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Installation images of DIVA at the Victoria and Albert Museum, London ©Victoria and Albert Museum, London

Da Marilyn Monroe a Madonna a Lady Gaga, le mille vite delle Dive

Una mostra al Victoria and Albert Museum di Londra sulle “prime donne” tra musica, cinema, teatro e attivismo


Società in trasformazione continua e anche il mondo delle “dive” si carica di significati contemporanei. Dal termine usato per introdurre le prime soprane nel mondo dell’opera, alla figura della diva attuale proiettata al di là dello stereotipo della star perennemente instabile e inappagata. Un vocabolo latino sinonimo di dea, la cui definizione appare oggi in continua emancipazione, aprendosi a figure di ogni sesso e abbracciando valori estesi. Personaggi iconici, determinati nel conseguire il più elevato riconoscimento artistico nella propria carriera, ricchi di creatività e ambizione e dinamici nel voler lasciare un segno profondo nella sfera sociale ispirando i più verso l’evoluzione e il progresso.

Semplicemente Diva, il titolo del percorso espositivo al Victoria and Albert Museum di Londra che ripercorre l’esordio delle “prime donne” nel mondo della musica, del cinema e del teatro per poi soffermarsi sulle celebri figure hollywoodiane e aprirsi alle molteplici sfaccettature delle dive protagoniste degli ultimi decenni.


Anni in cui emergono le megastar globali, figure che oltrepassano il mero ruolo d’artista emergendo come attiviste sociali, sostenitrici culturali e imprenditrici nel mondo degli affari.


«La rassegna Diva – spiega Tristam Hunt, direttore del V&A – dimostrerà la fenomenale abilità di una diva nel trasformare, ispirare e abbracciare le forze interne ed esterne che contribuiscono nel definire, modellare e onorare una diva. Immergendoci nelle origini della parola diva, equivalente a  divinità in Italiano, la mostra esplorerà come il significato dell’espressione sia stato sovvertito e adattato nel tempo, e come la classificazione sia stata recuperata dagli artisti, dai loro fan e dalla società nel senso più ampio».

Strutturata in due atti, l’esibizione inizia con un momento immersivo dedicato al passato. Un omaggio alle donne attive nella storia della musica e del teatro che dal 1830 al 1960 apparvero nelle rappresentazioni in città d’Europa e d’America. Tempi ancora difficili, lontani dalle possibilità di garantire carriera ed educazione al gentil sesso e dominati dal trionfo di figure maschili per tutto ciò che era spettacolo. Adelina Patti e Jenny Lind i nomi di successo per la musica mentre attrici quali Ellen Terry, Sarah Bernhardt e Marie Lloyd legarono la loro fama anche alle nuove lotte per la parità di diritti e per il femminismo. E il racconto prosegue attraverso i ricordi delle note stelle del cinema muto, quali Clara Bow e Mary Pickford per poi introdurre le “Hollywood Divas”. Vivien Leigh, Mae West e Marilyn Monroe le protagoniste degli anni d’oro di Hollywood: periodi segnati da una sempre maggiore importanza delle star sullo schermo e dalla loro voce nel voler ridefinire e rivendicare il rilievo del proprio ruolo. Azioni che furono spesso seguite da caratteri di negatività per i loro comportamenti dietro le quinte e videro un interesse crescente da parte della stampa e del pubblico verso la loro vita privata. Fotografia, moda, design, arte e comunicazione, i settori che convivono nella raffigurazione delle dive. In prima linea gli storici costumi che si legarono a precisi istanti della loro carriera, quali l’abitino nero con frange indossato da Marylin nel film “A qualcuno piace caldo” (1959) o il vestito rosso scuro, firmato da Christian Dior per Vivien Leigh, nella rappresentazione di Paola in “Duel of Angels” (1958).

E gli outfit più artistici e curiosi trionfano nella seconda sezione della rassegna, allestita al livello superiore dell’ambito espositivo. Un setting magico che ci accoglie con l’insegna di Reclaiming the Diva, energica nel rivalutare la percezione del concetto di Diva nella cultura popolare odierna.

Divinità non più confinate al solo genere femminile e tra le presenze la comparsa di Prince, i filmati di Freddy Mercury e il look disegnato da Sandy Powell e ispirato a Luigi XIV per Elton John in occasione del suo cinquantesimo compleanno. Billie Holiday, Nina Simone ed Ella Fitzgerald i personaggi moderni capaci di legare le loro voci alla necessità di portare avanti cambiamenti sociali e politici opponendosi allo status quo. Madonna, Björk e Lady Gaga le prime protagoniste nel capitolo di Express Yourself, introdotti come personaggi intrepidi nel trasformare e reinventare se stessi, personalità solerti nell’esprimersi in una miriade di modi, incorporando scenografie teatrali spettacolari e video musicali con le più avanzate tecnologie. Barbra Streisand tra le protagoniste della sezione di Run the world, figura indipendente in una difficile industria guidata prevalentemente dal sesso maschile, energica nella lotta per la parità e i diritti come nella creazione del proprio brand. Temi che sono priorità anche per megastar globali quali Adele, Beyoncé e Rihanna, “dive” del settore della musica capaci di estendere il proprio successo nel mondo del business, controllando la propria immagine e riuscita finanziaria.

Focus e punto d’attrazione della rassegna sono i sessanta look che avvolgono le Dive. Costumi d’autore, firmati da nomi importanti del mondo della moda tra cui emergano le realizzazioni dello stilista visionario Bob Mackie, autore del Flame Dress per Tina Turner e di molteplici outfit per la grande Cher. La mostra, curata da Kate Bailey e sponsorizzata da Net-A-Porter, sarà aperta dal 24 Giugno 2023 al 7 Aprile 2024.

«È un piacere vedere che il V&A esponga il mio look per il festival di Glastonbury a Diva, il tutto completato con anche i miei stivali di gomma diamantati. È eccezionale vedere le Dive celebrate in questa rassegna e comprendere come il V&A rivendichi il titolo. Per me, il vocabolo diva incorpora il potere della voce e l’abilità nell’intrattenere, per trionfare nei confronti di eccentrici, per combattere e demolire barriera dopo barriera: questo affinché la tua voce sia ascoltata», dice Dame Shirley Bassey.

In copertina: la mostra DIVA al Victoria and Albert Museum, Londra ©Victoria and Albert Museum, London

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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