di Fernand Léger, Constantin Brancusi, Umberto Boccioni e Ai Wei Wei celebrate come importanti fonti d’ispirazione per l’autore.

«Questa esposizione – spiega lo stesso Foster – identifica i temi della sostenibilità e anticipa il futuro. La nascita dello studio negli anni sessanta coincise con i primi segni di una consapevolezza della fragilità del pianeta. Questi furono i primi Green shoots di quello che sarebbe poi stato nominato The Green Movement. Questi principi potrebbero essere ora opinione corrente ma più di cinquant’anni fa furono rivoluzionari e anticiparono la realtà attuale».

Durante i decenni abbiamo cercato di lanciare una sfida alle convenzioni, reinventare il tipo di edifici e illustrare un’architettura di luce e leggerezza, ispirata dalla natura, che può essere fonte di gioia come ecosostenibile.

Norman Foster

L’esposizione curata da Frédéric Migayrou è stata progettata da Foster in collaborazione con Foster + Partners e Norman Foster Foundation

(Galleria 1, Livello 6, 10 maggio-7 agosto 2023)

E il viaggio culturale nel mondo dell’architettura prosegue nelle gallerie della Royal Academy of Arts di Londra dove il prossimo  14 luglio si inaugurerà un percorso espositivo dedicato a Jacques Herzog and Pierre de Meuron, fondatori dello studio a Basilea nel 1978. Un nome noto a livello globale, celebrato per aver rimodellato le città reinventando la natura dell’architettura. E gli esempi londinesi non mancano: accanto al successo di Tate Modern nel 2000, il trionfo dell’ampliamento del museo per l’arte contemporanea nel 2016, il nuovo Laban Dance Center del 2003 e il campus del Royal College of Art nel 2022.

Allestita in tre sezioni principali, accoglierà spazi espositivi guidati dal tema comune di esplorare i processi del fare e del vivere l’architettura. “Kabinett” il nome che sintetizza la prima sala dove rivive una parte del loro studio, trasferita nella capitale d’oltre Manica, mostrando modelli, materiali, stampe, fotografie e filmati che si rifanno a progetti prescelti.

In mostra 400 oggetti affiancati da sei grandi opere fotografiche capaci di raffigurare il loro interesse nella percezione dell’architettura e la loro collaborazione con artisti. Opere che i visitatori potranno sperimentare attraverso la realtà aumentata (Ar), modelli digitali in 3D e animazioni. Protagoniste della sala successiva, immagini del quotidiano all’interno del progetto della clinica Rehab per la Neuroriabilitazione e la Paraplegia di Basilea, presentato  ai visitatori attraverso un film dei noti produttori Bêka & Lemoine. Proiezione a cui fa seguito un’installazione cinematografica basata su osservazioni  di persone che occupano ed esplorano realizzazioni di H&dM.

Il Kinderspital di Zurigo, attualmente in corso d’opera, l’animatore dell’ultima sala dedicata al tema dell’architettura per la guarigione. Progetto vincitore di un concorso internazionale del 2012, in cui si richiedeva il disegno di una struttura pionieristica nel settore ospedaliero, verrà introdotto attraverso plastici in scala 1:1 di parti di aerei per i pazienti insieme alla possibilità di un’esperienza a scala reale mediante l’uso della Ar. In primo piano il contributo e l’attenzione di H&dM nel rispetto dei valori umani per il disegno delle camere di strutture ospedaliere. (Herzog & de Meuron. The Gabrielle Jungels-Winkler Galleries. 14 Luglio – 15 Ottobre 2023).

In copertina: MoMA

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