Search for content, post, videos

Match point per il padel: prosegue il boom dello sport che “sfida” il calcetto e conquista anche le donne

I campetti spuntano come funghi nelle grandi città. I punti di forza? È davvero aperto a tutti e incoraggia la socialità grazie alle prenotazioni via app che favoriscono il gioco tra persone che non si conoscono


Cortesia FIP – Federazione Internazionale Padel

Una volta c’era solo il “calciotto”. La variante amatoriale dello sport più amato dagli italiani – nella sua versione “a otto”, particolarmente diffusa a Roma, mentre altrove prevale quella classica “a sette” – coinvolge da sempre schiere di lavoratori e non, rigorosamente declinati al maschile, che con cadenza infrasettimanale e nel dopo-lavoro, in orario prevalentemente serale, si presentano puntali all’appuntamento sul campo. Negli ultimi tempi, però, è arrivato un temibile concorrente: il padel, sport di derivazione tennistica che sta progressivamente guadagnando terreno (nel vero senso della parola) a scapito del calcio e dei suoi derivati. I campetti spuntano come funghi nelle grandi città – Capitale in testa – e non solo. E trovare uno slot libero è sempre più difficile.

I suoi punti di forza? Innanzitutto, è davvero aperto a tutti: giovani e meno giovani, chi è in forma e chi no, semi-professionisti e coraggiosi principianti. Ma a renderlo davvero diverso da altri sport sono altri due elementi distintivi: il coinvolgimento delle donne, molto più ampio rispetto al calcetto e non solo, e la spinta alla socialità, grazie alle prenotazioni via app che favoriscono particolarmente il gioco tra persone che non si conoscono.

Complici della crescita esponenziale di questo sport nell’ultimo anno e mezzo, infine, sono state le misure di contenimento connesse alla pandemia da Coronavirus, ed in particolare gli obblighi di distanziamento sociale, che hanno favorito per mesi la pratica di discipline meno di contatto – come appunto il padel – rispetto a sport di squadra a lungo rimasti fermi.


La diffusione dei campi e, di pari passo, la domanda da parte degli utenti, tuttavia, non sembrano dare segnali di rallentamento: secondo gli ultimi dati disponibili, negli scorsi dodici mesi le strutture in Italia sono più che raddoppiate: dalle circa 1.700 dell’ottobre 2020 alle oltre 3.800 dello scorso settembre, di cui circa un terzo (1.028) indoor.


«Il padel “può contare su ingredienti unici – afferma Luigi Carraro, presidente della Federazione internazionale Padel (Fip) e membro del consiglio federale Fit –. È semplice da apprendere e basta poco per iniziare. Crea ottime condizioni per la socializzazione, riunendo quattro giocatori in un campo relativamente piccolo. Grazie a velocità e ritmo di gioco riesce a “prendere” da subito chi ci gioca, coinvolgendo e offrendo la possibilità di “liberarsi”, per un po’, dai pensieri della quotidianità. A completare il quadro, infine, si aggiunge il fatto che è molto partecipato dalle donne, che rappresentano il 50% dei praticanti. Sono queste le basi del suo successo: è difficile, infatti, trovare un altro sport con queste caratteristiche».

Cortesia FIP – Federazione Internazionale Padel

Per prenotare un campo si usano – di solito – apposite app, che consentono di trovare un “rettangolo” libero ma anche di occupare un posto ancora vuoto in una partita già aperta e completare un “quartetto” (nel padel si gioca due contro due). Così – smartphone alla mano – ogni momento può essere quello giusto per organizzare il prossimo incontro: una pausa di lavoro, l’attesa dei figli fuori scuola o un viaggio in metropolitana. Ogni utente, su ciascuna piattaforma, ha il proprio profilo, che indica – tra l’altro – il livello raggiunto dal giocatore, in base alle sfide affrontate, prestazioni e risultati ottenuti.

Cortesia FIP – Federazione Internazionale Padel

Un po’ tennis, un po’ squash, un po’ racchettoni da spiaggia: la stessa nascita del padel racconta una storia iniziata da un compromesso.  Il gioco – si legge sul sito della Fit, nella sezione dedicata – è nato negli Anni ’70 in Messico, “quando un noto cittadino della buona società decise di sfruttare lo spazio disponibile nella sua residenza per costruire un campo che consentisse di giocare a tennis”. Lo spazio a disposizione, però, non era sufficiente e in più era delimitato da muri: così venne creata “un’area di gioco limitata rispetto alle dimensioni di un campo di tennis, completamente circondata da una combinazione di pareti in cemento e rete metallica, che aveva il compito di impedire alla palla l’uscita dal campo di gioco” e, allo stesso tempo, di tenerla sempre in movimento.

Oggi il movimento padelistico sta crescendo rapidamente sia sul fronte amatoriale che su quello agonistico. «Esiste un circuito professionistico di riferimento – spiega Carraro –. Si sono appena conclusi i mondiali juniores a Torreon, in Messico, dove l’Italia si è piazzata al quarto posto, sia nel ranking maschile che in quello femminile. Tra giugno e luglio si sono svolti gli europei a Marbella, in Spagna, mentre dal 15 al 20 novembre ci saranno i mondiali assoluti in Qatar. A settembre, inoltre, il World Padel Tour ha fatto tappa in Sardegna.

Cortesia FIP – Federazione Internazionale Padel

La disciplina è entrata nel programma dei giochi olimpici europei che si terranno nel 2023 a Cracovia, in Polonia: un passaggio fondamentale. Ora puntiamo alle Olimpiadi.
Luigi Carraro, presidente della Federazione internazionale Padel (Fip) e membro del consiglio federale Fit

La partecipazione ampia e varia a questo sport a livello amatoriale «fa in modo che le strutture a disposizione abbiano indici di riempimento elevati», spiega Carraro, che aggiunge: «Il padel si può considerare, oggi, uno sport particolarmente redditizio, anche per questo si sta diffondendo così rapidamente. Considerando che i campi hanno costi abbastanza limitati, tra i 20 e i 25mila euro per campo, e un fatturato mensile che varia (anche in funzione del fatto che siano indoor o outdoor) tra i 4 e i 7mila euro al mese, si può delineare un ritorno degli investimenti piuttosto rapido. Di pari passo alla crescita dei praticanti e della visibilità di questa disciplina – conclude –, stanno crescendo aziende italiane della filiera produttiva, sia sul fronte dei campi che delle attrezzature, come le racchette».

 

In copertina: match di padel. Cortesia FIP – Federazione Internazionale Padel

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Questo sito utilizza cookie, anche di terze parti, per offrirti una migliore esperienza di navigazione. Accedendo a questo sito, chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all’uso dei cookie. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi